La cosiddetta SECESSIONE SCOZZESE è stata un finto dilemma, invero un pallone gonfiato dai 'media' col falso sondaggio che dava il "sì" in netto vantaggio, a sette giorni dal voto....
MA NOI NON ABBIAMO ABBOCCATO ALL'ESCA PERCHE' CONOSCEVAMO IL VERO COGNOME DEL COSIDDETTO LEADER 'SECESSIONISTA': ALEX 'SALOMON' ! CAMUFFATO 'SALMOND' SOLO ALLO SCOPO DI FARE ABBOCCARE I PESCI SCIOCCHI.... IMPARATE A RICONOSCERLI, NON FOSSE CHE COL NASO, PERCHE' PUZZANO SEMPRE D' IMBROGLIO!
Dunque, a quale scopo questo escamotage ? Per chi non lo capisce da solo, gli daremo una mano: PER RAFFORZARE L' ALTRO AL COMANDO DELLA BRUTANNIA IMMONDA ED USURAIA, DAVID CAMERON, TERRORISTA E STRAGISTA, NELLA SUA BATTAGLIA CONTRO IL PARTITO INDIPENDENTISTA DI FARAGE, CHE VUOLE FARE USCIRE L'ISOLA (LA COSIDDETTA 'INGHILTERRA' 'GRAN BRETAGNA' 'REGNO UNITO' ecc...) DALLA UNIONE EUROPEA.
Infatti l'operazione al Cameron è riuscita, ed il Salmond E' DEFUNTO. CAMERON ESCE TRIONFATORE, ED ORA HA FINALMENTE UN ASSO NELLA MANICA PER SMONTARE LA SECESSIONE VERA, DA BRUSSEL, MINACCIATA DALL' INDIPENDENT PARTY !!!!!
La seconda ragione è quella di FOMENTARE IN SPAGNA LA SPINA NEL FIANCO DELLA BEN PIU' PERICOLOSA SECESSIONE CATALANA, SOTTO LA GUIDA, APERTAMENTE DICHIARATA, DELLA STELLA UNCINATA, SATANA IN TERRA, I CUI TENTACOLI SI ESTENDONO BEN OLTRE IL MEDIO ORIENTE, DI CUI ETERNO MEMENTO IL GENOCIDIO ANTISEMITA DI GAZA, COI MASSACRI DI BAMBINI NEGLI ASILI D'INFANZIA, NELLE SCUOLE, NEGLI ORFANOTROFI, SOTTO I NOSTRI OCCHI.
Uno dei più scatenati sostenitori di CATALOGNA INDIPENDENTE è il robot dattilografico MASSIMO GAGGI, de IL CORRIERE DELLA SETTA: IMPARATE IL SUFFISSO "HAGG...", CHE PUO' DIVENTARE 'GAGGI', 'GANGI', 'LA GANGA', MA ANCHE 'MAGGI' 'MAGGIANI' 'MAGGIONI'.
Come la cosiddetta 'direttore' di RAINEWS, embedded dei più Alti Comandi, durante la 'conquista di Babilonia' del 2003, insieme alle consanguinee B.OTTER.I&GRUEBER (nipote del contraente austriaco lo sciagurato PATTO DE GASPERI-GRUEBER del dopoguerra, sul Trentino-Sud Tirolo/Alto Adige, CHE INFINITI ADDUSSE LUTTI ALL' ITALIA, grazie ai 'martellatori' della Val Passiria: POI RIMEDIATO IN EXTREMIS DA ALDO MORO, con obbligatoria revisione negli anni Sessanta.....)
Badate che l'oro, GLI ASHKENAZISTI del CORRIERE DELLA SETTA, il Solferino di Satana, stanno già da tempo soffiando su quelle braci, nel caso malaugurato il l'oro regime INSTAURATO CON GLI OMICIDI E LE STRAGI DEGLI ANNI SETTANTA-NOVANTA, ED IL GOLPE DI 'TOGHE MOZZE' CONTRO FALCONE E BORSELLINO, andasse a pallino....
Gianni Caroli - NapoLibera
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Articolo integrativo:
La sconfitta onorevole degli indipendentisti scozzesi si spiega col voto di quegli 800.000 non scozzesi che compongono il 17% della popolazione del Paese. Accettando di farli votare, gli indipendentisti socialisti hanno di fatto creato le condizioni della propria sconfitta.
Quel mezzo milione di Britannici in Scozia
Il motivo per il quale Londra aveva accettato la tenuta del referendum, è da ricercarsi proprio nel fatto che il Parti National Ecossais (SNP), socialista, non aveva mai messo in discussione il voto di quel mezzo milione di Britannici che vivono in Scozia, un Paese che conta 5,3 milioni di abitanti. Con un simile “pacchetto di blocco”, il Governo britannico ha giocato il referendum con in mano la carta decisiva.
