UN MOSTRO INVISIBILE MINACCIA LA VITA NEL MEDITERRANEO. Si tratta dei frammenti che vanno da qualche millimetro a pochi centimetri di plastica, residui degradati di buste ed altro materiale di plastica finito in mare. Questi frammenti sono definiti microplastiche, quasi invisibili all’occhio umano, ma fatali per l’ittiofauna.
Ricercatori della famosa stazione di zoologia marina di Napoli, Anton Dohrn hanno analizzato questo fenomeno arrivando a parlare di almeno 250 miliardi di frammenti distribuiti solo nel Tirreno. Questi frammenti di plastica si insinuano in tutte le forme di vita che abitano nel mare, dai crostacei ai grossi mammiferi come le balene, finendo per entrare anche nella rete alimentare che può interessare l’uomo.
Una realtà questa molto seria per gli studiosi del mare; una realtà che nel tempo può produrre danni irreversibili alla sua biodiversità. La plastica, anche se ridotta in microscopici frammenti impiega dai 2 ei 300 anni. Un tempo sufficiente par fare danni. Molte tartarughe trovate morte, così pesci avevano gli intestini pieni di frammenti di plastica da pochi millimetri a qualche centimetro.
Si sa che tutto quello che viene abbandonato a terra poi finisce in mare. Quindi per salvare la vita degli abitanti del nostro Mediterraneo è necessario attuare una severissima prevenzione rifiuti sulla terraferma. Non aspettare però domani, ma agire subito, ne va anche per il nostro futuro di umani.
Anna Maria Irace (Accademia Kronos)
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