mercoledì 8 novembre 2023

Perfida Albione. Jeremy Corbin, "l'antisemita", non piace a rabbini e pretini...

 


"Antisemita...!"A lanciare la durissima accusa nei confronti del capo del Labour Party Jeremy Corbin è stato il rabbino-capo britannico Ephraim Mirvis, massima autorità ebraica nazionale, che ha definito Corbyn “incapace di governare” aggiungendo che “il modo col quale i vertici del partito hanno trattato il razzismo anti-ebraico non è conciliabile con i valori britannici dei quali siamo così orgogliosi…” invitando a votare “secondo la propria coscienza”.  

Anche l’arcivescovo di Canterbury, leader religioso della chiesa anglicana, sembra appoggiare le critiche del rabbino-capo. 

E’ l’ennesimo attacco, certo il più grave, anche perché arriva a poche settimane dal voto. Il leader laburista ha reagito immediatamente dichiarando che nel Labour Party “non c’è posto per l’antisemitismo e non verrà tollerato”. 

E’ almeno dal 2015 che il Labour Party viene accusato di antisemitismo: diversi membri di primo piano hanno accusato Corbyn di aver fatto nascere sentimenti anti-ebraici tra le sue fila in particolare per quanto riguarda la questione israelo-palestinese con attacchi portati allo Stato ebraico. In realtà i socialisti in tutta l’Europa hanno sempre manifestato contro lo Stato israeliano per non rispettare i diritti della minoranza palestinese. 

Anche l’ONU – se non fosse intervenuto più di una volta l’alleato USA – ha avuto parole dure di condanna contro lo Stato ebraico per la repressione del popolo palestinese. E’ stato lo stesso Papa Bergoglio a consigliare i responsabili israeliani di favorire una riconciliazione tra ebrei e palestinesi. “Due popoli e un solo Stato” è stato per anni il punto di vista di tutta la sinistra in Europa, in particolare nei partiti socialisti e social-democratici. Nel momento in cui veniva condannata la politica di repressione dell’attuale Stato ebraico, non può dirsi che essi potessero essere ritenuti antisemiti. Una cosa è la politica del moderno Stato israeliano, accusato giustamente per la persecuzione della minoranza palestinese ed un’altra cosa è il sentimento antisemita. 

Si può essere convinti assertori del principio di uguaglianza tra tutti i popoli della terra e condannare lo Stato di Israele senza timore di essere accusati di antisemitismo. E’ questa la posizione dei laburisti inglesi, anche se oggi – in campagna elettorale – i membri della potente lobby pro-Israele  e la Chiesa anglicana vogliono ergersi a paladini della democrazia e della libertà religiosa nel tentativo di bloccare gli avversari del partito conservatore. Al contrario, la politica del governo conservatore contro gli immigrati provenienti dal resto d’Europa, il tentativo di discriminarli sul piano salariale e previdenziale rispetto ai lavoratori inglesi può essere considerato una posizione discriminatoria che va combattuta perché essa finisce per creare spaccature all’interno della classe operaia inglese. Corbyn ha anche lui commesso una serie di errori, può essere accusato di non aver avuto fermezza nel combattere la battaglia della Brexit. 

Questa posizione può avere certamente una conseguenza nel corso di questa campagna elettorale ma non può essere accusato di essere un razzista ed un antisemita. Semmai è il partito conservatore che dovrebbe spiegare ai propri cittadini perché continua a sostenere militarmente Israele nella sua lotta contro la minoranza araba che è costretta a sopravvivere in una striscia di territorio e a subire quotidianamente la politica di apartheid dello Stato sionista. 

La persecuzione subita  dal popolo ebraico nel corso della seconda guerra mondiale non può giustificare la politica di sterminio dello Stato d’Israele oggi. L’antisemitismo va combattuto senza esitazione così come la lotta del popolo palestinese contro lo Stato d’Israele va appoggiata con uguale fermezza, chiedendo l’applicazione immediata delle numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che Israele ha rifiutato di eseguire. Sono pronti i governi europei a far rispettare e applicare queste risoluzioni? Se c’è qualcuno disposto a farlo, faccia un passo avanti ma credo che non ci sia che l’urlo del silenzio a rispondere…

Francesco Masala 



Fonte: https://www.labottegadelbarbieri.org/il-labour-party-di-starmer/

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