Il modello d'integrazione "possibile" dei musulmani è quello che abbiamo visto attuarsi in India. L'India è stata per millenni, un paese sincretico, in cui tutte le religioni potevano convivere. L'invasione musulmana cambiò la sua storia... I musulmani non volevano "coesistere" volevano imporsi con la forza e con la loro religione e lo fecero talmente bene che ovunque presero il potere politico obbligarono alla conversione le masse, in un modo o nell'altro, ed i risultati li vediamo...
Il Pakistan che fu la terra d'origine del Sanatana Dharma è oggi, convertito all'islamismo, il più fiero opponente dell'India e del sincretismo e della coesistenza pacifica. Nessun'altra religione, o cultura, può esistere pacificamente assieme all'islam, soprattutto quello sunnita, allorché diviene dominante.
Ma senza andare in India possiamo vedere anche quanto avvenuto in Europa, in quei paesi balcanici e caucasici conquistati dall'islam e oggi rimasti musulmani, malgrado le loro precedenti radici cristiane. La stessa Bisanzio che fu la capitale dell'ortodossia cristiana d'oriente è oggi la capitale "culturale" dell'islam. Quindi ho poche speranze che l'auspicata "integrazione" con le masse di emigranti maomettani possa realizzarsi.
Le alte gerarchie cristiane in Italia ed in Europa fanno di tutto per invogliare l'arrivo di nuovi migranti, li ospitano nelle chiese e nelle parrocchie ed invitano i fedeli a prenderli nelle proprie case ma non mi sembra che alcuni di essi si siano integrati, anzi, chiedono nuove moschee e si mantengono compatti nella loro cultura e religione. Loro non si integrano siamo noi che "dobbiamo" integrarci...
Ed infatti vediamo che sempre più numerosi sono i nuovi adepti islamici di origine italiana, che diventano tanto fanatici da voler persino andare a combattere gli "infedeli" o gli "eretici" in altre parti del mondo, per poi magari tornare e fare la guerra santa anche qui. E non manca molto alla "svolta" a giudicare dagli eventi che giornalmente vediamo accadere e nei quali siamo sempre più coinvolti.
Ma attenzione, la mia non è una preoccupazione da "cristiano" ma è la cruda presa di coscienza di un "laico" che sa di non poter sopravvivere in un mondo di fondamentalisti. Noi laici da appena un secolo siamo sfuggiti al fondamentalismo dell'inquisizione cristiana ed ora corriamo il rischio di cadere nelle grinfie di un fondamentalismo anche peggiore....
Paolo D'Arpini
Paolo D'Arpini
Qui di seguito lo stralcio di una lettera ricevuta, che parzialmente condivido:
Dai politici, ai media, alla chiesa, alle associazioni umanitarie, tutti ripetono come un mantra, come un comandamento, come un’ossessione il termine "INTEGRAZIONE". Essi predicando l’integrazione degli immigrati dimostrano una superficialità inaccettabile e non si rendono conto di cosa ci sia dietro quel buonismo di facciata e quali e quanti siano i problemi che si nascondono sotto le loro buone intenzioni.
La maggioranza degli immigrati poi è di religione mussulmana e la loro religione li condiziona in modo totalizzante a considerare tutto quanto non sia Islam come falso, peccaminoso, sbagliato ed inaccettabile e se andiamo a vedere come la religione mussulmana concepisca l’odio verso i non credenti come noi siamo per loro, o il rapporto subordinato e quasi schiavistico con le donne, non possiamo che renderci conto di quali distanze abissali ci siano tra la loro e la nostra cultura e come l’ipotesi di una integrazione completa sia una illusoria utopia lontana da qualsiasi concretezza reale.
Se poi qualche ingenua “anima bella” si illude che ci sia un Islam cattivo, ma anche un Islam buono, si vada a leggere il Corano che è la base incondizionata della “Religione del libro” e vedrà che i comandamenti che sono nelle sure non lasciano spazio a dubbi e che chi fosse “mussulmano buono” sarebbe un eretico ed un miscredente ..!
