Si stima, senza censimento che, nella Città Metropolitana di Torino, i colombi siano 2.500.000. Come pronosticare che in tutta Italia ci potrebbero essere 50 milioni di colombi, anche più. Uno a testa.
Simili piani di controllo, replicati, pluriennali, da gennaio a dicembre, non solo in Piemonte vengono approvati, ma anche in tante altre Regioni italiane.La finalità è quella di uccidere i colombi, sempre, in continuazione, disconoscendo la legge biologica della "capacità portante": Una popolazione cresce in funzione delle risorse alimentari e dei siti di nidificazione presenti in un dato territorio. Non sapendo che i posti lasciati vuoti vengono prontamente occupati per minore mortalità naturale, maggiore natalità e immigrazione.
Anni fa erano considerati animali domestici e quindi solo i comuni potevano intervenire, attualmente sono stati trasformati in animali selvatici e si uccidono con i fucili. Molto più facile. Abbiamo a disposizione una manodopera di 450.000 addetti.
Chi ha scritto il piano, chi lo commenta, chi lo comunica, ha collezionato molti termini per non pronunciare il verbo uccidere. Ovvero:
- controllo
- riduzione
- depopolamento
- contenimento
- .........................
perfino: autodifesa e, per finire: abbattimento ovvero fucilazione.
Perchè tanta ipocrisia, pusillanimità, raggiro? Per imporre giuste motivazioni, per irretire con la paura, per sviare dall'argomento principale?
La verità non è forse quella di accontentare i cacciatori e loro adepti nell'esercizio di quella sublime arte che si chiama caccia?
I colombi (Columba livia forma domestica) sono uccelli molto intelligenti, confidenti, teneri, pacifici, fedeli, mamma e papà si alternano alla cova, si curano dei loro piccoli.....; li rappresentiamo come "colombi della pace", oppure "spirito santo" (terza persona della divinità), li chiamiamo "piccioncini" per indicare gli innamorati...tutti termini luminosi.....ma li uccidiamo nei mille atroci modi che l'essere umano sa inventare (gas, veleno, iniezioni di tanax al cuore, annegamento, decapitazione con le forbici, l'accetta, il martello.....).
Perchè si fucilano i colombi/piccioni? Perchè quando il colombo era considerato domestico, ovvero cittadino, disturbava solo la città e non si lamentavano o almeno si trascuravano i danni che ora si impongono all'attenzione con tanto sussiego. Forse perchè non si cacciavano?
D'improvviso questo uccello tanto intelligente da riuscire a riconoscere la presenza di tumori maligni nelle immagini, prima di un ricercatore formato (Università di Davis California, Ohio..), è diventato un mostro, un appestato, un dissipatore di beni.
Quindi, perchè si uccidono a centinaia di migliaia, senza sosta, quando anche l'Istituto Superiore di Sanità e collaboratori, nel rapporto Veterinary Public Health Reports, conclude la sua analisi scrivendo: "Il successo di ogni programma dipende dall'applicazione di sistemi di lotta integrata tesi, prima di tutto, a ridurre la capacità portante dell'ambiente".
Ecco i motivi altisonanti citati da Coldiretti e non da ornitologi, veterinari e associazioni esperte (certamente non interpellate), per giustificare la strage di centinaia di migliaia di piccioni:
- per tutelare le produzioni agroforestali (ma esistono sistemi già sperimentati, di protezione, di dissuasione, nonchè destinare piccoli appezzamenti con colture a perdere...);
- per tutelare gli allevamenti in quanto si pensa che i piccioni rappresentino una possibile fonte di trasmissione di patologie gastrointestinali nelle stalle (e gli antibiotici diffusi tanto fino a provocare in noi umani l'antibiotico resistenza?);
- per proteggere il patrimonio storico artistico (anche se l'indagine Salvalarte, promossa dal Ministero della Cultura anni fa ed effettuata da Legambiente, ha dimostrato come il maggior responsabile del cancro della pietra sia il traffico automobilistico);
- per tutelare la nostra salute ("Ma non si è fino ad ora riusciti a trovarer una relazione diretta tra la presenza di un agente patogeno in uccelli urbani e focolai di malattia umana" A. Mantovano Istituto Superiore di Sanità, o, come dimostra il prof. Tolari del Dipartiment di Patologia animale dell'Università di Pisa: "Il rischio di contrarre una qualsiasi malattia dai piccioni è inferiore ai rischi che si corrono salendo a bordo di un qualunque autobus in ora di punta");
- per la sicurezza aerea verso la quale costituiscono una preoccupante minaccia;
- per tutelare i tavoli di ristorazione all'aperto, ricchi di cibo, dal loro assalto;
- ............
Manca che si accusino di scatenare inondazioni, frane, crollo di ponti... così ci liberiamo allegramente dalle nostre irriducibili colpe. Grazie piccioni.
Ci aspettiamo maggiore conoscenza scientifica, maggiore consapevolezza, maggiore rispetto per l'Agenda ONU 2030 (Obiettivo 15) e per l'art. 9 della nostra Costituzione. Più coraggio e giustizia.
Mariangela Corrieri Presidente Associazione Gabbie Vuote |
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