Sempre più soldati ucraini si stanno ribellando alla legge, voluta dal presidente Zelensky ed entrata in vigore a gennaio 2023, che prevede il rafforzamento delle pene del personale militare in caso di diserzione, inosservanza o critiche degli ordini: così oltre 25.000 militari ucraini hanno sottoscritto una petizione in cui si legge che, con l’entrata in vigore della legge n. 8271, «il comando avrà una leva senza precedenti per ricattare e imprigionare i militari praticamente per qualsiasi critica alle loro decisioni, anche se le decisioni sono incompetenti e basate su una cattiva gestione del combattimento (come spesso accade)».
In particolare, per abbandono volontario di un’unità o di un posto di servizio è prevista la reclusione da 5 a 10 anni, per la diserzione da 5 a 12 anni e per l’abbandono volontario del campo di battaglia o il rifiuto di agire con le armi da 5 a 10 anni. Il che significa che anche chi abbandona il campo per salvarsi la vita o perché a corto di munizioni può essere punito con il carcere. La legge, inoltre, priva i soldati della possibilità di appellarsi.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.