venerdì 1 luglio 2011

Modena by night.. fra riti sciamanici ed oche urlanti...




..la città dei canali, viene definita Modena.. ma di canale non ne è rimasto nemmeno uno.. Tutti coperti e infognati, o resi condotte per le le linee gas, luce, telefono et affini. Questa la novità più significativa appresa durante la passeggiata serale di fine giugno in quel di Modena.

La gita è iniziata dalla pietra ringadora, un bel masso rosaceo di marmo veronese, appollaiato in un angolo della piazza comunale, con vista sulla torre Ghirlandina e retrofacciata della cattedrale. Un retrofacciata pieno di bassorilievi pagani e blasfemi, la cattedrale stessa fu costruita dai modenesi –famosi mangiapreti- per dispetto al vaticano, in puro stile romanico.. come a voler mantenere le distanze con quel mondo un po’ loffio e loft del vaticano posteriore.

In tutta la piazza nemmeno una panchina, anzi veramente una mobile in legno ce n’è ma occupata da un extracomunitario dormiente, così siamo montati sulla pietra ringadora e abbiamo fatto la nostra bella sceneggiata, Caterina ed io, e pure Nelly, la nostra accompagnatrice. Poi alcuni giri sacrali d’obbligo, quello attorno alla cattedrale, un saluto alla statuina di Donna Bonissima (retaggio di un antico matriarcato) ed una puntata nella vecchia piazza del mercato delle erbe (che però non si chiama così), dove un putto bronzeo che calpesta un’anatra la costringe a sputare acqua fresca… bella fontanella e bella bevuta, che ci voleva con quell’afa….

Per le stradine e stradoni del centro di Modena bisogna camminare lentamente, non perché ci sia molto traffico automobilistico, solo biciclette, ma perché pare che da un angolo all’altro ci sbuchi fuori qualche misterioso personaggio, uscito da un cartoon… Una signora con il cappellino rosso e l’uccellino in testa, ragazzone traballanti su tacchi altissimi che arrancano sul selciato, passanti che indicano luoghi da visitare con passaggi segreti, sfaccendati con grossi calici in mano che dondolano sulle piazze, come se stessero in un party all’aperto…

Una bella riposatina, visto che le panchine non si trovano, sui gradini di una chiesa sconsacrata, in vista della Piazza Grande, le rondini svolazzano, le zanzare pungono, la folla bighellona in attesa del concerto di Paolo Conte.. (70 euro vicino al palco, 35 gli ultimi posti)…. Ed ecco che giunge Adele… la nuova anfitriona che sa tutto sui canali chiusi, ci spiega le visite del Doge, che viaggiava via acqua, sino al Canal Grande di Modena, dove c’è un teatro... ed altro ancora.

Poi costeggiamo l’Accademia militare, costeggiamo le stalle militari, e l’effluvio ci dice che sono ancora abitate, poi in vista dei Giardini Pubblici, dove erano le serre ducali, ci accoglie il suono rimbombante di tamburi e chitarre elettriche.. la musica impazza… Ma tutti quelli che gironzolano vestiti strani sono suonatori? No, a Calcata direbbero che sono “suonati”….

I pubblici servizi igienici chiudono alle h. 20 e prima di sederci su alcune panchine, qui almeno ci sono, per il picnic serale, mi infratto fra gli alberi a lasciare il mio ricordo sciamanico… Un saluto alle oche ed alle papere del laghetto e poi pian piano via, alla ricerca della macchina parcheggiata non so dove (ma le mie accompagnatrici lo sanno per fortuna), ed il ritorno nella calda notte a Spilamberto….

Paolo D'Arpini

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