giovedì 5 maggio 2022

Momenti TV funzionali al dileggio...

 


Ante Scriptum: “Ai non stufi di ricevere questi miei annunci di presenza sui mass media, bisbiglio che sarò ospite il 5 maggio mattina, verso mezzogiorno, all’Aria che tira, da Mirta Merlino, la7. Ma forse è meglio indugiare in cucina sul sugo per le pappardelle..." (Fulvio Grimaldi)


Di seguito estratti dalle mie ultime partecipazioni a di Martedì di Giovanni Floris, la7. C’è chi dice che non ci si deve andare ai talkshow di questo tipo, che ci si presta alle manipolazioni. Giudicate voi:


https://www.la7.it/dimartedi/video/fulvio-grimaldi-il-9-di-maggio-ci-si-ricorda-che-il-mondo-e-stato-salvato-da-unarmata-rossa-e-oggi-04-05-2022-436730


https://www.la7.it/dimartedi/video/fulvio-grimaldi-contro-alan-friedman-se-le-sue-faccine-fossero-argomenti-avremmo-cicerone-ma-abbiamo-03-05-2022-436719 


A questo invio di momenti tv, desolanti, ma anche abbastanza divertenti, aggiungo questo scambio di messaggi, altamente indicativi. Preciso che queste concessioni dei talkshow di spazi ridotti ai reprobi e subito assediati e dileggiati dalla maggioranza assoluta dei probi, dai difensori della nostra libertà e democrazia, nei media e in politica, vengono immediatamente stigmatizzati, con tanto di intimidazione mafiosa a toglierli di mezzo. Non è soltanto la rivolta contro l’intervista fatta a un protagonista assoluto di quanto avviene oggi nel mondo, il ministro degli Esteri Lavrov, dovuta al 10 percento da invidia per un grosso scoop sfuggito e al 90% all’imbarazzo e allo sconforto che si siano potute ascoltare, all’interno del più massiccio menzognificio mai costruito, parole di realtà, verità, intelligenza, umanità. E’ il panico delle crepe che queste parole hanno inevitabilmente aperto nel calcestruzzo del menzognificio, attraverso le quali si incomincia a intravvedere cosa c’è dietro. E noi, che facciamo delle fugaci e contrastate epifanie tra le schiere tv dei benpensanti e benfacenti di guerre e vaccini, cercando di seminare un seme, anche uno solo, di pensiero altro, un pochino, grattando, contribuiamo. ad allargare queste crepe.

 

E allora ecco che non poteva non scendere in campo Enrico Mentana, a biasimare chi, nella sua stessa rete, quella ultra-atlantista e bellicista di Cairo, si abbassava a invitare gente come il sottoscritto e altri eretici della santa guerra a Putin. Nulla da commentare. Qui non si tratta di giornalismo, ma di comunicazione della quale ogni accento è predeterminato allo scopo. Se in Italia esistesse un vero Ordine dei Giornalisti, con il compito di salvaguardare la deontologia e correttezza professionale, Mentana avrebbe dovuto esservi deferito a ogni edizione del suo tg o delle sue “maratone”.

 

Mentana è solo Mentana, con alle spalle, tuttavia, una lobby potente.

 

Quel che è peggio è che un pezzetto dello Stato si è permesso di decidere ciò che va detto, non detto, scritto, ascoltato negli organi della sedicente informazione. Eminenti esponenti del COPASIR, organo parlamentare di vigilanza sui Servizi Segreti, hanno chiesto che si vigilasse, non sulle mille operazioni più o meno oneste o sporche dei nostri 007 in patria e fuori (compresa l’Ucraina nazificata), bensì su chi, sempre nei media e specificamente nei talk show, produce “disinformazione”. Definita tale dagli stessi padrini dei servizi.

 

Infine, per arrivare finalmente ai livelli dei tagliagole dell’ISIS, prima e dei pendagli da forca di Zelensky, ecco, dopo i vari sussurrati o allusi, i proscritti espliciti da “sistemare. Li trovate nell’elenco, qui sotto, compilato a favore di qualche “profugo” Azov in Italia, dal sedicente giornalista Fabrizio Rondolino.

A dispetto della buona volontà collaborativa dei proscritti, rivelata dall’equipollenza da loro ribadita tra chi da sempre aggredisce e chi da sempre si difende, il Rondolino non gli consente di spargere il spargere il veleno mediante auspici di pace, per quanto inconsistenti dato il quadro in cui si collocano.

 

Conclusione? Si capisce perché questo paese, il suo premier, i suoi gazzettieri, i suoi rappresentanti di un popolo che per oltre metà non condivide un ca..o di ciò che i suoi, eletti e non, fanno sulla guerra, il suo presidente, stiano con Zelensky e Azov. Sbaglio a dire che il nuovo nazismo, quello voluto tecnoglobale, supera di gran lunga il primitivo predecessore?


Fulvio Grimaldi  - fulvio.grimaldi@gmail.com




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