Il Royal Ballet and Opera House di Londra non andrà in Israele. Gli artisti rifiutano di essere complici...
Un atto di insurrezione morale nel cuore dell’apparato culturale europeo, guidato non dai direttori ma dai corpi di ballerini, tecnici, artisti di scena e lavoratori amministrativi che hanno firmato una lettera interna, forte e senza retorica. Hanno rifiutato di recarsi in Israele.Hanno rifiutato di collaborare. Hanno rifiutato di diventare complici.
La cancellazione, confermata il 4 agosto 2025, è radicata nella protesta di 182 membri del Royal Ballet and Opera, che hanno denunciato non solo i crimini di guerra a Gaza, ma anche il doppio linguaggio dell’istituzione, che mesi prima aveva offerto spettacoli gratuiti ai soldati israeliani dopo la produzione congiunta di Turandot.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’incidente del 19 luglio, durante una rappresentazione del Trovatore, in cui l’artista Daniel Perry ha sventolato una bandiera palestinese sul palco. Il direttore artistico Oliver Mears ha cercato di strappargliela nel bel mezzo dello spettacolo, un gesto autoritario che ha scatenato un’ondata di indignazione interna.
(Fonte su segnalazione di Giorgio Stern: https://www.pressenza.
Altra presa di posizione:
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.