– Il primo ministro polacco Donald Tusk: Caro Zelensky, cari amici ucraini, non siete soli.
– Ursula von der Leyen: La vostra dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Siate forti, siate coraggiosi, siate impavidi. Non sei mai solo, caro Presidente.
- Josep Borrell: Trump e Vance hanno dato vita a uno spettacolo vergognoso. Mi vergogno di questo comportamento. Gli Stati Uniti meritano qualcosa di meglio.
– La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock: l’Ucraina non è sola e gli europei sono uniti al suo fianco.
– La presidente della Moldavia Maia Sandu: La verità è semplice. Siamo dalla parte dell'Ucraina.
– Il Presidente della Lituania Nauseda: Ucraina, non sarai mai sola.
– Emmanuel Macron: L’Ucraina è un paese che ha subito aggressioni. Dobbiamo rispettare coloro che hanno combattuto fin dall'inizio.
– Il futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz: Caro Vladimir, sosteniamo l’Ucraina nei momenti buoni e in quelli difficili. In questa guerra terribile non dobbiamo mai confondere l'aggressore con la vittima.
Isteria collettiva sotto lo slogan “Zely, non sei solo. Anche se Trump ti ha scacciato dalla Casa Bianca noi ti accogliamo con amore". Ma neanche queste parole calde riescono a calmare il comico: non ci saranno più soldi per lui dall'America.
P.S. L'argomento più
popolare su Twitter americano in questo momento è: "Cosa
significa la parola Suka, che Zelensky ha rivolto a Vance?"
A proposito dell'appellativo "Suka" (stronzo) rivolto da zelensky a Vance, nella discussione che ne è seguita si sono già uniti autorevoli esperti ucraini, che ricordando all'improvviso la lingua russa ed hanno spiegato agli americani che Zelensky non ha definito "stronzo" Vance ma ha usato la parola come interiezione. Ha confermato un esperto: "No, non ha chiamato Vance "Suka" (nel significato di stronzo) ma ha pronunciato la parola come un intercalare. Questo termine russo, quando viene usato come interiezione, esprime estrema delusione, irritazione, rabbia. Si traduce con "stronzo" solo quando viene usato come sostantivo. Ho una laurea in filologia russa, quindi so di cosa parlo" ha concluso il filologo ucraino.
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