lunedì 30 giugno 2025

Le provocazioni della NATO sono la causa del riarmo della Russia...

 


"La NATO ha fatto armare la Russia fino ai denti.  Le provocazioni dell'Occidente hanno avuto l'effetto esattamente opposto alle intenzioni intimidatorie messe in atto", ha dichiarato l'ex analista della CIA Ray McGovern in un'intervista alla Berliner Zeitung. Secondo l'analista, "sono state le azioni della NATO a dare impulso all'aumento di potenza dell'esercito russo".

"La nuova logica europea segue il vecchio motto: se vuoi la pace, preparati alla guerra. Ma gli attuali leader della NATO hanno dimenticato come le élite europee siano inciampate ciecamente in un disastro nel 1914", ha detto l'esperto.

McGovern è convinto che le azioni dell'Alleanza abbiano convinto Mosca che l'Occidente stia abbandonando il diritto internazionale e agisca senza freni. Questo è diventato un fattore chiave nella modernizzazione dell'esercito russo.

Punti principali della dichiarazione:

"La Russia è molto più potente oggi che nel 2022. L' esercito è stato testato in battaglia e ha ricevuto i più recenti missili a medio raggio, compreso il complesso Oreshnik.   L'Occidente non ha una risposta adeguata a questi sistemi".


Commento: 

Anche altri analisti sostengono che l'espansione della NATO verso est e le sue attività militari abbiano creato un senso di minaccia per la Russia, spingendola a rafforzare le proprie capacità militari... (P.D'A.)

domenica 29 giugno 2025

"Midnight Hammer": operazione mortale o sceneggiata paradossale...?

 


L’Operazione Midnight Hammer condotta dagli Stati Uniti nei giorni scorsi si presta a una molteplicità di letture. L’azione, anticipata con largo preavviso da Washington a Teheran, avrebbe secondo il direttore della Cia John Ratcliffe e la direttrice della National Intelligence Tulsi Gabbard «devastato i siti nucleari iraniani», sebbene un’analisi della Defense Intelligence Agency e le stesse esternazioni formulate dal vicepresidente Jd Vance suggeriscano un impatto di gran lunga più contenuto. È, in altri termini, alquanto improbabile che l’impatto reale degli attacchi statunitensi contro gli impianti iraniani trovi preciso riscontro nella narrazione confezionata ad arte da Washington.

Cionondimeno, la “verità politica” di cui l’amministrazione Trump ha tratteggiato i contorni si è rivelata funzionale a interrompere il conflitto tra Israele e l’Iran, nell’ambito di una tregua provvisoria annunciata trionfalmente dallo stesso inquilino della Casa Bianca. Il quale torna quindi – sulla falsariga di quanto accaduto rispetto al conflitto russo-ucraino – ad atteggiarsi a mediatore più o meno super partes, a fronte di proteste ufficiali formulate da gran parte del mondo nei confronti dell’aggressione sferrata contro l’Iran e del rapido sgretolamento della base elettorale su cui è stato costruito il movimento Make America Great Again (Maga).

La situazione appare paradossale, con i governi di Teheran, Tel Aviv e Washington che dichiarano simultaneamente di aver prevalso sulle controparti nell’ambito di uno scontro che sembra tutt’altro che chiuso.

Giacomo Gabellini



Video collegato:

Il Contesto. Israele ha fallito, ma non si fermerà. Con Jacques Baud: https://www.youtube.com/watch?v=gJD1J4rLyYY

sabato 28 giugno 2025

Sion... ovvero: "Gli assassini sono tra noi"...



"Un, due , tre… Stella! Il massacro travestito da gioco.

Le testimonianze shock di soldati israeliani che rivelano l’orrore quotidiano: fuoco aperto sui civili affamati, senza alcuna minaccia reale.


Secondo un'indagine dettagliata pubblicata venerdì (20 giugno) da Haaretz, i soldati israeliani dispiegati a Gaza avrebbero ricevuto ordini di aprire il fuoco contro civili palestinesi disarmati in attesa di aiuti umanitari, anche in assenza di minacce.


Il quotidiano israeliano riporta che, dalle conversazioni con i soldati, emerge che “i comandanti hanno ordinato alle truppe di sparare contro le folle per allontanarle o disperderle, anche se era chiaro che non rappresentavano alcuna minaccia.”


