Recentemente
la NATO ha diffuso immagini satellitari che dimostrerebbero
l'ammassamento di truppe russe presso il confine con l'Ucraina.
In
realtà sono immagini dell'agosto 2013, riprese durante le esercitazioni
militari estive russe. Questo è un vecchio trucco che Washington e il
Pentagono già usarono nell'agosto 1991 per convincere il monarca saudita
dell'imminente invasione del suo Paese da parte dell'esercito iracheno;
gli presentarono le foto satellitari di un presunto dispiegamento di
truppe nemiche ai confini del regno. In realtà non c'era nulla del
genere, le foto erano solo un inganno. Il comandante della NATO in
Europa, generale Philip Breedlove, aveva affermato che 40000 truppe
russe erano al confine con l'Ucraina, tweettando un link a queste
immagini satellitari; ma tali immagini, che mostrano carri armati,
elicotteri, aerei da combattimento e una "brigata di forze speciali"
russi, sebbene rechino contrassegnate le date dal 22 al 27 marzo 2014,
secondo un ufficiale dello Maggiore Generale delle Forze Armate russe,
sono state scattate otto mesi prima delle date indicate.
"Questi
scatti, diffusi dalla NATO, mostrano unità russe del distretto militare
del Sud, che l'estate scorsa presero parte a varie esercitazioni in
prossimità del confine con l'Ucraina".
Le grandi
esercitazioni militari nel sud della Russia, l'anno scorso, includevano
le esercitazioni Commonwealth 2013: manovre congiunte della difesa aerea
della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), a cui anche gli ucraini
parteciparono. Il governo golpista ucraino ha intensificato la retorica
sulla presenza militare russa, sostenendo che vi siano "attività militari della Federazione Russa... sul territorio dell'Ucraina". Il portavoce del Ministero degli Esteri russo Aleksandr Lukashevich ha risposto sottolineando che "sul
territorio ucraino non ci sono militari russi. Ciò è confermato dagli
ispettori di Danimarca, Germania, Polonia, Austria e Svezia che tra il
20 marzo e il 2 aprile visitarono Kharkov, Donetsk, Marjupol, Nikolaev e
Odessa". Infine, il cacciatorpediniere statunitense USS Truxton
ha superato i 21 giorni previsti per la permanenza di una nave da
guerra estera nel Mar Nero, secondo la Convenzione di Montreux. Inoltre,
il cacciatorpediniere USS Donald Cook giunge ad integrare il Truxton.
L'assistente per la sicurezza internazionale del segretario alla Difesa
degli Stati Uniti, Derek Chollet, ha informato la commissione Forze
Armate della Camera sulla decisione del dipartimento della Difesa USA di
prolungare la presenza dell'USS Truxton nel Mar Nero. Chollet ha sottolineato che la decisione del dispiegamento dell'USS Donald Cook e della prolungata permanenza dell'USS Truxton
rientra nella politica degli Stati Uniti di stretta cooperazione con
l'Ucraina, perché l'"annessione" alla Russia della Crimea "sfida
la nostra visione di un'Europa libera e in pace. Guidiamo gli sforzi
della NATO per offrire all'Ucraina maggiore accesso alle esercitazioni,
invitandola a partecipare allo sviluppo delle capacità militari, e a
fornirle programmi per il suo potenziamento militare".
Accanto a ciò, i mercenari delle società di sicurezza private attueranno
ciò che la NATO non può fare ufficialmente, come addestrare i
terroristi neonazisti che destabilizzano l'Ucraina, afferma il Prof.
Michel Chossudovsky, direttore del Centro per la Ricerca sulla
Globalizzazione, "Le
organizzazioni faranno ciò che la NATO non può fare apertamente.
Possono addestrare i terroristi. Parliamo del proseguimento della
politica statunitense dell'intervento militare in Ucraina e della fase
preparatoria per massacrare il sud-est dell'Ucraina", ha
detto Igor Korochenko, redattore capo della Rivista Difesa Nazionale
russa, aggiungendo che il dispiegamento di mercenari della società
privata Greystone Ltd. viene finanziato dagli oligarchi ucraini ed organizzata dal dipartimento di Stato USA. "Considerando
che i servizi di sicurezza ucraini mostrano un'incompetenza evidente, i
mercenari stranieri reprimeranno le proteste nella parte sudorientale
del Paese", ha detto Korochenko. Secondo Michel Chossudovsky “Il
governo di Kiev ha perso il controllo delle sue forze di sicurezza, e
ciò è un fatto compreso da diverse settimane, perché il governo ad
interim dell'Ucraina ha confermato l'assunzione della compagnia militare
privata Greystone Ltd, una società fondata dalle SAS inglesi, che oggi
invia i mercenari da integrare nelle forze di polizia. Inoltre, c'è
anche il ruolo dei neo-nazisti del governo, dato che i partiti di
estrema destra Svoboda e Fazione Destra controllano il comitato per la
sicurezza e la difesa nazionale.