In una tale situazione in cui una delle Parti in causa non ha la minima intenzione di cambiare per adattarsi al nuovo mondo in cui è andato a vivere, ma pretende che siano gli altri a cambiare per adattarsi a lui, ogni integrazione diventa non solo difficile, ma IMPOSSIBILE!
Ed allora l’unica strada praticabile con qualche possibilità di successo è quella di bloccare l'immigrazione e di aiutare nel contempo quei Paesi in loco finanziando l’apertura di attività produttive, di scuole e di infrastrutture e facendo opera di consulenza per aiutare lo sviluppo. Certamente non è una strada rapida ed i tempi per vedere dei risultati sono lunghi, ma è l’unica praticabile che può portare a dei risultati concreti! (Alessandro Mezzano)
Da: "Accademia delle Libertà" contributo di Enrico Montermini.
RispondiElimina(Lettera del beato Charles de Foucauld a René Bazin, dell’Accademia Francese, 29 luglio 1916)
I musulmani possono diventare dei veri francesi? Eccezionalmente sì, ma in generale no. Molti dogmi fondamentali dell’islam si oppongono ai nostri principi. Con alcuni, e penso ai musulmani liberali che hanno ormai perso la fede, ci sono accomodamenti possibili. Ma con altri, e mi riferisco a coloro che aspettano il Madhì, non v’è nessuna possibilità di accordo. Escludendo i liberali, i musulmani credono che, giungendo i tempi del Giudizio Universale, verrà il Madhì che proclamerà una guerra santa per stabilire l’islam su tutta la terra, dopo aver sterminato o soggiogato tutti i non-musulmani. Secondo la loro fede, i musulmani ritengono l’islam come la loro vera casa e i popoli non-musulmani come destinati a essere sopraffatti da loro o dai loro discendenti. Considerano la sottomissione a una nazione non-musulmana come una situazione transitoria. La loro fede li assicura che usciranno vincitori da questo scontro con gli europei che oggi li dominano. La saggezza consiglia loro di patire con calma questa prova: “Quando un uccello intrappolato si agita, perde le piume e si spezza le ali, invece se resta tranquillo sarà integro il giorno della liberazione. Loro possono preferire un Paese a un altro, come preferiscono la Francia alla Germania perché ci ritengono più miti; possono intrecciare amicizie con tale o tal’altro francese... Ma, di norma, esclusa qualche eccezione, finché saranno musulmani, non saranno dei veri francesi. Aspetteranno con più o meno pazienza il giorno del Madhì, quando allora attaccheranno la Francia. Ecco perché sempre più musulmani algerini si mostrano così ansiosi di chiedere la cittadinanza francese. Come possono chiedere di far parte di un popolo straniero che sanno sarà irrimediabilmente sconfitto e sottomesso? Diventare francesi davvero, implicherebbe una sorta di apostasia, una rinuncia alla fede nel Madhì».
Commento di Michele Rallo: "Di fronte a tutto ciò che sta avvenendo in Italia ed in Europa, relativamente allo “scontro di civiltà”, e di fronte a tutto ciò, i governanti europei hanno continuato a far finta di niente, ed hanno intensificato gli sforzi per la “accoglienza”, per la “integrazione”, per la “solidarietà”, fingendo di non sapere che una parte dei nuovi arrivati svolge la funzione di avanguardia di un esercito invasore che si appresta ad aggredire l’Europa. Né si tratta di normali truppe combattenti, ma piuttosto di una “quinta colonna” che ha il compito di sobillare i tanti, i troppi musulmani residenti nell’Unione Europea (già prima delle nuove ondate erano ben 26 milioni!) e di convincerli a prendere le armi contro i residenti “infedeli”..."
RispondiEliminaCommento di L.M.: "Così, come la nostra medicina cura gli effetti ma non è capace di riconoscere le cause, così come vede la malattia ma non il malato, anche in faccende di politica internazionale la nostra visione è analitica, pungente, parcellizzante, apparentemente acuta, sostanzialmente di ottusa arroganza, sostanzialmente lontana dall’angolo circolare dove risiede il Tutto..."