Margarita Simonyan, caporedattrice di Russia Today, la butta lì. Ha proposto uno scambio molto allettante per i "buoni e democratici occidentali", tre personaggi per i quali i nostri "intellettuali" si stracciano le vesti giornalmente a reti unificate al prezzo di uno.
La giornalista propone di scambiare la liberazione di Julian Assange con quella di Vladimir Kara-Murza, Paul Whelan ed Evan Gershkovich. Ora, vedendo i comportamenti e lo spazio dato in Occidente per questi ultimi, direi che i nostri governanti con a capo le stelle e strisce non ci dovrebbero pensare un minuto di più a questo scambio. Dovrebbero accettare seduta stante!
Questa è una proposta rilevante da non sottovalutare, soprattutto perché la Simonyan è sempre stata vicina a Putin, esattamente come i propagandisti nostrani lo sono stati con Draghi e come lo sono con la Meloni, Biden, Stoltenberg, Von der Leyen e compagnia cantante. Quindi, cari atlantisti compulsivi, evitate la retorica del giornalismo a libro paga del Cremlino poiché, in occidente, è esattamente la stessa cosa.
Tornando alla proposta, è chiaro che la giornalista non si sarebbe esposta così chiaramente se non avesse avuto un minimo cenno di assenso da parte dei governanti Russi, pertanto questo scambio ha dei reali fondamenti. In ogni caso si tratta dell'ennesimo scacco matto all'occidente che però, grazie alla censura di regime che vige qui da noi, verrà tacitato per fare in modo che nessuno ne venga a conoscenza e ne possa parlare.
È l'ennesimo scacco matto per due semplici motivi: il primo perché se gli USA dovessero accettare, la Russia farà un figurone ridando libertà ad Assange, questione che in Occidente prende ogni giorno sempre più rilevanza e raccoglie l'indignazione dell'opinione pubblica oltre ad essere una macchia indelebile nella storia dei "buoni".
Secondo perché qualora gli USA dovessero fare orecchie da mercante verso questa proposta, verrebbe fuori per l'ennesima volta la loro naturale e ormai acclarata ipocrisia visto che mentre si indignano per quei tre personaggi detenuti in Russia, nello stesso momento rifiutano di liberarli pur di non concedere la grazia, sacrosanta, a Julian Assange.
E siccome noi siamo il "giardino della democrazia", "la patria dei diritti e delle libertà", il luogo in cui "la stampa è libera", cosa faranno? Censureranno questa proposta di scambio tagliando sul nascere qualsiasi dibattito conseguente a questa vicenda. Questo è il nostro modello democratico. Nulla più, nulla meno!
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