La stampa britannica aveva dettagliato ampiamente sulle intenzioni di voto di tali residenti scozzesi ed il verdetto era stato senza appello: il 63% di loro intendeva votare contro l’indipendenza. Di quanti voti è stato mancato il successo indipendentista? Circa 300.000...
Al voto i Polacchi... per conservare i documenti
Ma Londra sapeva di poter contare, per contenere gli indipendentisti, non solo sui britannici, ma anche su altri non-Scozzesi residenti: in un sondaggio realizzato ad agosto fra residenti immigrati dalla Polonia, era risultato che avrebbero votato in base alfuturo del proprio visto una volta che la Scozia fosse diventata indipendente ed in conseguenza delle dichiarazioni anti-indipendentiste di Manuel Barroso, l’incertezza prevaleva sullo statuto europeo della Scozia per cui sembrava sarebbe stata rimessa in discussione la libera circolazione garantita ai membri della UE.
Dunque, gli occhi dei Polacchi e di tutti gli altri immigrati dai Paesi dell’Est erano puntati su quest’unico criterio, ritenuto decisivo, mentre del futuro degli Scozzesi non gliene poteva fregare di meno (per dirla gentilmente) e non hanno avuto la minima esitazione nel fare i propri interessi. Non diversamente dai londinesi accolti in Scozia.
Anche i Pachistani hanno avuto voce in capitolo
Anche i Pachistani: contando con oltre 150.000 voti, conoscono bene cosa devono al Governo di Londra e quindi percepivano l’indipendenza come una chiara minaccia, tanto che i due terzi avevano dichiarato di voler votare contro il “sì” all'indipendenza.
Invece… niente voto invece agli Scozzesi all’estero
Mentre Pachistani, Inglesi o Polacchi erano inviati al voto dal partito di Alex Salmond, gli Scozzesi all’estero sono stati tagliati fuori: milioni di Scozzesi nel mondo – ed i loro voti – sono stati dichiarati inesistenti. La logica dello jus soli, tanto “cara” agli indipendentisti, è stata sfruttata in pieno per produrre il risultato che si desiderava; ed infatti, se si scremano i voti degli stranieri – Inglesi, Polacchi ed altri dell’Est – i nativi Scozzesi hanno votato chiaramente per la propria indipendenza.
La corresponsabilità dei vecchi
La vittoria dei “No” è da ascriversi congiuntamente agli stranieri ed agli ultra 50enni. Il 65% degli ultra-50enni è risultato contrario all’indipendenza. Preoccupati per le proprie rendite, percepivano l’indipendenza come una messa in discussione dei propri interessi. Non c’è da sorprendersi: sono i “rappresentanti” di quella stessa generazione che ha appoggiato l’immigrazione per farsi “pagare le pensioni”, dato che la bassa natalità aveva creato uno crisi demografica.
Gli insegnamenti da trarre
Sono numerosi: prima di tutto, la sconfitta degli indipendentisti, in gran parte dovuta al loro orientamento ideologico socialista, non è stata schiacciante. Sono solo 15 anni che la Scozia ha riavuto un Parlamento autonomo e solo 7 che gli indipendentisti sono al potere. Essere riusciti a raccogliere il 46% dei voti in un arco di tempo così breve, ed avendo contro la stampa britannica e tutto l’arco dei partiti inglesi, è un vero successo.
Inoltre, l’indipendentismo di sinistra che dà una interpretazione non-etnica del nazionalismo ha creato le condizioni stesse del proprio insuccesso. Rifiutando – per convinzione o per paura – di impedire il voto degli stranieri su di una questione che, per definizione, non li riguarda, ha fatto sì che fosse data a Londra l’occasione più facile per ottenere il successo.
Si aggiunga una palese spaccatura generazionale: l’egoismo dei Baby Boomers è il filo conduttore del loro comportamento politico: a favore degli immigrati, visioni di breve periodo, interessati solo al proprio tornaconto ed al proprio patrimonio, si sono presi in ostaggio il destino dei giovani Scozzesi. Il loro parassitismo si è incontrato con quello degli Inglesi e degli immigrati extra-europei.
Si tratta dunque di una sconfitta relativa: il progressivo scomparire delle generazioni conservatrici permette già di intravedere delle evoluzioni decisive per il Paese: in qualche modo di tratta della fine dell’indipendentismo socialista e del debutto di uno nuovo. Le piccole nazioni europee non avranno altra scelta se non quella di darsi delle formazioni politiche decisamente nazionaliste al posto del superato “indipendentismo di sinistra”.
Tyler Durden
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla
Fonte > Breiz Atao
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Articolo integrativo:
La sconfitta onorevole degli indipendentisti scozzesi si spiega col voto di quegli 800.000 non scozzesi che compongono il 17% della popolazione del Paese. Accettando di farli votare, gli indipendentisti socialisti hanno di fatto creato le condizioni della propria sconfitta.
