giovedì 30 luglio 2020

L'altra sponda - Razzismi di propaganda e razzismi veri...


Abbiamo bisogno di un'emergenza per affrontare il razzismo ...

L’ONU, l’Italia, la pseudo sinistra riconoscono quello del fantoccio USA Al Serraj governo legittimo libico. Non si curano del fattarello che questo Fratello Musulmano (leggi ISIS) è il boss islamista delle feroci soldataglie jihadiste che gestiscono i campi di raccolta libici e il traffico dei migranti. In compenso si schierano contro Haftar, sostenuto dalla maggioranza delle tribù libiche, che controlla tre quarti del paese e si propone di liberare i detenuti nei campi e spazzare via la marmaglia jihadista. Come si conciliano queste cose, se non con una fetida malafede? 

Come si conciliano le storie dell’orrore, degli stupri, delle torture, delle uccisioni nei “lager”, con l’ormai capillare presenza delle organizzazioni umanitarie, degli osservatori ONU e OIM e perfino dei poliziotti del caro Al Serraj in tutti i centri? Forse le atrocità attribuite ai libici sono come quelle attribuite dalla megabufala CESAR ad Assad? O a Fidel, o a Kim Jong-un, o agli iraniani, o a qualunque disobbediente agli ordini della Cupola? Ed eccoci invece lì, tutti ad abboccare all’ennesimo amo colonial-imperialista sotto mimesi umanitaria.

Intelligenza vuole che si nutra almeno il dubbio e non ci si fidi di chi campa, o acquista benemerenze su operazioni criminali, razziste e colonialiste, come l’insistito sradicamento delle giovani generazioni africane e asiatiche dai loro luoghi di origine, che dovrebbero difendere dall’intrusione delle multinazionali e dai presidi militari USA-NATO, per alimentare lo sfruttamento schiavistico e il rafforzamento delle organizzazioni criminali, in Italia. 

Su cento migranti, indotti a lasciare terra, famiglia, tradizioni, cultura, identità, futuro, dalle nefaste ONG private che gestiscono la tratta finanziate dai governi delle multinazionali e da George Soros,  meno di uno in media riesce ad assicurarsi una collocazione dignitosa permanente. Tutti gli altri, “salvati” da finti naufragi da ONG, Casarini, Zanotelli e sponsor partitici e clericali, alla vita migliore tra catapecchie, pomodori, altoforni, spaccio, mafia nigeriana, prostituzione, Deliveroo.

Provate  ad andare in Etiopia a scoprire come una valle abitata da 7000 persone, sia stata cancellata ed allagata dalle dighe italiane e  i suoi abitanti dispersi tra Libia, Grecia, Italia, Turchia e definiti con lo stereotipo, inflittoci a martello pneumatico, di “in fuga da guerre, fame e dittatura”. Proclamato da chi campa, complice e compiaciuto della sua “civiltà”, nella dittatura sanitario-digitale delle pandemie e piattaforme, fa abbastanza ridere.

Ancora non volete capire a cosa serve lo spostamento di popoli e i loro incroci, se non a un mondo depersonalizzato, globalizzato verso il basso, militarizzato e desovranizzato nell’individuo e nella comunità. Quello voluto da Soros, Bill Gates, Rockefeller, tutti i predatori che si riuniscono ogni gennaio a Davos e ai cui piedi lanciano profumate nuvole d’incenso turiferari come Manconi, Boldrini, Saviano, Zanotelli e tutto il cucuzzaro del sedicente volontariato umanitario. 

L’élite del razzismo globale nutrito da guerre e sanzioni sulle quali nessuno ha da ridire, mentre plaude al commercio di carne umana chiamato “salvataggio”.  Non è piuttosto stupido dargli una mano?

Fulvio Grimaldi

Fulvio Grimaldi e il Medio Oriente - YouTube

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