Nella Guardia Nazionale ucraina vi sono
consiglieri militari occidentali, ufficiali che in realtà addestrano i
terroristi. La NATO e gli Stati Uniti non riconosceranno la presenza di
tali forze speciali. C'è un flusso di forze speciali in Ucraina a
sostegno dei golpisti, così contribuendo alla destabilizzazione. Abbiamo
notizie di mercenari presenti nell'Ucraina orientale dall'inizio di
marzo. Alcuni di tali mercenari sarebbero stati utilizzati nelle
sofisticate operazioni con i cecchini di Euromajdan”. Greystone Ltd. è una società privata, filiale della Blackwater, registrata alle Barbados che "fornisce professionisti e servizi qualificati come elicotteri, sicurezza e addestramento" e i circa 150 mercenari statunitensi della Greystone Ltd. indossano uniformi dell'unità speciale della polizia ucraina Sokol.
Ed infatti, un'accozzaglia di mercenari statunitensi, membri della
Guardia Nazionale ucraina e squadristi neonazisti si sarebbe avvicinata
alla città di Donetsk per assaltare un edificio occupato dai
manifestanti antigovernativi, "Circa un centinaio di elementi della Guardia Nazionale è alloggiata presso l'aeroporto di Donetsk", affermava Sergej Tsiplakov, vicecomandante della locale Milizia popolare del Donbas. "Circa
un centinaio di teppisti di Fazione Destra è in città, così come un
centinaio di mercenari statunitensi che operano per contro della giunta
di Kiev. In totale, circa 300 mercenari e fanatici ben addestrati e
motivati. È una grossa forza, ma siamo pronti a combatterla". Secondo la stampa degli Stati Uniti e la Gran Bretagna, la giunta di Kiev ha assunto 1800 mercenari.
I
manifestanti pro-federalizzazione hanno costruito tre barricate
all'ingresso del palazzo dell'amministrazione regionale di Donetsk. E
circa un centinaio di persone le sorveglia ogni notte, per difendersi
dall'atteso attacco delle forze golpiste. "I
rappresentanti di Kiev hanno più volte detto di restituire le armi da
fuoco che, secondo loro, possediamo. Tuttavia, né io, né nessun altro,
ha visto armi qui. Ci difendiamo con mezzi improvvisati". La
polizia di Donetsk s'è rifiutata di disperdere i manifestanti che
occupano l'edificio. Il 'ministro' degli Interni golpista di Kiev, Arsen
Avakov, minaccia l'uso della forza contro i manifestanti dell'Ucraina
orientale. Avakov aveva detto che la situazione sarebbe stata risolta in
due giorni, imponendo così un ultimatum ai manifestanti antigolpisti
nelle regioni di Kharkov, Lugansk e Donestk. Avakov ha detto: "riguardo la minoranza che vuole il conflitto, avrà una risposta forte dalle autorità ucraine".
Grandi convogli di autobus carichi di elementi del Sokol e di
neonazisti vengono bloccati, causando scontri con gli abitanti di
diverse località. I volontari di Donetsk "difendono la Patria dall'esercito fascista che vuole ucciderli", e chiedono "un referendum per l'indipendenza da Kiev e l'adesione alla Russia." "Ho
solo un bastone per difendermi. Ma arrivano persone armate di
mitragliatrici, e tutto quello che avevo ieri, per esempio, era la gamba
di una sedia". I manifestanti di Donetsk temono il
ripetersi dello scenario di Kharkov, dove la polizia ha arrestato 60
manifestanti. Donetsk è la capitale industriale dell'Ucraina con un
milione di abitanti. La regione di Donetsk ospita il 10 per cento della
popolazione del Paese. "La
protesta di Donetsk è contro il nazionalismo, noi siamo per la
giustizia sociale, la creazione della nostra repubblica significa un
drastico cambiamento del modo in cui il nostro territorio è organizzato.
Noi siamo per la parità linguistica. Siamo contro l'oppressione della
maggioranza da parte della minoranza nazionalista, e contro le minacce
all'etnia russa".
"La
regione di Donetsk invia 470 milioni di dollari a Kiev, e ne riceve
meno di 150. Tutte le miniere e le imprese di Donetsk sono prospere".
