Il voucher è uno strumento che va sostituito, come proponiamo nella nostra Carta dei diritti: maschera elusione ed è una forma di precariato estremo e povero che svantaggia ulteriormente soggetti già deboli nel mercato del lavoro. Vedremo come interverrà il Governo per modificare il decreto 81/2015, intanto si apra un confronto serio sul tema”. Così la segretaria confederale Serena Sorrentino commenta i dati del report sull’utilizzo dei voucher per le prestazioni di lavoro accessorio di ministero del Lavoro e Inps e l’annuncio del Governo di un decreto correttivo al Jobs act.
“Dal report – spiega Sorrentino – emerge chiaramente un dato: 1,4 milioni di percettori nel 2015 sono l’effetto della liberalizzazione a tutti i settori e a tutte le tipologie di fruitori del lavoro accessorio, fino a quando questo è stato ben delimitato il suo uso era fisiologico e circoscrivibile”. “Secondo Inps e Ministero – continua la dirigente sindacale – un voucher su tre va agli under 25 e le donne rappresentano il 52 per cento dei percettori per importi riscossi mediamente molto bassi, circa 600 euro. Si tratta quindi – ribadisce – di una forma di precariato estremo e povero che svantaggia i soggetti già deboli sul mercato del lavoro”.
“Il Governo annuncia misure per la tracciabilità che rispondono all’esigenza di fare chiarezza in questo mondo grigio in cui sommerso e irregolare si sovrappongono, ma oramai – prosegue la segretaria confederale della Cgil – i voucher sono concorrenti del lavoro subordinato per diffusione e il dato così basso sulla retribuzione fa sorgere il sospetto che coprano molto lavoro nero”.
Per Serena Sorrentino “così come è, l’istituto del voucher è sbagliato e va ricondotto alla sua origine, e ai lavoratori fruitori vanno riconosciuti dei diritti. Puoi essere operaio, bagnino, educatore, autista, consulente, qualsiasi lavoro viene considerato uguale, non hai nessun diritto e la quota di 2,50 euro sui 10 euro nominali del buono divisi tra previdenza e assicurazione sono veramente insufficienti a garantire minime coperture”, sostiene. “Per questo – sottolinea la segretaria – nella nostra Carta dei Diritti proponiamo il superamento dei voucher e un nuovo tipo di lavoro occasionale che risponda alle esigenze temporanee e limitate con norme antielusive e diritti per i lavoratori”.
A proposito dell’annunciato intervento del Governo la dirigente sindacale dichiara: “Vedremo quali saranno le correzioni al decreto 81/15, ma se rimane la liberalizzazione temiamo che l’unico esito sarà una mappatura più certa. Lo stesso ministro Poletti – continua – afferma che, grazie all’attività ispettiva, si conferma come le violazioni più ricorrenti in tema di voucher siano rappresentate dall’utilizzo del lavoratore per più ore o più giornate rispetto a quelle dichiarate, oppure dal pagamento della retribuzione in parte attraverso buoni lavoro e in parte ‘in nero'”. Per la segretaria confederale Cgil “la tracciabilità così come è annunciata non serve a contrastare questi illeciti, rimarranno milioni di lavoratori in un’area grigia senza diritti, nuovi poveri e sempre più precari”.
“Rifletta il Ministro, a cui più volte la Cgil ha proposto un confronto serio sul tema per modificare la legge nell’interesse comune di creare buona occupazione. Questa ingiustizia va cancellata – conclude Sorrentino – e nelle prossime settimane raccoglieremo milioni di firme a sostegno della nostra proposta di Carta dei diritti universali del lavoro”.
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