Ognuno è quello che è, per quello che ha ricevuto dai suoi antenati alla nascita e che da allora è nel suo dna e per le infinite esperienze che ha fatto durante la sua vita.
Tutto questo è nella nostra memoria per rispondere a tutte le richieste e decisioni che dobbiamo affrontare continuamente nel corso dell'esistenza. Ed in ogni momento siamo diventati una persona diversa a causa delle continue esperienze che la vita ci fa’ fare.
Allo stesso tempo non abbiamo la possibilità, di fare delle scelte differenti perché in ogni situazione reagiamo in base a quello che la nostra memoria ha accumulato come in un programma di un computer.
Percio’ nessuno fa’ errori ma puo’ solo fare quello che e’ in quel momento.
Anche quando abbiamo piu’ di una risposta o soluzione davanti a noi finiamo sempre per fare quello che la nostra memoria vuole.
Se facciamo cose dannose per la societa’, la societa’ ci punira’ nel tentativo di cambiare la nostra memoria, il nostro programma.
In ogni momento possiamo essere piu’ o meno: tristi o allegri, paurosi o coraggiosi, soddisfatti, riconoscenti, disposti a perdonare, stanchi o pieni di energia, ottimisti o pessimisti, grati o ingrati, irritati o sereni, sfiduciati o pieni di fiducia per il nostro futuro, in salute o malati , avere fiducia in noi stessi e negli altri, pazienti o impazienti, menefreghisti, onesti o disonesti con noi stessi e con gli altri, aggressivi, cauti, che accettiamo o non accettiamo noi stessi. ecc. ecc.
Ogni cambiamento in questi tantissimi stati d’animo, influiscono e cambiano la nostra risposta a quello che dobbiami decidere o pensare.
Percio’ non possiamo criticare noi stessi o gli altri, ma possiamo dire a noi stessi che in futuro dobbiamo comportarci in modo differente se si presentera’ la stessa situazione.
Non possiamo pretendere che gli altri debbano comportarsi o pensare come noi vorremo perche’ ognuno ha una memoria differente e percio’ differenti bisogni e differenti credo.
Possiamo provare a dare consigli agli altri ma nel contempo essere preparati a che non li accettino.
Se gli altri si comportano in modo inaccettabile per noi e se non desiderano di cambiare secondo i nostri desideri, possiamo solamente o accettarli per quello che sono o se possibile non frequentarli.
I consigli più importanti che io posso dare in seguito alle mie esperienze sono:
Dobbiamo amare noi stessi e accettarci per quello che siamo con infinita gratitudine.
Accettare che più o meno siamo tutti differenti con bisogni e desideri differenti.
Dare assoluta priorità a quello che ci farà essere più felici perché solo noi possiamo veramente farlo dato che noi possiamo guardare dentro noi stessi e scegliere, mentre non possiamo guardare dentro gli altri; ricordarci perciò sempre che ognuno di noi è la cosa più importante della nostra vita.
Non possiamo e non dobbiamo giudicare gli altri perché se lo facciamo è perché desideriamo di essere meglio di loro e dobbiamo ricordarci che neppure gli altri non posso giudicarci e se sia noi che gli altri lo facciamo è solo perché desideriamo o desiderano di sentirsi migliori degli altri.
Solo se ci amiamo possiamo amare gli altri.
Tutto quello che facciamo e’ solo per noi stessi, anche quando crediamo di essere generosi verso gli altri lo facciamo solo perche’ ci fa’ piacere di esserlo.
Mai dimenticare che l’universo ci vuole cosi’ come siamo.
Roberto Anastagi
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Mio commentino:
In questo scritto si esprime la visione determinista. Il discorso è "esiste il libero arbitrio od esiste solo un destino predeterminato?". Secondo Ramana Maharshi, tutto ciò che noi viviamo è stabilito dal momento della nascita, la nostra libertà sta nel sentirci coinvolti, reagendo con desideri o repulsioni nei confronti del vissuto. Desideri e repulsioni producono forme pensiero che vengono successivamente proiettate in altre "incarnazioni" (non intendendo incarnazioni dello stesso ente). Queste forme pensiero insomma producono nuovi nomi e nuove forme che cercano un completamento. E' un meccanismo spontaneo dell'evolversi della coscienza nello spazio tempo. Comunque -sempre menzionando Ramana Maharshi: "dal punto di vista del Sé (Coscienza impersonale assoluta) non esiste progresso o regresso ma dal punto di vista della mente l'evoluzione è continua."
Ed in verità se assumiamo un atteggiamento distaccato, lasciandoci scorrere nel grande flusso evolutivo, non significa che le nostre predisposizioni non possano interagire con le situazioni. Il distacco consente una migliore prestazione. Ma anche questo atteggiamento è in qualche modo "determinato" dal processo evolutivo in corso. Per questo nel libro dei Mutamenti si distinguono le due tendenze involutiva (la via degli ignobili) ed evolutiva (la via dei nobili) come indicatrici del livello di adesione alla realtà. E la vita si gode quando non c'è repulsione o desiderio ma quando si persegue la propria natura con soddisfazione.
Paolo D'Arpini
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