Intanto i comandanti delle unità antisommossa ucraine Alfa si rifiutano
di obbedire ai golpisti a Kiev, che hanno ordinato l'assalto agli
edifici amministrativi di Donetsk e Lugansk occupati dalla popolazione, "Agiremo nel rigoroso rispetto della legge. La nostra unità è stata creata per liberare gli ostaggi e combattere il terrorismo".
Gli ufficiali delle Alfa hanno deciso ciò in risposta all'ordine del
primo vice-premier Vitalij Jarjoma e del segretario del Consiglio della
Sicurezza Nazionale e della Difesa dell'Ucraina Andrej Parubij, di
prendere d'assalto gli immobili occupati dai manifestanti. Inoltre, con
un'ulteriore provocazione, il nuovo capo di Naftogaz annuncia che l'Ucraina non pagherà il gas russo al prezzo fissato, e che "sospende i pagamenti".
Migliaia di manifestanti si sono riuniti nella città di Donetsk in sfida alle minacce di Avakov. Polizia e militari si rifiutano di eseguire gli ordini dei golpisti di Kiev. Nel frattempo, i manifestanti formano le milizie di autodifesa, raggiunte da poliziotti e soldati. Il capo della polizia di Donetsk Konstantin Pozhdaev s'era dimesso su ordine della popolazione. Eventi simili si svolgono nella città di Slavjansk, sempre nella regione di Donetsk, dove i manifestanti hanno occupato diversi edifici governativi, il comando della polizia e l'ufficio del Servizio Sicurezza SBU. Il 10 aprile, anche Lugansk proclamava la Repubblica popolare e creava la milizia popolare per affrontare gli agenti antisommossa e i neonazisti.
Migliaia di manifestanti si sono riuniti nella città di Donetsk in sfida alle minacce di Avakov. Polizia e militari si rifiutano di eseguire gli ordini dei golpisti di Kiev. Nel frattempo, i manifestanti formano le milizie di autodifesa, raggiunte da poliziotti e soldati. Il capo della polizia di Donetsk Konstantin Pozhdaev s'era dimesso su ordine della popolazione. Eventi simili si svolgono nella città di Slavjansk, sempre nella regione di Donetsk, dove i manifestanti hanno occupato diversi edifici governativi, il comando della polizia e l'ufficio del Servizio Sicurezza SBU. Il 10 aprile, anche Lugansk proclamava la Repubblica popolare e creava la milizia popolare per affrontare gli agenti antisommossa e i neonazisti.
Il politologo
Aleksandr Gusev, direttore dell’Istituto per la programmazione e le
previsioni strategiche, ha affermato “Ciò
dimostra che la popolazione appoggia le proteste di Kharkov e Donetsk.
Sono regioni di estrema importanza sul piano economico, stanche di
essere ingannate dalle autorità che non risolvono i problemi e che non
si occupano di queste regioni, ma diffondono voci secondo cui sarebbero
regioni sovvenzionate. Questi movimenti di protesta mostrano che il
Sud-Est e l’Est dell’Ucraina lotteranno fino alla fine”.
Bogdan Bezpalko, vicedirettore del Centro di studi sull’Ucraina e la
Bielorussia presso l’Università di Stato di Mosca, afferma: “Delle
concessioni sono possibili da Kiev se riconosce il diritto
dell’interlocutore di esprimere la propria opinione, ma le autorità a
Kiev non li vedono come interlocutori. Se faranno delle concessioni,
saranno solo di carattere tattico. Se i politici ucraini fossero saggi,
nominerebbero Gubarev capo della regione di Donbass. Allora il rigetto
delle autorità sarebbe meno acuto”. A Kharkov, nell'assalto
alla sede dell’amministrazione occupata dai manifestanti anti-Majdan,
sono stati arrestati oltre 60 attivisti. I deputati del Partito delle
Regioni chiedono l’amnistia, ma difficilmente i golpisti la
concederanno.
Per Bogdan Bezpalko: “Queste
persone o saranno messe in una cella d’isolamento, o saranno portate a
Kiev, ed allora non ne sapremo più nulla. Ma si vede che nemmeno gli
arresti impediscono la lotta della popolazione. Anzi, al loro posto
arrivano nuovi militanti. Accelerando la macchina della repressione le
autorità fanno crescere il movimento di protesta nel Sud-Est
dell’Ucraina. Gli arresti e le punizioni non porranno fine alle proteste
né a Kharkov, né in altre regioni”.
Tali tensioni sono vantaggiose per certe forze a Kiev, come Julija Timoshenko, che arranca nella corsa elettorale, dietro al suo rivale Petro Poroshenko.