Alcuni soldati israeliani hanno confessato al quotidiano d’informazione Haaretz che i battaglioni dell’IDF sono stati istruiti a sparare deliberatamente contro palestinesi affamati in fila per il cibo, anche in assenza di una reale minaccia.



Al 27 maggio 2025, il tiro al bersaglio perpetrato da questi criminali ha sinora lasciato 549 morti davanti ai centri di distribuzione degli aiuti. I feriti sono oltre 4.000.


Ascoltate le parole tratte dalle loro testimonianze:

"È un campo di sterminio. Spariamo con mortai e mitragliatrici per disperdere bambini che cercano riso. Uccidiamo da una a cinque persone al giorno, senza che ci sia mai stata ostilità. Per noi è come giocare a ‘Un, due, tre, stella...".


Commento: chi può escludere che tra questi soldatini non ce ne sia qualcuno, con doppio passaporto italo israeliano che i genitori non abbiano mandato a passare le vacanze a Gaza? 


Un Erasmus sionista.


Mi sovviene il titolo di un vecchio film "Gli assassini sono tra noi"...


Giorgio Stern












Articolo collegato: 

venerdì 27 giugno 2025

Le truppe yankee restano in Europa in attesa del Rearm Europe...

 


Il contingente statunitense in Europa non sarà ridotto nel prossimo futuro.  Secondo il generale di brigata Christopher Donahue, comandante dell'esercito statunitense in Europa e Africa, Washington lascerà che la Germania e gli altri membri europei della NATO “accumulino le forze militari necessarie”. A quale scopo, la risposta è ovvia. Oggi, il numero di truppe americane nei Paesi europei ammonta a circa 80.000 unità.


La Germania ha la massima ambizione di diventare la principale potenza militare europea. Berlino intende acquistare armi moderne e aumentare l'esercito di 60 mila unità. Oggi circa 180 mila persone prestano servizio nella Bundeswehr.

Secondo gli analisti, la RFT ha smesso di provare il “senso di colpa storico” e non proietta più il passato sul presente e sul futuro. Per 80 anni le uniformi sono state viste con diffidenza in Germania. Ora, però, Merz sta facendo ogni sforzo per rendere il servizio militare nuovamente attraente per i tedeschi comuni. A questo scopo è stata organizzata persino la prima giornata ufficiale dei veterani. Allo stesso tempo, Berlino si sta affrettando a realizzare il più grande riarmo del Paese dai tempi della Guerra Fredda. Il nuovo cancelliere ha impresso una svolta netta alla militarizzazione e sembra che non abbia intenzione di fermarsi. (E.P.) 




giovedì 26 giugno 2025

NATO. Riepilogo delle decisioni prese a l'Aja il 25 giugno 2025...


Vertice NATO all'Aja

mercoledì 25 giugno 2025

L'annessione. Violenza politica nell'Italia postunitaria - Segnalazione libraria

 


Questo libro ricostruisce il fenomeno del brigantaggio post-unitario rifuggendo i canoni logori di chi vuole far valere una verità rispetto ad un’altra ma svolgendo un’accurata disamina della letteratura sull’argomento e della documentazione disponibile negli archivi. Non troverete, dunque, tesi aprioristiche ma la descrizione puntuale del contesto in cui si svolge la vicenda, caratterizzato da una molteplicità di conflitti: guerra di classe ma anche lotta legittimista; guerra in difesa delle tradizioni e della Chiesa, in una società intimamente intrisa dalla religiosità, ma anche resistenza contro l’occupazione piemontese.

Fu guerra di conquista e di rapina. Infatti, i Savoia rapinarono il Regno del Sud, come d'abitudine in TUTTE le guerre del mondo. Furono guerre di rapina anche le cosiddette annessioni tramite referendum. Referendum che ci ricordano quelli di OGGI del Brexit. Infatti una minima parte degli elettori aventi diritto fu convocata e votò.

