Continua l'esperimento di corrispondenza fra allievi e maestra (Antonella Pedicelli), nell'intento di comprendersi gli uni con l'altra, in quella che sta diventando una rubrica di ascolto per i giovani ragazzi alle prese con problemi di cuore, scuola e famiglia. (Paolo D'Arpini)
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Caro Paolo, leggi cosa ha scritto Denise! Merita attenzione......Sono
felice di averle dato la possibilità di scrivere e ringrazio ancora te
per la coraggiosa decisione di essere un "comunicatore" a 360 gradi!
Sono sicura che anche tu rimarrai "colpito"! Ti abbraccio con gioia,
Antonella
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Svegliandomi questa mattina, ho ricordato di aver sognato durante la notte.
Stavo correndo velocemente per un bel prato verde. Intorno a me
nessuno tranne la natura; sopra di me solo il cielo azzurro e limpido.
Correvo forte sempre più forte , quando di fronte a me si è parato un
precipizio. Nonostante ci fosse un pericolo di fronte a me, continuavo
a correre, il precipizio si avvicinava minaccioso, avevo paura, ma
allo stesso tempo non riuscivo a fermarmi, non volevo fermarmi. Il
battito del mio cuore aumenta così come la paura di cadere nel vuoto
quando ad un tratto mi ritrovo ferma sull'orlo del precipizio e qui mi
sveglio.
Sono sempre stata affascinata dalla dimensione del sogno. Nasce dai
noi stessi, dal nostro Io più profondo, ma anche se è farina del
nostro sacco, il più delle volte nemmeno noi sappiamo spiegarci perchè
abbiamo sognato una determinata situazione o un luogo in particolare.
Freud ha tentato con la sua Interpretazione dei sogni di rispondere a
questo interrogativo, che sin dai tempi più remoti ha ossessionato
l'uomo. Egli grazie alla sua ricerca e analisi di diversi casi
classificati, ha compreso come il sogno possa avere diversa origine :
un ricordo d'infanzia, un ricordo della giornata appena trascorsa, la
repressione di un istinto sessuale, le emozioni provate durante il
giorno, stimoli esterni, stimoli interni e cosi via.
Senza togliere nulla al buon Freud, ma a me piace pensare che la
nostra mente durante il sogno, continui a portare alla luce quello che
noi non abbiamo osato o voluto portare a compimento durante la nostra
vita vigile, che sia la repressione di un sentimento, delle parole che
non abbiamo avuto il coraggio di proferire, le azioni che non siamo
stati in grado di compiere.
Spesso questa nostra vita interiore, questo mondo costruito solo nella
nostra mente nel nostro mondo del " se solo " come mi piace definirlo,
emerge sottoforma di allegoria come nel caso da me citato in
principio. Assumono quasi i tratti di una poesia o di un dipinto surreale che va interpretato, ma come tale può avere molteplici significati.
Nel mio caso, il correre verso un pericolo, sapendo del rischio a cui
si andrà in contro potrebbe essere la voglia di correre un rischio, ma
il fatto di fermarsii poco prima di cadere nel buio strapiombo
potrebbe voler rappresentare o la mancanza di coraggio nel farlo,
oppure la presa di coscienza di quanto stava per accadere e la voglia
di fermarsi.
Al di là dell'interpretazione che se ne possa dare,anche se a volte
non sembra avere molto senso, consiglio a tutti di non smettere mai di
sognare. Solo nei sogni si è veramente liberi e si può esprimere se
stessi fino in fondo quasi come su un palcoscenico dove tutti noi
siamo registi, scenografi e attori.
Ed a quei giovani ragazzi annoiati mi sento di dire di non cercare un'evasione nelle droghe, nell'alcool poichè lo sballo che cercate ,invece di farvi viaggiare con la mente, non fa altro che uccidere la vostra fantasia. Ubriacatevi di sogni invece...
Denise
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Articoli di Antonella Pedicelli:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=antonella+pedicelli
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