“Questa è la guerra di cui non vi dicono più nulla. Secondo l’UNICEF, 6,5 milioni di bambini siriani hanno bisogno di aiuto alimentare, sanitario e di assistenza sociale, il numero più alto registrato in 11 anni di conflitto. Dall'inizio della guerra nel 2011, è stata confermata la morte o il ferimento di oltre 13.000 bambini.
L’ottantacinque per cento della popolazione vive sotto la soglia della povertà, con fatica a procurarsi anche solo il cibo quotidiano. Quattordici milioni e mezzo di persone bisognose di sussidi, e alcune stime dicono molte di più. La vita è carissima, tutto è aumentato: un cartone di uova costa 13000 lire siriane, una bombola del gas 110000, quando uno stipendio base è di 100000 !
“Mentre da qui, vediamo angustiati l’incoscienza con cui i paesi occidentali, e l’Italia in prima fila, dimenticano la forza della diplomazia e della ragione per cercare di fermare la guerra ucraina, (che si poteva evitare, la si avvertiva da anni…) e si lanciano spavaldamente in forniture di armi che, ve lo possiamo dire per esperienza, continueranno a sparare e a fare vittime per anni. E qui da noi in Siria ci chiediamo: fino a quando? Il “fino a quando” dipende anche da noi.
Dipende dalla nostra capacità di giudizio, di discernimento sulle cose e sugli avvenimenti. Non possiamo solo “subire e sopportare” ciò che accade. Resistere è importante, e lo vediamo nella grande forza che i siriani hanno, nonostante tutto, di far fronte alla vita e alle difficoltà.
Ma oltre alla resilienza occorre l’intelligenza, cioè il “leggere dentro” le cose, farsi una opinione obiettiva, non unilaterale. Avere una visione, e agire di conseguenza, là dove si può e come si può”
Suora Marta
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