lunedì 20 luglio 2020

Nondualismo e la mente come "filtro"

Riciclaggio della memoria: 2018
Tutto ciò che appare e scompare (suoni, odori, immagini, percezioni, sensazioni, pensieri, ricordi, idee, emozioni) è dentro la Presenza-Consapevolezza.
La mente poi, attraverso i nomi i concetti, organizza le percezioni in insiemi separati, tracciando confini tra "me" e gli "altri", tra "mela" e "albero", tra "nuvola" e "fiume".
E così arriviamo a credere che la coscienza stia "dentro di me" (ossia dentro un corpo e una mente), mentre tutto il resto è "fuori".
Ma se sono consapevole degli alberi e dei fiumi, vuol dire che anche essi si trovano nella coscienza, altrimenti non li potrei percepire.
Perciò, a ben vedere, tutti i confini tra le "cose" tracciati dalla mente attraverso i nomi si trovano all'interno della Presenza-consapevolezza, la quale di per sé, come lo spazio, non sembra avere un limite, un "bordo esterno", né un centro né una periferia.
Il senso di esserci è sconfinato e non può essere diviso in parti separate. Da questo punto di vista, potremmo dire con l'advaita vedanta (nondualismo) che l'essere (sat) è onnipresente e la coscienza (cit) è onnisciente.
Come possono allora i pensieri limitati che appaiono dentro la Presenza- consapevolezza riuscire ad afferrarla, a "com-prenderla"?
Come può la mente "vedere" la consapevolezza, se è la consapevolezza che vede tutto, compresa la mente?
La mente è una specie di "filtro" o di "riduttore di pressione" che restringe apparentemente il campo della consapevolezza globale in un fascio di attenzione seriale focalizzato soltanto su circoscritte porzioni di realtà, le quali - limitate entro i confini di un nome - appaiono come oggetti "là fuori" separati dall'osservatore.
Mauro Bergonzi
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Nota di Ramana Maharshi: “La dualità di soggetto e oggetto e la trinità di vedente, veduto e visione possono esistere solo se supportate dall'Uno. Se ci si rivolge all'interno in cerca della Realtà Unica, tutte queste cose decadono. Coloro che vedono questo, vedono la saggezza. Non sono mai assaliti dal dubbio...” 

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