Tali tensioni sono vantaggiose per certe forze a Kiev, come Julija Timoshenko, che arranca nella corsa elettorale, dietro al suo rivale Petro Poroshenko.
A
Slavjansk, polizia e numerosi soldati si sono uniti ai manifestanti
creando un nucleo armato di autodifesa, a cui si sono uniti numerosi
minatori e altri cittadini. Il 12 aprile, diversi miliziani si sono
impadroniti del Commissariato dei servizi di sicurezza (SBU) di
Slavjansk con il sostegno della popolazione, che davanti all'edificio
aveva scandito "Russia! Russia!".
La polizia era assente. Il sindaco di Slavjansk, Nelly Shtepa, ha
annunciato che i cittadini sostengono le proteste anti-Majdan, che i
manifestanti appartengono alla milizia del Donetsk e che la città chiede
il referendum sulla federalizzazione dell'Ucraina e che la regione del
Donetsk diventi un'entità federale autonoma. Il sindaco ha avvertito i
golpisti contro ogni tentativo di reprimere la rivolta. Scene simili si
svolgono anche nelle città di Krasnij Liman, Gosobektov e Krasnoarmejsk.
A Marjupol e Druzhkovka i manifestanti hanno occupato l'amministrazione
comunale e la polizia di Kramatorsk s'è unita ai manifestanti
filo-russi. Il 'presidente' golpista Aleksandr Turchinov ha licenziato
il capo del SBU di Donetsk Valerij Ivanov, mentre Avakov ripete le
minacce contro la popolazione dell'Ucraina sud-orientale. Il capo dei
neonazisti ucraini Dmitrij Jarosh minaccia la giunta di Kiev, ed invita
le organizzazioni paramilitari di Fazione Destra e UNA-UNSO ad
intraprendere azione armate contro la popolazione russofona. Jarosh ha
esortato le forze di sicurezza sotto il comando del ministro Avakov, che
Jarosh ha minacciato di "impiccare come un cane", ad intervenire assieme a Fazione Destra per "ristabilisce l'ordine" in Ucraina. "Tutti
gli elementi armati di Fazione Destra sono mobilitati e pronti a
prendere misure decisive per difendere la sovranità e l'integrità
territoriale dell'Ucraina". Nel frattempo il Procuratore
Generale russo ha inviato all'Interpol i documenti per il mandato di
cattura internazionale dello stesso Jarosh, accusato di sostenere
l'estremismo e il terrorismo in Caucaso.
Difatti gli scontri a fuoco
sono esplosi a Slavjansk, posta sotto assedio da Kiev. Il 13 aprile,
200 elementi armati assaltavano un checkpoint dei manifestanti nella
periferia della città. Diversi elicotteri atterravano in un vecchio
campo d'aviazione, a 5 chilometri dalla città, sbarcando altri individui
con uniformi nere, probabilmente mercenari statunitensi. Due elementi
delle truppe di Kiev sono stati uccisi e altri cinque feriti. I
manifestanti hanno avuto una persona uccisa e altre due ferite. Le
strade per la città sono bloccate dai blindati dei mercenari di Kiev,
mentre i manifestanti nella stazione di polizia si preparano a
respingere l'assalto fortificando le barricate. Secondo la TV Rossija24
dalla città si alzano colonne di denso fumo nero mentre due elicotteri
la sorvolano ogni cinque minuti. All'ingresso della città i mercenari di
Kiev chiedono agli abitanti di rimanere a casa, ma centinaia di persone
supportano attivamente le milizie di autodifesa. Secondo Igor
Korochenko "Tutto
ciò che accade a Slavjansk dimostra che il regime di Kiev ha scatenato
la guerra contro il popolo (...) L'operazione antiterrorismo può essere
effettuata solo contro i terroristi, visto che a Slavjansk agiscono
persone che semplicemente fanno valere il loro diritto a decidere il
destino della loro terra. A Slavjansk, è stata lanciata un'operazione
contro la popolazione impiegando unità speciali, carri armati ed
elicotteri da combattimento.
Dobbiamo assicurarci che Nalivajchenko,
capo del SBU, e Avakov siano processati per i crimini commessi
nell'Ucraina orientale. A tal fine, una commissione internazionale
dovrebbe essere formata per indagare con urgenza sui fatti di Slavjansk".
