L’Italia
era fino agli anni Sessanta fra i primi produttori al mondo di
canapa, con la Romagna ed il lucchese che basavano gran parte della
loro economia proprio sulla sua coltivazione e lavorazione.
C’è
chi ha deciso di usare la canapa per uscire dalla crisi. E non nel
senso di stordirsi a suon di spinelli fino a dimenticarla del tutto,
la crisi. Si parla piuttosto di usare
la canapa,
uno dei prodotti un tempo più diffusi nelle campagne del centro
Italia, come materia prima per la produzione di materiali edili, di
fibre e tessuti.
La
canapa infatti, prima dell’avvento del proibizionismo, era diffusa
in tutto il mondo come principale materia prima da cui si ricavava la
carta. Ma con le sue fibre si può ottenere un’enorme
varietà di prodotti,
dai mattoni, alle corde, ai tessuti, a prodotti sostitutivi della
plastica. Essa inoltre cresce senza un bisogno eccessivo d’acqua,
non necessita di pesticidi e apporta benefici al terreno se usata
nelle rotazioni, il che la rende particolarmente sostenibile.
L’Italia era fino agli anni Sessanta fra i primi produttori al
mondo di canapa, con la Romagna ed il lucchese che basavano gran
parte della loro economia proprio sulla sua coltivazione e
lavorazione.
“Dunque
perché rinunciare ad una risorsa tanto importante, che potrebbe
fornire posti di lavoro e per di più cresce
naturalmente nelle
campagne circostanti?”
Per
uscire dalla crisi servono anche soluzioni innovative. Quella di rilanciare la
canapa ha tutta l’aria di esserlo. Con
un occhio di riguardo alla salvaguardia del territorio e delle sue
tradizioni.
Il
Movimento 5 Stelle di Ivrea
Invita
i cittadini
e le organizzazioni locali ad un dibattito sulle prospettive di
sviluppo del territorio con la riscoperta di una coltura storica
Canavesana.
Conferenza
Informativa libera a tutti sulle
Opportunità
offerte dalla
filiera
della
canapa
Venerdì
5 Aprile 2013, ore 20:30
Quartiere
Bellavista,
Piazza
1 Maggio,
Ivrea (TO)
Interverrà
Felice
Giraudo,
presidente AssoCanapa
Italia
Si
parlerà di tecniche di coltivazione, raccolta e trattamento.
Valutazione costi economici. Confronto con altre colture e analisi
dei principali settori di impiego: edile, tessile, medico,
cosmetico, alimentare, energetico, metalmeccanico,
automobilistico, ecc.
Una
grande opportunità per Ivrea e il Canavese.
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Articoli in sintonia: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/search?q=canapa
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Commenti ricevuti:
Foma Fomic: "Non capisco, perché l'intuizione di un investimento economico, sia dibattito di un movimento politico e no di un privato? Forse qualcuno vuole la nazionalizzazione della coltura? O forse servono leggi antiproibizioniste per liberalizzare una pianta? Le domande sono retoriche, nelle risposte il limite politico dei proponenti.
Noemi Longo: "la natura è natura e l'uomo non può e non deve dominarla o proibirla... ma siamo talmente tanto disabituati a pensare così, che ormai... nemmeno l'impossibilità di poter stare lungo il bagnasciuga di una spiaggia privata ci sconvolge più di tanto... Eppure sarebbe impensabile!"
Caterina Regazzi a Foma Fomic: "ti ricordi quando si diceva: "il privato è pubblico"? Perchè un movimento non può parlare di una "risorsa economica" che ha anche implicazioni sociali e salutistiche per l'uomo e l'ambiente? di cosa si deve occupare invece un movimento politico, secondo te?" - A Noemi Longo: "la natura è natura ma da che mondo è mondo l'uomo ha fatto in modo da ottenere vantaggio dalla sua "gestione", l'importante sarebbe non stravolgere l'equilibrio naturale (secondo me), come l'uomo ha fatto, per troppa sete di potere e di ricchezza. saluti e salute!"
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Commenti ricevuti:
Foma Fomic: "Non capisco, perché l'intuizione di un investimento economico, sia dibattito di un movimento politico e no di un privato? Forse qualcuno vuole la nazionalizzazione della coltura? O forse servono leggi antiproibizioniste per liberalizzare una pianta? Le domande sono retoriche, nelle risposte il limite politico dei proponenti.
Noemi Longo: "la natura è natura e l'uomo non può e non deve dominarla o proibirla... ma siamo talmente tanto disabituati a pensare così, che ormai... nemmeno l'impossibilità di poter stare lungo il bagnasciuga di una spiaggia privata ci sconvolge più di tanto... Eppure sarebbe impensabile!"
Caterina Regazzi a Foma Fomic: "ti ricordi quando si diceva: "il privato è pubblico"? Perchè un movimento non può parlare di una "risorsa economica" che ha anche implicazioni sociali e salutistiche per l'uomo e l'ambiente? di cosa si deve occupare invece un movimento politico, secondo te?" - A Noemi Longo: "la natura è natura ma da che mondo è mondo l'uomo ha fatto in modo da ottenere vantaggio dalla sua "gestione", l'importante sarebbe non stravolgere l'equilibrio naturale (secondo me), come l'uomo ha fatto, per troppa sete di potere e di ricchezza. saluti e salute!"
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