mercoledì 7 agosto 2019

Non tutto l'Islam viene per nuocere...




Osserviamo che l’islamismo, soprattutto quello di matrice sciita, sta diventando simbolo di un ritorno all’umano. Infatti anche in occidente non son pochi coloro che si convertono. Il fatto è che la nostra società sta perdendo ogni valore umano, una società dell’immagine in cui le donne son solo carne da esibizione, gli uomini debbono arrancare sulla scala sociale senza remore morali o spirituali, i vecchi possono e debbono marcire in silenzio negli ospizi, i bambini sono istruiti nelle scuole a diventare servi del sistema, etc. In tutto questo marciume, in cui si cancella l’umanità a favore del consumismo, l’islam si propone come alternativa al degrado, riportando l’attenzione alle cose essenziali.
Spesso mi son posto criticamente verso alcune posizioni assunte nei paesi islamici, che non tengono conto dei diritti delle donne e della libertà individuale. Ma a dire il vero forse lì la condizione femminile gode di maggiore stima, sia pur nelle ristrettezze dell’espressione formale, altrettanto dicasi per le dignità personali godute nella vita sociale, ove è più sentita la regola del rispetto reciproco e dei valori condivisi.
Insomma l’Islam è sicuramente poco  “libertario” ma l’uomo comune vive in un ambito comunitario più rispettoso dei rapporti umani. Per queste ragioni l’islamismo si è ben inserito nelle pieghe della società occidentale e non solo per il continuo afflusso di emigranti di religione maomettana ma anche per il crescente numero di europei “convertiti”, soprattutto per i valori umani e le norme sociali manifestate in questa cultura.
La gente si converte all’Islam perché si sente socialmente più protetta e sviluppa nelle comunità una maggiore solidarietà interna, un po’ come succedeva ai cristiani della prima ora. Questo dovrebbe far meditare i nostri preti cattolici ed i nostri sociologi che ormai si interessano solo degli aspetti “economici” del benessere…
Ovviamente per persone laiche, come me, la considerazione verso ogni aspetto della comunità e della natura può essere sperimentata attraverso altre modalità, come ad esempio la spiritualità laica e l’ecologia profonda, ma dobbiamo comunque tener presente che non tutte le menti sono uguali, le disposizione sono diverse, l’importante è che -nei fatti- si proceda verso una crescita in intelligenza. 
D’altronde in quale altro modo possiamo conservare l’umanità…?

Paolo D’Arpini
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