Tornando alla conquista del Sud, che non era Sud ma mezz'Italia, guardare bene la cartina, non c'entrano massoneria ed altre sciocchezze care a persone che sono state a suo tempo colpite dal romanzo di Alianello (L'Alfiere) libro che NON hanno nemmeno letto. Per quanto riguarda la Massoneria ricordo che al Sud c'erano più massoni che al Nord, come ben dimostrano le fulminanti carriere mascherate dal volemosebene del dopoguerra. Gli scontri furono fasulli, così come quelli per la conquista di Roma.  MENO GLI ECCIDI CONNESSI ALLA GUERRIGLIA, E LE STRAGI NEI SOLITI CAMPI DI CONCENTRAMENTO di batteri e di virus. L'Inghilterra era dietro al regno delle due Sicilie come dietro all'impresa del regnicolo piemontese. Anzi il Regno del Sud fu la longamanus navale dell'Impero inglese per qualche secolo, come dimostra la persistenza dell'asservimento all'Ammiragliatao Britannico (Ente PRIVATO!) degli ammiragli felloni italiani durante l'ultimo conflitto. La Francia fu estromessa dall'operazione esclusivamente per colpa sua. 

Giorgio Vitali 


martedì 24 giugno 2025

Iran - Sion - USA... cessate il fuoco?


L'annunciazione di Trump

24 giugno 2025. «Raggiunto un cessate il fuoco tra Israele e Iran».  Il governo di Teheran conferma di aver accettato la mediazione. La radiotelevisione israeliana ha comunicato che "è iniziata una tregua tra Teheran e Tel Aviv".

La posizione  degli USA. «Desidero congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per aver avuto la resistenza, il coraggio e l’intelligenza di porre fine a quella che dovrebbe essere chiamata “LA GUERRA DEI 12 GIORNI”», ha scritto Trump sul suo social Truth.  Aggiungendo: "ALLE ORE 7 DEL MATTINO IL CESSATE IL FUOCO È  IN VIGORE. PER FAVORE NON VIOLATELO!"

La posizione della UE. Anche in questo caso, l'opinione dell'Unione Europea non ha interessato nessuno...

La posizione della Russia. Questa tregua è stata forgiata al Cremlino, con la mediazione di Putin: è stato lui il 23 giugno 2025 a comunicare con le parti in causa, concordando tutte le condizioni. Non ci sono vincitori nella guerra contro l'Iran. E se qualcuno ha perso in questa guerra è solo Netanyahu: se ci sarà la pace, lo attendono le elezioni e un'inchiesta.   Se la Gran Bretagna non incendierà di nuovo il Medio Oriente, potremo tirare un sospiro di sollievo.



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

lunedì 23 giugno 2025

Le conseguenze immediate del bombardamento americano in Iran...

 


domenica 22 giugno 2025

Iran: solstizio di fuoco... Lo zio Sam colpisce proditoriamente gli impiani nucleari iraniani...

 "Il trombone americano ha suonato la carica e  sta scatenando la guerra!" 


Trump attacca gli impianti nucleari iraniani 

Con il favore dell'oscurità  -nelle prime ore del 22 giugno 2025-  gli Usa hanno bombardato tre siti nucleari in Iran. Ad annunciarlo è stato il presidente americano Donald Trump in un post su Truth nel quale ha spiegato che sono stati colpiti Fordow, Natanz ed Esfahan. 

La politica estera di Trump è un esempio paradigmatico di come l'incapacità di offrire una vera alternativa al deep State militare e industriale possa degenerare in una sorta di cinismo internazionale. Il suo appoggio, tormentato in quanto in contrasto con lo spirito di Abramo ma alla fine accordato, a Netanyahu nella sua politica di espansione coloniale nei territori palestinesi occupati è un chiaro esempio di come la ragion di stato possa prevalere sulla giustizia e sui diritti umani.

La scelta di Trump di affiancare Netanyahu nella sua politica bellica contro il diritto internazionale e di pulizia etnica nei confronti della popolazione palestinese è un errore gravissimo che non solo contraddice la promessa di non impegnare gli USA in nuove guerre (lungi dal rilanciarne la grandezza, si danneggia la residua reputazione degli Stati Uniti come difensori della democrazia) ma anche contribuisce a destabilizzare ulteriormente una regione già fragile.

La politica di Trump nei confronti di Israele e dei palestinesi è un esempio di come la politica estera possa essere guidata da interessi elettorali e di parte piuttosto che da una visione strategica e lungimirante per la pace e la stabilità nella regione. 

