Papa Francesco, unico tra i Grandi della Terra – ma anche tra molti dei tanti minuscoli che si pretendono Grandi – continua a chiedere e a ingiungere di negoziare, cioè di uscire dalla logica della guerra, dall’alternativa tra vittoria e resa.
La bandiera bianca non significa resa, ma non sparate perché io non sparo. Cessiamo il fuoco! Ma negoziare non si può se non avvolgendo all’indietro il nastro del tempo, cercando onestamente di capire come si è arrivati a tutto questo.
Vale per l’Ucraina come vale per Israele. Non c’è e non ci sarà nessuna vittoria per le vittime della guerra, che saranno sempre di più, da entrambe le parti, mano a mano che la guerra si protrae. E non c’è né ci sarà alcuna resa per quanti si adoperano per salvare le condizioni della propria sopravvivenza e di una vita decente.
Le parole di Vladimir Putin: "La Russia non ha intenzione di attaccare l’Europa o nessun paese della Nato, né la Polonia, gli Stati Baltici o la Repubblica Ceca, ma se l’Occidente fornirà caccia F16 all’Ucraina, allora li abbatterà “ovunque si trovino”...
Le parole di Donald Tusk: "Dalla Polonia è arrivato un nuovo allarme per un possibile conflitto tra Nato e Russia nel prossimo futuro. Secondo il premier Donald Tusk, “la guerra non è più un concetto del passato”. Nella sua prima intervista con i media internazionali del consorzio Lena, il capo del governo di Varsavia ha sottolineato che è “la prima volta dal 1945 che ci troviamo in una situazione del genere” e che l’Europa sta scivolando in una fase “prebellica”.
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