mercoledì 14 agosto 2019

Manipolare. Necesse est...

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Post estemporaneo "fulminato" da una lettura distratta sulla bacheca di un amico.
L’italiano non capisce cosa legge,
L’taliano non capisce cosa è legge,
L’italiano non capisce cosa elegge.



Manipolazione.
L’italiano non capisce cosa "è-leggerà",
poiché a lui non è dato di decider la realtà.
L'italiano non capisce ciò che è leggero,
offuscato ed annebbiato dal non vero.
L'italiano sono secoli che è schiavo,
s'arrabatta e s'industria come un "bravo”.
E’ convinto l’italiano che se fedele ossequioso,
il suo re avrà per lui un ruolo dignitoso.
Ma ora smettiamola con questa ridicola poesiaccia.
L'italiano non capisce ciò che è leggero...
Il popolo italiano è stato fiaccato dal non veder rispettati i propri aneliti di libertà. Ha fatto sentire sempre la propria voce, da secoli!! Addirittura mio zio mezzadro negli anni 70 m'insegnò come "funziona il popolo bue". E' disposto a sopportare ingiustizie inenarrabili a fronte di richieste blande ed eque...poi inizia a protestare, poi inizia a rubare; per la sopravvivenza.
Non voleva i vaccini la tav e la tap, per la storia recente, si accontentava di non uscire dall’euro magari di rimanervi con tutt'altro spirito...e cosa è accaduto.?.
La proposta politica che lo sventolava, frutto di "costruzione" sapiente, ha tradito quel mandato. L'italiano, "formato" da intrighi ed accordi fra nazioni ha dovuto lottare una guerriglia umiliante per secoli; dopo essere stato un grande popolo. Nulla di particolarmente grave, guardate la Grecia guardatela oggi cosa è diventata.
Il popolo è purtroppo frutto dei propri genitori...e noi siamo stati dati in affido a carnefici, ed umiliati con scosse e falsi ricordi; con la complicità di molti, molti, uomini di potere “italianissimi”.
La manipolazione è cosa curiosa. La parola deriva da manipolo, da mano, pugno. Operare qualcosa con la mano.
Qualcuno ha preso una frase e l’ha riprodotta in maniera divertente, l’ha resa musicale e gradevole e vi ha sciolto un pensiero.
In se il pensiero è solo un pensiero, ma come ho fatto io, adesso, quel pensiero dopo aver accarezzato il nostro ego, ci conduce in una strada dove non siete voi a scegliere.
Un racconto che mi venne fatto da un piastrellista rumeno fu per me illuminante; ed in parte completa questo post.
Il suo professore di ingegneria e statica (non ricordo), perché il piastrellista era laureato, gli fece una domanda. Se sapesse una formula complicatissima su carichi e tenuta di alcuni materiali.
Lui ne ripetè un bel pezzo a memoria. Poi s’interruppe e fece ammenda. Non ricordava oltre.
Il professore sorrise e non sembrava avere uno sguardo cattivo. Aggrottò le sopracciglia e sollevando un lato della bocca gli chiese: Dove puoi trovare quella formula?
Lui, ormai sicuro d’essere bocciato, poiché la scuola rumena di oltre quaranta anni fa in pieno regime comunista era severissima, disse sorridente che i libri erano molti e ne citò uno o due. Gli spiegò il ragionamento con cui avrebbe trovato anche altri libri.
Il professore lo promosse con il massimo dei voti. E gli insegnò due cose con la frase che poi gli disse.
-Ho capito che sei intelligente, ho anche capito che sei preparato, ma la cosa più importante che ho capito dalla tua faccia è che hai un etica e sai dove trovare le informazioni quando non conosci tutte le risposte. Confido che con questo voto non smetterai mai di cercare e ricorderai che è tuo compito farti domante e non solo ripetere risposte. Io ho premiato la tua capacità di pensare perché quella ti renderà curioso e capace di rispondere a domande che ancora non hai in mente.
Ho incontrato pochi professori così, ed ho idea che se il mondo ha un indice di gradimento sempre più in caduta forse è perché ci chiedono sempre più formule o frasi ad effetto che un giorno saranno considerate profondamente sbagliate, invece che sentimenti per sempre giusti.
Buon Mercurio.

Andrea Santini

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1 commento:

  1. "L’italiano così come lo scrivete voi con la i minuscola è un aggettivo (esempio : il vino italiano, il territorio italiano, la cucina italiana ecc…) per indicare il cittadino italiano è necessario utilizzare il sostantivo e scriverlo con la I maiuscola l’Italiano… (esempio: gli Italiani sono creativi, il mio vicino di casa è un Italiano, sono Italiana da sempre e lo resterò, ecc….) Ho imparato queste regole a scuola, alle elementari, e mi sembra che corrispondano ad una perfetta logica grammaticale, per questa ragione non le ho mai dismesse e dimenticate, non capisco perché siano cadute in disuso. E’ colpa della sciatteria dominante che caratterizza il nostro tempo o sono cambiate le regole ? Mi farebbe piacere saperlo. Grazie, Anna Maria Campogrande



    PS

    Ho notato peraltro che anche i verbi al condizionale e al congiuntivo stanno andando in disuso, spesso neanche i politici e i presentatori di Radio-TV ne fanno più uso, a parte quelli di lunga esperienza. Ormai si parla solo al presente, passato e futuro, alla spicciola, alla carlona, come se certe sottigliezze fossero una inutile perdita di tempo. Ritengo che si dovrebbe fare qualcosa per evitare lo sfacelo che costituisce il degrado dell’italiano per gli Italiani perché è la nostra lingua, con la sua logica e la sua armonia, che ci conferisce la nostra specifica «forma mentis», la nostra particolare identità e creatività.

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