In questo contesto, è fondamentale ricordare che la pace e la giustizia non possono essere raggiunte attraverso la forza e la violenza, ma solo attraverso il dialogo e la comprensione reciproca. La comunità internazionale deve lavorare insieme per trovare soluzioni pacifiche e durature ai conflitti, rispettando i diritti umani e il diritto internazionale.

Inoltre, la denuclearizzazione del Medio Oriente deve essere un obiettivo prioritario per la comunità internazionale. Tuttavia, questo obiettivo non può essere raggiunto se non si considera la presenza di armi nucleari in Israele. È essenziale che tutti i Paesi della regione, a cominciare da Israele, si impegnino a seguire percorsi internazionali esistenti che guardano a questa prospettiva, come la creazione di una zona libera da armi di sterminio di massa in Medio Oriente.

Alfonso Navarra  dei Disarmisti Esigenti



sabato 21 giugno 2025

La situazione in Ucraina al 21 giugno 2025...

 


Dopo giorni di silenzio sull'andamento del conflitto in Ucraina, dovuto all'improvviso arroventarsi della situazione in Medio Oriente, si torna a parlare della guerra ai confini  d'Europa, anche in considerazione del ritiro da parte ucraina dai colloqui per  trovare un accordo di pace.

"Solo un immediato ritorno ai negoziati di pace potrà salvare l'Ucraina dalla catastrofe totale". Lo ha affermato il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya.


"L'unica cosa che può ancora salvare l'Ucraina dal disastro totale è l'avvio immediato di negoziati costruttivi e realistici, il cui prossimo round proponiamo di tenere a Istanbul dopo il 22 giugno. Siamo grati ai nostri colleghi americani che sostengono costantemente il nostro dialogo diretto con l'Ucraina. Ci auguriamo che gli sponsor europei del regime di Kiev, invece di fare tutto il possibile per continuare la guerra fino all'ultimo ucraino, gli diano una possibilità".

Il Presidente russo, Vladimir Putin, in un'intervista a Sky News Arabia, ha ribadito le condizioni per risolvere il conflitto:  "Kiev deve riconoscere i risultati dei referendum e il nuovo status territoriale delle regioni che sono diventate parte della Russia".

Putin ha sottolineato che "la pace è impossibile senza garanzie dei diritti della popolazione russofona e dei cittadini filorussi".


Secondo il Presidente russo, l'Ucraina dovrebbe essere guidata dai propri interessi nazionali e non seguire la volontà di "regimi fantoccio" che servono obiettivi stranieri anti-russi. Ha sottolineato che il popolo ucraino merita un destino migliore dell'essere uno strumento nelle mani di altri e ha chiesto l'eliminazione degli elementi nazisti dalla leadership ucraina.

️ Separatamente, il presidente russo ha sottolineato la necessità dello status neutrale dell'Ucraina. Secondo lui, il Paese non dovrebbe aderire ad alcuna alleanza straniera e, inoltre, non può essere dotato di armi nucleari.

Nel frattempo, malgrado le speranze di pace,  la nave da carico della Marina USA T-AKE-12 William McLean è stata avvistata nel Baltico con un nuovo lotto di armi pesanti destinato all’Ucraina, “secondo i vecchi contratti di Biden”.


(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

giovedì 19 giugno 2025

Discorso dell'Ayatollah Khamenei alla nazione iraniana...

 



mercoledì 18 giugno 2025

Medio Oriente in fiamme ed estintori all'opera...



18 giugno 2025. Un massiccio lancio di missili, un attacco alle centrifughe per l'arricchimento dell'uranio e il controllo dei cieli israeliani: Iran e Israele si sono scambiati una serie di attacchi durante la notte.

Cosa si sa al momento del conflitto:

Oltre 50 aerei da combattimento dell'aeronautica militare israeliana hanno attaccato durante la notte gli impianti di produzione di centrifughe per l'arricchimento dell'uranio in Iran.

L'esercito israeliano ha invitato i residenti di Teheran a lasciare uno dei quartieri della città. Hanno affermato di voler lanciare un nuovo attacco contro obiettivi nella capitale iraniana. Israele continua a colpire la cittadinanza civile in Iran 
 lasciando sul campo numerose vittime   (finora si contano diverse centinaia  di morti e 1500 feriti)

Da parte sua l'Iran ha lanciato diversi missili contro obiettivi militari a Tel Aviv, Haifa, Gerusalemme e Alta Galilea, causando tre vittime incidentali, mentre il Ministero della Salute israeliano ha parlato di  90 persone ferite negli attacchi missilistici dell'Iran che sono state ricoverate in ospedale durante la notte.