Mosca ha avvertito che se Kiev usa la forza contro le proteste
anti-Majdan, saboterebbe la conferenza sulla soluzione della crisi nel
Paese tra Stati Uniti, Unione europea, Russia e Ucraina. A Kharkov,
invece, la polizia ha arrestato quattro individui provenienti da Lvov e
Kiev presso la stazione ferroviaria, dopo che un cane poliziotto aveva
abbaiato a un contenitore che trasportavano. Gli uomini si sono
rifiutati di mostrarne il contenuto, probabilmente un ordigno. A Poltava
10 autobus carichi di neonazisti armati di bombe molotov ed esplosivi
sono stati fermati e i 70 squadristi a bordo arrestati. Si dirigevano
verso Kharkov. La base dei 300 soldati di Berkut di Makeevk, che
sostengono i manifestanti anti-Majdan, sarebbe stata circondata da
mercenari statunitensi con uniformi nere. Le organizzazioni popolari di
autodifesa hanno lanciato l'appello alla mobilitazione generale e a
difendere le proprie posizioni, "Tutti all'edificio del Consiglio del Popolo! Tutto per la difesa della Repubblica Popolare di Donetsk!".
A Kharkov, dove si svolge un nuovo raduno per la federalizzazione,
nonostante il divieto del tribunale locale, mentre da tre giorni, nei
sobborghi, si svolgono gli scontri tra la popolazione e le forze inviate
da Kiev. La milizia segnala la presenza di veicoli militari e di "auto con targhe di Vinnitsa, ma guidate da persone che non parlano russo o ucraino".
Invece nel villaggio di Semjonovka i neonazisti di Fazione Destra hanno
sparato sulla popolazione che bloccava la strada al loro convoglio. I
paramilitari dell'autodifesa setacciano la foresta in cui si sono
nascosti i neonazisti dopo la sparatoria.
Il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha affermato che “la
crisi profonda e pervasiva in Ucraina è una grave preoccupazione per la
Russia. Capiamo perfettamente la posizione di un Paese indipendente da
poco più di 20 anni e ancora afflitto da compiti complessi nella
costruzione dello Stato sovrano, tra cui la ricerca di un equilibrio di
interessi tra le sue varie regioni e popoli dalle differenti radici
storiche e culturali e dalle lingue diverse, dai diversi punti di vista
su passato, presente e futuro del Paese. Date queste circostanze, le
forze estere dovrebbero aiutare gli ucraini a proteggere le basi della
pace civile e dello sviluppo sostenibile, ancora fragile. La Russia ha
fatto più di qualsiasi altro Paese nel sostenere lo Stato ucraino, anche
sovvenzionarne per molti anni l'economia con i bassi prezzi
dell'energia. Lo scorso novembre, all'inizio della crisi attuale,
abbiamo sostenuto il desiderio di Kiev di consultazioni urgenti tra
Ucraina, Russia e UE sul processo d'integrazione. Bruxelles le ha
categoricamente respinte. Ciò riflette la linea improduttiva e
pericolosa adottata da UE e USA, cercando di costringere l'Ucraina a
fare una scelta dolorosa tra est e ovest, aggravando le differenze
interne. In Ucraina è stato fornito un massiccio sostegno ai movimenti
politici che promuovono l'influenza occidentale, violandone la
Costituzione. Il potere a Kiev è stato sequestrato con violente proteste
di piazza guidate direttamente da ministri e altri funzionari di USA e
UE. L'asserzione che la Russia stia minando i partenariati europei non
corrispondono ai fatti. Al contrario, il nostro Paese ha costantemente
promosso un sistema di sicurezza unico e indivisibile nell'area
euro-atlantica. Abbiamo proposto la firma di un trattato in tal senso, e
sostenuto la creazione di uno spazio economico comune dall'Atlantico al
Pacifico aperto ai Paesi post-sovietici. Nel frattempo, gli Stati
occidentali, nonostante le ripetute assicurazioni del contrario, hanno
sempre allargato la NATO verso est e iniziato ad attuare i piani della
difesa antimissile. Il partenariato orientale dell'UE è volto ad
associare gli Stati presi di mira chiudendo la possibilità di una
cooperazione con la Russia. I tentativi da parte di coloro che hanno
attuato la secessione del Kosovo dalla Serbia e di Mayotte dalle Comore
di mettere in discussione la libera volontà della Crimea, non possono
essere considerati che manifesta dimostrazione di doppiopesismo. Non
meno preoccupante è la pretesa di non accorgersi che il pericolo
principale per il futuro dell'Ucraina è la diffusione del caos da parte
di estremisti e neonazisti. La Russia fa tutto il possibile per
promuovere la stabilizzazione dell'Ucraina. Siamo fermamente convinti
che ciò può essere raggiunto attraverso: una riforma costituzionale che
garantisca i diritti di tutte le regioni ucraine e risponda alle
richieste delle regioni sud-orientali di avere il russo come seconda
lingua ufficiale dello Stato; la precisa garanzia che l'Ucraina resti
uno Stato non-allineato e misure urgenti per fermare l'attività delle
formazioni armate illegali di Fazione Destra ed altri gruppi
ultra-nazionalisti. Non imponiamo niente a nessuno, ma se vediamo che se
ciò non viene fatto, l'Ucraina precipiterà nella crisi con conseguenze
imprevedibili”.
