martedì 25 marzo 2014

Spending review - "Paghi 4 e prendi 1: una presa per il cuneo"




a) IL TAGLIO DELLA SPESA PUBBLICA PUÒ ESSERE MOLTO DANNOSO:
1) AUTOREVOLI RICERCHE (qui qui qui qui qui e altrove) HANNO DIMOSTRATO CHE TAGLIARE LA SPESA PER RIDURRE LE TASSE AGGRAVA LA RECESSIONE.
2) IMPORTANTI STUDI (qui quiqui. e altrove) PROVANO CHE TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA PROVOCANO CADUTA DEL PIL.
3) PRESTIGIOSI SAGGI (qui qui qui e altrove) MOSTRANO CHE TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA PROVOCANO IMPOVERIMENTO E DISOCCUPAZIONE.

b) INNUMEREVOLI STUDI ACCADEMICI DIMOSTRANO CHE LA SPESA PUBBLICA È UTILE NON IMPRODUTTIVA:
1) NUMEROSI IMPORTANTI TESTI (Qui qui  qui  qui,  qui qui. ecc) DIMOSTRANO CHE LA SPESA PUBBLICA SERVE ALLA CRESCITA
2) UN’INFINITÀ DI RICERCHE DIMOSTRA CHE LA SPESA PUBBLICA, AUMENTANDO LA DOMANDA DI BENI E SERVIZI, SI AUTO-FINANZIA
3) LA SPESA PUBBLICA RALLENTA LA CADUTA DEI REDDITI
4) RICERCHE ED EVIDENZE EMPIRICHE DIMOSTRANO CHE LA SPESA PUBBLICA RIDUCE LA DISOCCUPAZIONE.
5) LA SPESA PUBBLICA AUMENTA GLI INVESTIMENTI
6) LA SPESA PUBBLICA NON È IMPRODUTTIVA

c) ALCUNE FALSE TESI SULLA SPESA PUBBLICA
1) L’ITALIA NON È UN PAESE SPENDACCIONE NEPPURE SE PARAGONATO AGLI ALTRI PAESI UE. I GRAFICI, PROVENIENTI DA FONTI UFFICIALI, PARLANO DA SÈ:
ì) LA SPESA PUBBLICA corrente, primaria, pro-capite dell’Italia tra le più basse dell’Unione europea qui. (Fonte Istat) quiqui e qui (Fonte Real-World Economics Review); (fonte database AMECO) qui; spesa per funzione sul totale della spesa (fonte: Eurostat) qui; spesa inclusiva degli interessi sul debito pubblico (fonte: Eurostat) qui;
ìì) LA SPESA IN WELFARE, complessiva, pro capite e sul PIL è fra le più basse in Europa (fonte: Eurostat): qui
ììì) È VERO CHE IN SANITÀ SIAMO FRA QUELLI CHE SPENDONO MENO IN EUROPA v. QUI e QUI QUI  e QUI  e QUIqui dati Ocsequi quella-corrente dati-Ocseai primi posti quanto a livelli di efficienza. v. qui e qui. I costi standard sono dunque ingiustificati, e servono solo a uniformare in modo lineare la spesa al ribasso contro il diritto alla salute sancito dall’art 32 della Costituzione.
ìììì) IL RISPARMIO PRIVATO ITALIANO di famiglie, imprese ed istituzioni finanziarie, è sempre stato ad ottimi livelli, a testimonianza di una propensione ad essere più formiche che cicale, molto meno indebitate di altri Paesi v. qui qui  e qui il debito aggregato  e qui il debito per adulto
ììììì) PER I DIPENDENTI PUBBLICI NON SI SPENDE MOLTO (fonte: Aran) v. qui equi su fonte OCSE. NON È VERO CHE IN ITALIA GLI IMPIEGATI PUBBLICI SONO TROPPI in rapporto agli altri Paesi v. qui su fonte OCSE
ìììììì) SCUOLA: ultimi in Europa per la spesa pubblica pro capite v. qui e qui su fonte OCSE 
La crescita del debito pubblico è imputabile agli interessi passivi il cui ammontare è determinato da tassi causati dalla mancanza di una vera Banca centrale in Europa, differente rispetto a quella di tutti gli altri Paesi del mondo. Il disavanzo del bilancio pubblico si spiega col divorzio tra la Banca Centrale e il Tesoro nel 1981 (prima era solo al 58% del PIL), unito al problema di un’elevata evasione fiscale, all'insufficienza della domanda aggregata, alla competizione fiscale tra Stati, alla scelta deflazionistica dei governi e alla elargizione di sussidi alle imprese e sgravi ai possessori di ingenti ricchezze per evitare fughe di capitale all’estero. I salvataggi delle istituzioni finanziarie (Banche) hanno numeri tali che avrebbero potuto saldare in toto debiti di interi Paesi, ma i mass media mettono in evidenza solo il debito pubblico, esploso  per salvare le banche.
2) NON È VERO CHE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SPENDONO PIÙ DI QUANTO RISCUOTONO, MA È IL CONTRARIO: siamo in  AVANZO PRIMARIO qui v. anche qui e qui e qui l’Istat su avanzi primari. Paesi i cui rappresentati ci invitavano a tagliare la nostra spesa pubblica hanno una spesa delle amministrazioni maggiore della nostra (fonte: Economist) qui e qui con fonte il Fondo Monetario internazionale

d) SERVE LA MANOVRA PRE-ELETTORALE SUL CUNEO FISCALE? 3 caffè al giorno, da cui sono esclusi disoccupati, pensionati e indigenti, e che andranno (secondo Bankitalia e altri studi qui) non in consumi ma in mutui, tasse Equitalia e sulla casa, Rc auto e multe. E gli Enti locali hanno giù deciso l’innalzamento dell’aliquota Irpef.

NON PRAEVALEBUNT


PAGHI 4 E PRENDI UNO
È la nuova offerta propinata dagli ultimi governi del nostro Paese. Prima c’è stata la Legge di stabilità 2013 (l’ex Finanziaria, che con una mano doveva erogare poco più di 8 euro al mese - coi tagli al cuneo fiscale - mentre con l'altra toglieva molto di più attraverso la Trise, tagli alla spesa pubblica, gli aumenti delle tasse e la stangata ai lavoratori pubblici), poi c’è stato il salasso IMU – Bankitalia che in cambio di qualche decina in meno di euro in tasse sulla casa ha rifilato ai contribuenti italiani un salasso di 7,5 miliardi di euro a favore delle Banche azioniste. Ora è la volta del cuneo fiscale finanziato con tagli di spesa pubblica per la stratosferica cifra di 5 miliardi quest'anno, ma che arriveranno addirittura a 36 nel 2016. Qui qui tutte le misure della spending review, in pratica un vero e proprio assalto al welfare, al principio dello stato erogatore di servizi pubblici e alle condizioni di vita di lavoratori pubblici, invalidi, pensionati, pensionande, ammalati, e piccoli risparmiatori, che si tradurrà anche in minori consumi e investimenti pubblici, in linea con le attuali politiche europee votate ad una stupida austerità che distrugge l’economia, peggiora i conti pubblici e l’occupazione. La “barbarie del capitalismo incivile” (teologo Leonardo Boff).

Franco Pinerolo

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