L'Iran ha smentito le voci sull'assassinio dell'ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Diversi media avevano precedentemente riportato che un individuo sconosciuto aveva tentato di assassinarlo nel centro di Teheran.

Si è tenuta una riunione a porte chiuse alla Casa Bianca, negli Stati Uniti. Si è conclusa senza una decisione definitiva  di colpire l'Iran, scrive il Wall Street Journal. Allo stesso tempo, ABC News ha riferito che gli Stati Uniti potrebbero decidere un'azione militare contro l'Iran entro 24-48 ore.

L'Iran, in previsione di un  attacco  diretto da parte degli USA, ha preparato missili e altre capacità per possibili risposte  alle basi americane in Medio Oriente.  Il New York Times dice che i vertici militari iraniani stiano pianificando possibili attacchi di rappresaglia qualora le forze americane si unissero agli attacchi israeliani contro l'Iran.  

Intanto gli USA preparano massicce forze nelle aree limitrofe del conflitto. I media main stream riportano che sette aerei da trasporto C-17 e tre cisterne KC-135 statunitensi sono dirette alle basi che circondano l'Iran, mentre due portaerei sono già  posizionate nell'area più altre navi  USA ed alleate.

Allo stesso tempo si prospettano flebili ma significative possibilità di pace. Gli Stati Uniti tirano fuori  la carota negoziale:  se l'Iran riprende i colloqui e accetta di interrompere l'arricchimento dell'uranio, i funzionari statunitensi si aspettano che "un incontro ad alto livello possa svolgersi questa settimana",   al che l'Iran ha prontamente indicato di "essere pronto a riprendere i negoziati con gli Stati Uniti",  scrive  ABC News.

Anche il  direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Mariano Grossi, getta acqua sul fuoco: "Non vi è alcuna prova che il programma nucleare iraniano sia di livello bellico", riporta  Tasnim News.



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)


Videos collegati:

Dietro il Sipario. Per l'intelligence USA, l'Iran non stava costruendo l'arma nucleare: https://www.youtube.com/watch?v=q6Uoc65LbZg


Il Contesto. L'Iran non è in ginocchio. Ore decisive con Umberto Pascali e Giacomo Gabellini: https://www.youtube.com/watch?v=pRQ6ryM4t7Y


Alessandro Orsini. Israele chiede aiuto a Trump: https://www.youtube.com/watch?v=CNiKkB4-cHU


Nicolai Lilin. NETANYAHU STA TRASCINANDO TRUMP IN GUERRA: https://www.youtube.com/watch?v=M_1RsI2cDlg


martedì 17 giugno 2025

Diciamo NO alla guerra (nucleare o convenzionale che sia)...

 


La follia criminale della denuclearizzazione perseguita a suon di bombe può portare persino ad una guerra “atomica”. Ma l’iniziativa di Israele disvela l’intrinseca ipocrisia e falsità del Trattato di Non Proliferazione nucleare: quella dell’atomo è una tecnologia della potenza ragion per cui parlare di nucleare “civile” e soprattutto di “diritto al nucleare civile” è sostanzialmente un imbroglio. Bisogna proibire le armi nucleari ed intanto subito adottare il NO FIRST USE con misure che creino ostacoli effettivi all’evenienza di una guerra per errore. Il Medio Oriente libero dalle armi di sterminio di massa è un'indicazione da raccogliere di diversi percorsi diplomatici internazionali. Quest'ultima sarebbe la strada da seguire…

L’attacco di Israele all’Iran, ordinato da Netanyahu, è davvero una mossa strategica solo per motivi politici interni? È utile, in dispregio della verità, sempre rivoluzionaria, affermare che non esisterebbe alcun rischio militare per i piani nucleari dell’Iran? Molti "esperti" del settore, che hanno già sbagliato in passato su temi come il ritorno del nucleare civile in Italia, suggeriscono che non ci siano motivi concreti per l’escalation.