A
sua volta il presidente russo Vladimir Putin ha proposto ai leader
europei un incontro urgente sul debito dell'Ucraina verso la Russia. La
lettera di Putin è stata inviata ai leader di Moldova, Romania, Turchia,
Ungheria, Slovacchia, Slovenia, Macedonia, Repubblica Ceca, Francia,
Germania, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Bulgaria, Austria e
Italia. “L'economia
dell'Ucraina negli ultimi mesi precipita. Le sue industrie sono in
brusco calo. Il deficit del bilancio aumenta. La situazione del sistema
monetario è sempre più deplorevole. Il saldo commerciale negativo è
accompagnato dalla fuga di capitali. L'economia dell'Ucraina punta a
default, sospensione della produzione e disoccupazione alle stelle. La
Russia e l'UE sono i principali partner commerciali dell'Ucraina.
Procedendo da ciò, in occasione del vertice UE-Russia di gennaio, ci
siamo accordati con i nostri partner europei per consultazioni
sull'economia ucraina, tenendo conto degli interessi dell'Ucraina e dei
nostri Paesi, formando alleanze con la partecipazione dell'Ucraina.
Tuttavia, i tentativi della Russia di iniziare vere consultazioni non
hanno prodotto alcun risultato. Invece di consultazioni, sentiamo
appelli ad abbassare i prezzi sul gas russo, a prezzi "politici". Si ha
l'impressione che i partner europei vogliano incolpare la Russia della
crisi economica dell'Ucraina. Fin dal primo giorno dell'Ucraina
indipendente, la Russia ha sostenuto la stabilità dell'economia ucraina
fornendogli gas a prezzi stracciati. Nel gennaio 2009, con la
partecipazione dell'allora premier Julija Timoshenko, fu sottoscritto un
contratto sulla fornitura di gas per il periodo 2009-2019. Il contratto
regola questioni riguardanti la consegna e il pagamento del prodotto, e
pone garanzie sul transito ininterrotto nel territorio dell'Ucraina.
Inoltre, la Russia adempie al contratto secondo la lettera e lo spirito
del documento. Per inciso, il ministro dell'energia ucraino dell'epoca
era Jurij Prodan, che ha la stessa carica nel governo attuale di Kiev.
Il volume totale di gas trasportato in Ucraina, come previsto dal
contratto per il periodo 2009-2014, si attesta sui 147,2 miliardi di
metri cubi. Qui, vorrei sottolineare che il prezzo fissato nel contratto
non è stato alterato da allora. E l'Ucraina, fino all'agosto 2013, ha
effettuato pagamenti regolari in conformità a tale formula.
Tuttavia,
dopo la firma di tale contratto, la Russia ha concesso all'Ucraina una
serie di privilegi senza precedenti e sconti sul prezzo del gas. Ciò
vale per lo sconto derivante dall'accordo del 2010 a Kharkov, fornito a
titolo di acconto per i futuri canoni di locazione per la Flotta del Mar
Nero dal 2017. Ciò vale anche per gli sconti sui prezzi del gas
acquistato dalle aziende petrolchimiche ucraine e anche per lo sconto
concesso nel dicembre 2013, per tre mesi, per via della critica
situazione dell'economia ucraina. Dal 2009, la somma di tali sconti si
attesta a 17 miliardi dollari. A ciò dobbiamo aggiungere altri 18,4
miliardi di dollari di acquisti da parte ucraina. Così, negli ultimi
quattro anni la Russia ha sovvenzionato l'economia dell'Ucraina,
offrendo gas a prezzi stracciati per 35,4 miliardi dollari. Inoltre, nel
dicembre 2013, la Russia ha concesso all'Ucraina un prestito di 3
miliardi di dollari. Tali importi molto significativi sono volti a
mantenere la stabilità e la credibilità dell'economia e a conservare
posti di lavoro ucraini. Nessun altro Paese ha fornito tale supporto
tranne la Russia.
Che
dire dei partner europei? Invece di offrire un sostegno reale
all'Ucraina, fanno dichiarazioni di intenti, solo promesse senza fatti.
L'Unione europea usa l'Ucraina come fonte di materie prime alimentari,
metalli e risorse minerarie e anche come mercato di sbocco dei suoi beni
ad alto valore aggiunto (macchinari e prodotti chimici), creando così
un deficit commerciale per l'Ucraina di oltre 10 miliardi di dollari,
cioè quasi i due terzi del disavanzo complessivo dell'Ucraina nel 2013.
