A novembre 2024 gli americani dovranno—almeno così sembra per ora—decidere tra due candidati per la Presidenza degli Stati Uniti giudicati entrambi da maggioranze del Paese come non all’altezza dell’incarico.
Donald Trump è un uomo arrogante, volgare e visto da molti come sommamente inaffidabile: incapace di incarnare il senso di unità al vertice che il presidenzialismo americano richiede. Da Presidente dimostrò abilità—bisogna ammetterlo—in politica estera, forse perché gli interlocutori internazionali non di rado appartengono alla stessa risma e, tra balordi, ci si intende.
Joe Biden è una persona sorridente, capace però di cadere da una bici stando fermo, incapace di pronunciare frasi dal senso compiuto e dotato di capacità di giudizio non ottimali. Non è un genio, la lunga carriera senatoriale antecedente la doveva perlopiù alla propria ‘inoffensività’ e l'elezione alla presidenza al fatto di non essere Donald Trump... Vive ora una senescenza preoccupante.
Entrambi sono fonte di grande imbarazzo per i propri partiti. Trump fu lungamente ‘Dem’ e passò, tardi, ai Repubblicani con lo spirito di chi sale su un pullman per semplice convenienza. Ora, oltre a essere personalmente inamovibile, l'ex presidente è anche l'artefice della distruzione del Partito Repubblicano, spaccato tra un ‘partito di Trump’ e la vecchia formazione dei nostalgici di Lincoln e di Reagan.
I Dem controllano, con Biden, la Presidenza, ma che possano tenersela contro un Trump che si rifiuta di scomparire è parecchio incerto.
Che fare allora da parte Dem? Molti pensano che ‘Joe’ debba cedere il passo a un candidato fresco, ma lui da quell’orecchio non ci sente. È in corso una strana campagna per farglielo capire. La mossa più interessante è quella compiuta recentemente dal Washington Post—il più ‘Dem’ tra i grandi giornali americani—con la pubblicazione di un elenco de ‘I dieci peggiori errori di Joe Biden nel 2022’.
La popolazione americana supera i 330 milioni di persone. Tra Trump e Biden non riescono davvero a trovare di meglio?
Stralcio di un articolo di James Hansen - Nota diplomatica del 13 gennaio 2023
Nota aggiunta sui document segreti celati sia da Biden che da Trump - Scrive Rai News: "...si infittisce la vicenda dei documenti segreti trovati negli uffici e nelle residenze dell'attuale presidente americano Joe Biden. I primi documenti riservati furono trovati due mesi fa durante un trasloco ma si è saputo solo nei giorni scorsi. Secondo i media Usa, alcuni documenti riguardano stati stranieri: fra i quali Irlanda, Iran e Ucraina. Un procuratore speciale indagherà sul caso.
RispondiEliminaIl procuratore generale Merrick Garland, incaricato di gestire anche il caso dei documenti trovati nella villa di Trump a Mar-a-Lago, ha infatti nominato Robert Hur, già procuratore del Maryland, per fare luce sulla vicenda. Il procuratore ha dichiarato che "condurrà le indagini assegnate con un giudizio equo, imparziale e spassionato", parole pronunciate non senza qualche imbarazzo..."