Quel mezzo milione di Britannici in Scozia
Il motivo per il quale Londra aveva accettato la tenuta del referendum, è da ricercarsi proprio nel fatto che il Parti National Ecossais (SNP), socialista, non aveva mai messo in discussione il voto di quel mezzo milione di Britannici che vivono in Scozia, un Paese che conta 5,3 milioni di abitanti. Con un simile “pacchetto di blocco”, il Governo britannico ha giocato il referendum con in mano la carta decisiva.
La stampa britannica aveva dettagliato ampiamente sulle intenzioni di voto di tali residenti scozzesi ed il verdetto era stato senza appello: il 63% di loro intendeva votare contro l’indipendenza. Di quanti voti è stato mancato il successo indipendentista? Circa 300.000...
Al voto i Polacchi... per conservare i documenti
Ma Londra sapeva di poter contare, per contenere gli indipendentisti, non solo sui britannici, ma anche su altri non-Scozzesi residenti: in un sondaggio realizzato ad agosto fra residenti immigrati dalla Polonia, era risultato che avrebbero votato in base alfuturo del proprio visto una volta che la Scozia fosse diventata indipendente ed in conseguenza delle dichiarazioni anti-indipendentiste di Manuel Barroso, l’incertezza prevaleva sullo statuto europeo della Scozia per cui sembrava sarebbe stata rimessa in discussione la libera circolazione garantita ai membri della UE.
Dunque, gli occhi dei Polacchi e di tutti gli altri immigrati dai Paesi dell’Est erano puntati su quest’unico criterio, ritenuto decisivo, mentre del futuro degli Scozzesi non gliene poteva fregare di meno (per dirla gentilmente) e non hanno avuto la minima esitazione nel fare i propri interessi. Non diversamente dai londinesi accolti in Scozia.
Anche i Pachistani hanno avuto voce in capitolo
Anche i Pachistani: contando con oltre 150.000 voti, conoscono bene cosa devono al Governo di Londra e quindi percepivano l’indipendenza come una chiara minaccia, tanto che i due terzi avevano dichiarato di voler votare contro il “sì” all'indipendenza.
Invece… niente voto invece agli Scozzesi all’estero
Mentre Pachistani, Inglesi o Polacchi erano inviati al voto dal partito di Alex Salmond, gli Scozzesi all’estero sono stati tagliati fuori: milioni di Scozzesi nel mondo – ed i loro voti – sono stati dichiarati inesistenti. La logica dello jus soli, tanto “cara” agli indipendentisti, è stata sfruttata in pieno per produrre il risultato che si desiderava; ed infatti, se si scremano i voti degli stranieri – Inglesi, Polacchi ed altri dell’Est – i nativi Scozzesi hanno votato chiaramente per la propria indipendenza.
La corresponsabilità dei vecchi
La vittoria dei “No” è da ascriversi congiuntamente agli stranieri ed agli ultra 50enni. Il 65% degli ultra-50enni è risultato contrario all’indipendenza. Preoccupati per le proprie rendite, percepivano l’indipendenza come una messa in discussione dei propri interessi. Non c’è da sorprendersi: sono i “rappresentanti” di quella stessa generazione che ha appoggiato l’immigrazione per farsi “pagare le pensioni”, dato che la bassa natalità aveva creato uno crisi demografica.
Gli insegnamenti da trarre
Sono numerosi: prima di tutto, la sconfitta degli indipendentisti, in gran parte dovuta al loro orientamento ideologico socialista, non è stata schiacciante. Sono solo 15 anni che la Scozia ha riavuto un Parlamento autonomo e solo 7 che gli indipendentisti sono al potere. Essere riusciti a raccogliere il 46% dei voti in un arco di tempo così breve, ed avendo contro la stampa britannica e tutto l’arco dei partiti inglesi, è un vero successo.
Inoltre, l’indipendentismo di sinistra che dà una interpretazione non-etnica del nazionalismo ha creato le condizioni stesse del proprio insuccesso. Rifiutando – per convinzione o per paura – di impedire il voto degli stranieri su di una questione che, per definizione, non li riguarda, ha fatto sì che fosse data a Londra l’occasione più facile per ottenere il successo.
Si aggiunga una palese spaccatura generazionale: l’egoismo dei Baby Boomers è il filo conduttore del loro comportamento politico: a favore degli immigrati, visioni di breve periodo, interessati solo al proprio tornaconto ed al proprio patrimonio, si sono presi in ostaggio il destino dei giovani Scozzesi. Il loro parassitismo si è incontrato con quello degli Inglesi e degli immigrati extra-europei.
Si tratta dunque di una sconfitta relativa: il progressivo scomparire delle generazioni conservatrici permette già di intravedere delle evoluzioni decisive per il Paese: in qualche modo di tratta della fine dell’indipendentismo socialista e del debutto di uno nuovo. Le piccole nazioni europee non avranno altra scelta se non quella di darsi delle formazioni politiche decisamente nazionaliste al posto del superato “indipendentismo di sinistra”.
Tyler Durden
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla
Fonte > Breiz Atao
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