In larga misura, la crisi economia ucraina è stata precipitata dallo
squilibrio commerciale con l'UE, e ciò ha avuto un impatto assai
negativo sull'adempimento dell'Ucraina agli obblighi contrattuali per le
forniture di gas russo. Gazprom non ha intenzione di fare eccezioni sul
contratto 2009, né piani per imporre eventuali condizioni aggiuntive.
Ciò riguarda anche il prezzo contrattuale del gas, calcolato in stretta
conformità con la formula concordata. Tuttavia, la Russia non può e non
deve sopportare unilateralmente l'onere di sostenere l'economia
dell'Ucraina con sconti e condono di debiti, e in effetti far usare
questi sussidi per coprire il deficit dell'Ucraina con l'UE. Il debito
della NAK Naftogaz dell'Ucraina per il gas ricevuto è cresciuto
quest'anno. Nel novembre-dicembre 2013 il debito era pari a 1451,5
miliardi di dollari USA; nel febbraio 2014 è aumentato di 260,3 milioni e
a marzo di 526,1 milioni. Vorrei richiamare la vostra attenzione sul
fatto che a marzo c'era ancora lo sconto, cioè 268,5 dollari per 1000
metri cubi di gas. E anche a quel prezzo, l'Ucraina non ha pagato un
solo dollaro. In tali condizioni, a norma degli articoli 5.15, 5.8 e 5.3
del contratto, Gazprom è costretto a chiedere il pagamento anticipato
del gas, e in caso di ulteriore violazione delle condizioni di
pagamento, cesserà le forniture.
In altre parole, sarà consegnato
all'Ucraina solo il volume di gas pagato il mese prima della consegna.
Indubbiamente si tratta di una misura estrema. Ci rendiamo conto
pienamente che ciò aumenta il rischio di sottrazione di gas sul
territorio dell'Ucraina a danno dei consumatori europei. Ci rendiamo
conto che questo può rendere difficile all'Ucraina accumulare riserve di
gas sufficienti per il periodo autunnale e invernale. Al fine di
garantire il transito ininterrotto, sarà necessario nel prossimo futuro
rifornire di 11,5 miliardi di metri cubi di gas gli impianti di
stoccaggio sotterraneo dell'Ucraina, e ciò richiederà il versamento di
circa 5 miliardi di dollari. Tuttavia, il fatto che i nostri partner
europei si siano unilateralmente ritirati dal tentativo concertato di
risolvere la crisi ucraina, e anche dalle consultazioni con la Russia,
non lascia alternative. C'è solo un modo per uscire da tale situazione,
crediamo che sia fondamentale tenere, senza indugio, consultazioni tra i
ministri dell'economia, delle finanze e dell'energia per elaborare
azioni concertate volte a stabilizzare l'economia dell'Ucraina e a
garantire il transito di gas russo in conformità a termini e condizioni
contrattuali. Non dobbiamo perdere tempo nell'intraprendere e coordinare
passi concreti.
A tal fine facciamo appello ai nostri partner europei.
Inutile dire che la Russia è pronta a stabilizzare e ripristinare
l'economia dell'Ucraina. Tuttavia, non in modo unilaterale, ma a parità
di condizioni con i nostri partner europei. E' inoltre indispensabile
tenere conto di investimenti reali, contributi e spese che la Russia si è
assunta da sola per così tanto tempo nel sostenere l'Ucraina. Come si
vede, solo un tale approccio sarà equo ed equilibrato, e solo un tale
approccio può avere successo. Il deficit della bilancia commerciale con
l'UE impedisce all'Ucraina di adempiere agli obblighi contrattuali con
la Russia”.
L'agenzia stampa russa Rossija Segodnja si rifiuta di ritrasmettere la radio della CIA Voce dell'America. Il Direttore generale dell'Agenzia, Dmitrij Kiselev, ha detto "Rossija
Segodnja non coopererà più con Voce dell'America che trasmette da un
mondo che non esiste più. Considero queste radio (Voce dell'America e
Radio Svoboda) spazzatura". Il contratto per la ritrasmissione di Voce dell'America è scaduto ad aprile. La nuova agenzia Rossija Segodnja (Russia Today), che ha assorbito Voce della Russia e RIA Novosti
nel dicembre 2013, non ha intenzione di prorogare il contratto con la
CIA. Kiselev ha già informato della decisione la BBG, l'agenzia che
soprassiede alla radiodiffusione della propaganda statunitense
all'estero. Secondo il direttore della BBG, Jeff Shell, si tratterebbe
di una violazione della libertà di parola. "Ciò non ha niente a che vedere con la libertà di parola. Voce dell'America e radio Svoboda non dicono nulla di originale", osserva Kiselev, “non è affatto necessario sostenere tali radio sul territorio russo”.
