Il nuovo governo si meriterà Israele, e Israele si meriterà questo nuovo governo. È un esecutivo autentico e rappresentativo, è la vera espressione dello spirito dei tempi e dei sentimenti più profondi della maggioranza degli israeliani. Sarà un governo vero, senza finzioni, senza trucchi e senza autogiustificazioni.
Diamo il benvenuto al quarto governo di Benjamin Netanyahu. Non si esprimerà in modo altezzoso, né declamerà slogan vuoti. Non dirà niente sulla pace e sui diritti umani, né sui due stati o sui negoziati, né sul diritto internazionale, sulla giustizia o sull’uguaglianza. La verità sarà sbattuta in faccia agli israeliani e al mondo intero: la soluzione dei due stati è morta (non è mai nata), lo stato palestinese non vedrà la luce, il diritto internazionale non sarà applicato a Israele, l&rs quo;occupazione continuerà a strisciare rapidamente verso l’annessione, l’annessione continuerà a strisciare rapidamente verso uno stato di apartheid, l’aggettivo «ebreo» sarà più importante di «democratico», nazionalismo e razzismo – già presenti da molto tempo – riceveranno il sigillo del governo.
Questa cosa non è cominciata con Netanyahu, né con il leader del partito di estrema destra Casa ebraica, Naftali Bennet, né con i suoi dirigenti più discussi, i parlamentari Ayelet Shaked ed Eli Ben-Dahan. Queste persone hanno solo impresso un’accelerazione alla situazione. E non dovremmo sorprenderci né indignarci, né dovremmo lamentarci di quanto la sorte sia stata amara. Questo è un governo di continuità, non un governo di cambiamento. (…)
Neanche la nomina di un altro razzista, Eli Ben-Dahan, come viceministro della difesa e responsabile dell’amministrazione israeliana nei Territori occupati, dovrebbe provocare grandi sconvolgimenti. Ben-Dahan ha detto che «i palestinesi sono animali, non sono umani, non hanno ragione di vivere», ma queste frasi non riflettono forse il pensiero di molti israeliani? Ben-Dahan sarà la loro voce. È così che Israele ha trattato i palestinesi per quasi cinquant’anni, Ben-Dahan sta solo dicendo le cose senza giri di parole. Ora sarà responsabile dell’amministrazione dei Territori e tutto il sistema di gestione cosiddetta «umanitaria» andrà in frantumi. Ben-Dahan è l’uomo giusto al posto giusto e al momento giusto. Una nomina eccellente. Naftali Bennett, che dice con orgoglio «ho ucciso masse di arabi» e li chiama «frammenti di grana ta nel culo», sarà ministro dell’istruzione. (…) La scelta degli israeliani riflette le loro vere posizioni. Quindi lunga vita al nuovo governo.
di Gideon Levy
Fonte: Bocche cucite
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