Cari amici, domenica 17 aprile 2016 votiamo tutti "SI" all'abrogazione della legge sulle trivelle le quali distruggono le nostre coste e la nostra salute .
E' un momento importantissimo. Non possiamo stare a casa. Difendiamo i nostri mari , le nostre spiagge e la nostra fauna dai predatori selvaggi. Le estrazioni di petrolio e di gas distruggono le coste più belle del mondo e non danno alcun beneficio al Paese ma disastri ambientali irreversibili.
Siamo solidali con i sindaci di Sicilia, Marche, Toscana, Abruzzo, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria , Liguria, Lazio, Molise, Veneto, Emilia Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Sardegna. I prefetti non possono vietare ai consigli comunali di fare propaganda contro le trivelle. Lo impone l'art 9 della Costituzione "La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". E l'art 32 "la Repubblica tutela la salute, fondamentale diritto dell'individuo e interesse della Collettività". E l'accordo di Parigi per la riduzione dell'effetto serra.
Le trivelle non danno lavoro. La ricchezza dell'Italia è il turismo, la pesca, la produzione alimentare di qualità, la biodiversità , il patrimonio ambientale . Leggete i giornali che informano i cittadini. Non i giornali asserviti al Governo che tacciono sulle trivelle e sui danni. No alla TV silente e al servizio dei petrolieri.
In Croazia, contrariamente alle false notizie date da qualcuno, le trivellazioni non si fanno più , le compagnie petrolifere Austriache hanno rinunciato per le proteste ambientaliste. Tutto il petrolio e il gas Italiano se estratto basterebbe a soli 6 mesi di indipendenza energetica. l'Italia ha bisogno di alternative. Le somme che le compagnie petrolifere versano allo Stato corrispondono a circa 300 milioni di euro, meno del costo del referendum. La pesca ha un gettito 20 volte superiore. Non c'è una sola buona ragione per trivellare i mari! Al contrario bisogna difenderli dall'inquinamento!
E' possibile che in Italia si verifichi un disastro come quello dell’estate 2010 nel Golfo del Messico, quando una piattaforma esplose liberando nell’oceano 780 milioni di litri di greggio, un disastro ambientale è possibile anche in caso di cattivo funzionamento di impianto oltre che per un attentato terroristico.
No al muro di silenzio e omertà di chi vuole distruggere il futuro.
Ferdinando Imposimato
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