Alessandro Lattanzio - sitoaurora
Fonti:
al-Manar
El Espia Digital
ITAR-TASS
Global Research
Global Research
Global Research
Moon of Alabama
NEO
Nsnbc
Nsnbc
Nsnbc
Nsnbc
RapsiNews
Reseau International
RIAN
RIAN
RIAN
RussiaToday
RussiaToday
RussiaToday
Voce della Russia
Voice of Russia
..........................................................
Commento ricevuto:
CERTO MEGLIO SAPERE QUALI SONO I TRUCCHETTI DEL MOMENTO
IN REALTA' VIGE LA LEGGE IL MASSIMO RENDIMENTO COL MINIMO SFORZO
NEL MONDO DEL DENARO E FIGURARSI SE DISPIEGANO TRUPPE CHE COSTANO UNA CIFRA
CON TUTTI I DEBITI CHE HANNO TUTTI I PAESI OVUNQUE IN CASA LORO O CON ALTRI PAESI ...
MA QUELLI CI CREDONO ANCORA ? SPERIAMO DI SI ... MA NON SONO POI COSì SCEMI ....
ATTACCHI DI GUERRA C'E' CHI NE STA SEMINANDO OVUNQUE COME SEMPRE,
MA ANCHE QUI DIVENTANO CREATIVI A QUANTO PARE E CAMBIANO IL MODO
PER FARE SEMPRE UNA SORPRESA ... QUINDI C'E' DA NON URTICARSI TROPPO FRA TUTTI ...
MA CERTE COSE VANNO DETTE E NON SI PUO' STARE ZITTI ... QUINDI C'E' LOTTA POSITIVA
PER UN FINE CREATIVO A LIVELLO DI PAROLA E LOTTA CRETINA PER CHI ANCORA SOSTA A LIVELLO
DI AZIONI AGGRESSIVE, QUELLE CHE STIMOLANO REAZIONE FISICA ED ALTERANO LE COSCIENZE
TROPPO CALDE NEL SENTIRE ... C'E' DA RICORDARE DI FARE UNA SANA MISURA E MANGIARE MENO CARNE
CIBI SALATI CHE ALZANO LA PRESSIONE A CHI NON NE HA BISOGNO IN QUANTO HA GIA' UNA DOSE
ALTA DI VITALITA' PER SUA NATURA ... BUONA GIORNATA ...
Lucilla Casta
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Commento ricevuto:
CERTO MEGLIO SAPERE QUALI SONO I TRUCCHETTI DEL MOMENTO
IN REALTA' VIGE LA LEGGE IL MASSIMO RENDIMENTO COL MINIMO SFORZO
NEL MONDO DEL DENARO E FIGURARSI SE DISPIEGANO TRUPPE CHE COSTANO UNA CIFRA
CON TUTTI I DEBITI CHE HANNO TUTTI I PAESI OVUNQUE IN CASA LORO O CON ALTRI PAESI ...
MA QUELLI CI CREDONO ANCORA ? SPERIAMO DI SI ... MA NON SONO POI COSì SCEMI ....
ATTACCHI DI GUERRA C'E' CHI NE STA SEMINANDO OVUNQUE COME SEMPRE,
MA ANCHE QUI DIVENTANO CREATIVI A QUANTO PARE E CAMBIANO IL MODO
PER FARE SEMPRE UNA SORPRESA ... QUINDI C'E' DA NON URTICARSI TROPPO FRA TUTTI ...
MA CERTE COSE VANNO DETTE E NON SI PUO' STARE ZITTI ... QUINDI C'E' LOTTA POSITIVA
PER UN FINE CREATIVO A LIVELLO DI PAROLA E LOTTA CRETINA PER CHI ANCORA SOSTA A LIVELLO
DI AZIONI AGGRESSIVE, QUELLE CHE STIMOLANO REAZIONE FISICA ED ALTERANO LE COSCIENZE
TROPPO CALDE NEL SENTIRE ... C'E' DA RICORDARE DI FARE UNA SANA MISURA E MANGIARE MENO CARNE
CIBI SALATI CHE ALZANO LA PRESSIONE A CHI NON NE HA BISOGNO IN QUANTO HA GIA' UNA DOSE
ALTA DI VITALITA' PER SUA NATURA ... BUONA GIORNATA ...
Lucilla Casta
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