...qualche considerazione al discorso sugli anniversari fondamentali dell’Italia, 700 anni per la morte di Dante, 160 per l'unità della nazione. In'unità proclamata, ma completata poi con i Bersaglieri alla breccia di Porta Pia, la liberazione di Roma e la fine della manomorta della Chiesa su questo paese. Nel frattempo l'establishment ha proceduto, riesumando il falsario cinematografico, ex-comico e dantista di corte, Roberto Benigni, a celebrazioni improntate al Grande Sbadiglio e all'infima retorica, sostenute dai media lealisti con uno spiegamento sicofantico di lecchinaggio verbale degli anfibi dei potenti. O presunti tali.
A cominciare da Luigi Pirandello sulla cui citazione tra i grandissimi della letteratura mondiale, qualcuno ha voluto arricciare il naso. Si tratta dei ormai stralogori imbecilli, in buona o strumentale fede non importa, che si adornano di antifascismo nell'epoca della dittatrua bio-tecno-totalitaria, che al fascismo di allora sta come il cobra alla vipera. Antifascismo di colui che grida al lupo al lupo, mentre un drago lo sta incenerendo con la sua fiamma.
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