La Costituzione Italiana, citata quando fa comodo e dimenticata quando dà fastidio, sancisce con due brevissimi, ma chiarissimi articoli quale dovrebbe essere l’impostazione politica della gestione della cosa pubblica.
· Articolo 49: “ Tutti i Cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica Nazionale”
· Articolo 67: “ Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”
Sono due articoli semplici, chiarissimi e che non si prestano a interpretazioni fumose e contorte.
In parole semplici vogliono significare che i partiti sono associazioni private che servono a fare da collettori delle opinioni politiche e dei progetti sociali della nazione e NON lo strumento con il quale pochi furbastri prepotenti che si sentono superiori al Cittadino medio, tentano d’impossessarsi del potere e di mantenerlo a fini personali di lucro e di ambizione.
Vogliono significare che le segreterie dei partiti politici, ad elezioni avvenute, dovrebbero fare un passo indietro e lasciare la conduzione della cosa pubblica al Governo ed al Parlamento, senza alcun tipo di condizionamento, di pressione e di ricatto come invece vediamo quotidianamente fare in modo arrogantemente manifesto, sia nell’elaborazione dei dettagli dei programmi, che nell’imposizione di una illegittima ed anticostituzionale disciplina di partito nelle singole votazioni che si svolgono nelle due Camere.
Un solo, ma significativo esempio della tracotanza dei Partiti:
In un referendum di pochi anni fa, i Cittadini, che per la costituzione sono i soli depositari della Sovranità, avevano deciso che i partiti politici NON dovevano avere sovvenzioni pubbliche.
Ebbene, i Partiti, aggirando tale decisione, hanno deciso tali sovvenzioni mimetizzandole come «Rimborsi elettorali» con il risultato che attualmente i Partiti incassano denaro pubblico in quantità quattro volte più grande di prima..!! Con buona pace della democrazia, della costituzione e della decenza..!!
Insomma, i partiti si sono appropriati fraudolentemente della sovranità spettante ai Cittadini che sono stati emarginati e declassati al ruolo di sudditi e che ogni cinque anni si limitano a votare candidati calati dall’alto anziché essere presentati da loro e che essi non conoscono, mentre per tutto il resto le decisioni sono prese all’interno delle segreterie dei partiti ed il Parlamento si limita all’atto notarile di ufficializzarle..!
Questa non è democrazia, ma Partitocrazia, né prevista, né consentita dalla Costituzione.
Quando poi a concorrere al potere dei partiti intervengono gruppi di pressione, potentati economici o addirittura “comitati d’affari”, che hanno come obiettivo prioritario il raggiungimento di interessi privati e per questo si arriva a fare Leggi “ad personam” o che comunque favoriscono questi interessi, allora si passa dalla partitocrazia alla “Mano Nera” e cioè all’associazione a delinquere.
Senza dare giudizi di merito, lasciamo ai lettori il giudicare in quale delle tre situazioni descritte rientri l’attuale gestione della cosa pubblica.
Alessandro Mezzano
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