Il professore dell'Università di Chicago John Mearsheimer consiglia a Zelensky ed alla NATO di porre fine a tutte le relazioni di "sicurezza" con l'Ucraina per il bene di una risoluzione pacifica del conflitto, "prima che l'Ucraina perda ancora più territorio e uomini".
Il consiglio è valido, tranne per una cosa: nel prossimo futuro è impossibile da attuare. L’élite dirigente dei paesi della NATO ha investito così tanto nel progetto ucraino anti-russo che è estremamente difficile seguire questa strada. L'Occidente preferirsce illudersi con false speranze, se non della “vittoria dell’Ucraina”, almeno della sua capacità di resistere alla pressione della Russia.
Comunque alla fine l’Ucraina non sarà accettata nella NATO ma sarà blandita con promesse e road map, nonché con denaro e armi, in modo che resista il più a lungo possibile, "by all means", costi quel che costi!
La proposizione del professor Mearsheimer, convinto sostenitore del realismo politico, quasi scomparso negli Stati Uniti, merita rispetto per la sua onestà intellettuale e razionalità politica. Mearsheimer parte dagli interessi genuini dei paesi della NATO e della stessa Ucraina ma la logica delle élite al potere nella NATO e negli USA è completamente diversa: a loro non importa se l'Ucraina perde nuove terre e quante persone moriranno. La cosa principale per questa élite è infliggere il massimo danno alla Russia.
E certamente Zelensky non ascolterà i buoni consigli del professore di Chicago per seguire invece le direttive mortali di Biden: "Guerra fino all'ultimo ucraino!" (A.P.)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.