domenica 19 aprile 2015

In medio stat virtus.. - O la mediazione o la guerra




Come in tutti i periodi storici caratterizzati da incertezza abbondano le espressioni progettuali di ingegneria sociale, nelle quali si progettano pressoché infinite forme alternative di riorganizzazione delle relazioni umane.

Vi sono però delle caratteristiche costanti inevitabili nel reticolo relazionale umano che non possono venire eluse semplicemente cambiando nome alle istituzioni vigenti o immaginando di ricostruirle diversamente, perché comunque la loro formazione ed esistenza è generata dal bisogno di raggiungere finalità che sono esigenze strutturali dei sistemi umani.


La vita economica di ogni società è formata da produzione e circolazione, essendo quest'ultima data da acquisti e vendite, e nella società umana nessuno autoproduce tutto ciò di cui ha bisogno, sicché tutti, non uno escluso, vivono di scambi nei quali vendono qualcosa e acquistano qualcos'altro.


Ora le compravendite di qualunque merce x, di ogni genere, includono un conflitto di interessi tra le due parti coinvolte, venditore e compratore: il primo ha interesse che il prezzo di x sia e si mantenga alto, il secondo che sia e si mantenga basso.
Dunque, il gruppo dei venditori ha interesse perenne che il prezzo p(x) si alzi, e il gruppo dei compratori che si abbassi, circostanza ineliminabile, indipendentemente da qualunque forma organizzativa politica la popolazione si sia data o abbia accettato.
Da questa causa scende la necessità che esista un qualche genere di ente y incaricato quale parte estranea di mediare gli interessi dei due gruppi contrapposti, come alternativa allo scontro violento tra i due.


I conflitti di interessi sono connaturati alla società mercantile in re ipsa, e l'alternativa alla società mercantile non esiste, poiché implicherebbe la autosufficienza del singolo, che non è data, se non nei romanzi, come Robinson Crusoe, il quale però non è un individuo reale, bensì il nome di un personaggio di fantasia, per la penna di Daniel Defoe, che pubblicò l'omonimo romanzo nel 1719.


Chiarite queste premesse, bisogna osservare che se all'insieme degli enti indipendenti incaricati di regolare le mediazioni, diciamoli "struttura Z", si dia il nome di "stato", o qualunque altro alternativo, la dinamica del problema non cambia assolutamente: o esiste una figura intermedia per la regolazione dei contrasti di interesse, oppure è la guerra aperta tra gruppi sociali.


O la mediazione e i suoi incaricati, o la guerra. Si tratta di scegliere.


Vincenzo Zamboni


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