martedì 22 ottobre 2019

Siria: come andrà a finire? Cosmesi e controcosmesi mediatica


Quello cui puntano tutti questi aggiustatori della verità nell’apparato mediatico e diritto-umanista, che l’imperialismo s’è costruito per sostenere le sue operazioni, è di farci spettatori di un teatrino dei burattini dietro al quale occultare la realtà di un’intera regione del mondo insanguinata e fatta a pezzi. Il crimine non è più il tentato sbranamento di un paese sovrano, Siria, Libia, Iraq, Afghanistan tra gli altri, con l’assassinio e la dispersione dei loro popoli, bensì l’attacco turco ai curdi. Non più i bombardamenti di massa e l’invasione di bruti psicopatici raccattati tra la feccia di mezzo mondo, bensì il ritiro degli invasori dal luogo del loro delitto. Non più la pulizia etnica inflitta dai curdi agli arabi della Siria e la balcanizzazione di quella nazione, ma la pulizia etnica che subirebbero i curdi nei territori da loro invasi. E sono i curdi ad aver debellato il tumore Isis, quando agli Usa conveniva sostituire il proprio mercenariato sputtanato con uno ammantato di ecofemminismo, mica, da otto anni su mille fronti, un popolo eroico in armi dagli oltre centomila caduti.

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Come ora andrà a finire ce lo dicono gli apodittici depositari di certezze annidati nel Ministero della Verità. E’ vero che finora hanno vinto il popolo di Assad con i suoi alleati e tutti gli altri, carnefici e mercenari, hanno dovuto rinunciare agli obiettivi posti, restando solo appesi alla rete lacerata delle loro menzogne. Ma restano da togliere di mezzo il bubbone tumorale di Al Tanf, base Usa zeppa di jihadisti e la massa di terroristi Al Qaida e Isis ammassati dai turchi a Idlib. E c’è da far saltare l’indecente accordo Usa-Russia-Turchia sulla “fascia di sicurezza” di 32 km per 440, con cui Erdogan si vuole assicurare un pezzo dei più ricchi della Siria. Lasciando i curdi al di là, ma sempre su suolo arabo siriano. E restano da neutralizzare i furori mai spenti del groviglio bellicista Usa, quello detto Stato Profondo militar-industriale, dei neocon, clintoniani, Democratici, con i loro corvi mediatici (scuse ai corvi), che qui si fanno passare per giornalisti e, addirittura, per giornalisti comunisti.


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