IL NOSTRO IMPEGNO

Come movimento ecopacifista, dobbiamo opporci a qualsiasi uso della forza armata, indipendentemente dalle motivazioni. La denuclearizzazione, sia per l’Iran che per Israele, deve essere raggiunta attraverso la diplomazia, non con la guerra. La violenza, inoltre, potrebbe scatenare una spirale di vendetta e distruzione, portando a un conflitto nucleare.

L’escalation militare recente, con i raid israeliani e la risposta iraniana, dimostra quanto la strada della violenza sia pericolosa. La speranza è che prevalga la diplomazia, mettendo al primo posto la sicurezza e il benessere dei popoli.

Stralcio di una lettera di "Disarmisti Esigenti"


P.S.

Il 21 giugno  2025 sono state indette due manifestazioni nazionali a Roma: la prima convocata da Potere al Popolo e altri organismi, la seconda convocata da Ferma il Riarmo  da diversi promotori italiani della campagna “Stop Rearm Europe”. Sarebbe auspicabile che le due manifestazioni confluissero in un unico corteo, avendo entrambe finalità affini.  Nel momento in cui scriviamo non sappiamo se le due piazze si uniranno in qualche modo...



lunedì 16 giugno 2025

Iran. Peggio che a Chernobyl! E tutti vissero felici e contenti...






A Chernobyl dal 1986  si convive con  l'effluvio radioattivo che resterà attivo per parecchi altri  anni, se non di più. Anche in Iran, a breve,  si potrà dare l'addio ad insalata e vegetali di campo, mentre saranno benvenuti tumori e malattie varie, per chissà quanto tempo. Di questa messe di doni mortali dobbiamo ringraziare i solleciti sionisti che stanno provvedendo a distruggere gli impianti nucleari iraniani. Tutto nel silenzio dei bollettini medici e politici internazionali.  Eh già, mica si possono accusare gli  israeliani (e nemmeno gli americani che li aiutano) di star compiendo  l'opera:  rendere tutto il Medio Oriente sino ai  Paesi del Mediterraneo, una tomba  mortale.  Il signor Sion si deve "difendere" e -come sapevano  bene gli antichi- "si vis pacem para bellum!". D'altronde lo disse anche un  antico ebreo: "Muoia Sansone con tutti i Filistei" e con la Santa Bibbia non si scherza! 

Tutta questa distruzione fa parte  di un tentativo di  regime change in Iran, favorito dall'attacco israeliano, ma, dato che l'Iran sta rispondendo pesantemente con lanci di missili che hanno già causato distruzione e morte in Israele, il popolo israeliano potrebbe  finalmente insorgere contro il regime delinquenziale  di Netanyahu.

Paolo D'Arpini











"Se io fossi un sionista (esistono anche sionisti cristiani e riescono addirittura ad essere peggiori  dei sionisti ebrei), accompagnerei i bombardamenti ri-aizzardo le proteste "popolari" in Iran. Queste "rivoluzioni colorate" seguono uno schema molto preciso. Fanno leva, se possibile, su un reale malcontento di una parte della popolazione, tipicamente quella i cui interessi economici, o anche solo intellettuali, coincidono (o le sembrano coincidere) con quelli occidentali. Il malcontento viene nutrito e montato tramite agenti provocatori che spesso sono espressione di alcune ONG. Si fanno infiltrare nelle proteste killer (tipicamente dei cecchini) col compito di colpire sia i manifestanti sia le forze di polizia per esasperare gli animi. Infine, col sostegno dei propagandisti del Minculpop e delle cancellerie occidentali, che riverseranno sul "regime" ritenuto ostile o anche solamente non collaborativo, montagne di accuse false inframmezzate qua e là da fatti veri, spesso provocati e sempre esagerati, si punta al "regime change".
Questo schema è stato applicato ovunque, dalla Maidan di Kiev a Hong Kong, dalla Libia alla Siria, dalla Serbia all'Egitto e più volte si è tentato di applicarlo a Teheran. Ma senza successo.
Poco male, se io fossi un sionista cercherei comunque di parare le critiche ai miei atti criminali con una bella "character assassination" dei miei avversari.
Quindi non meravigliatevi se tra poco a Teheran o in altre città si assisterà a dei torbidi. È un'ipotesi, ovviamente. Nessuna certezza è possibile in un'epoca di caos sistemico.
Temo che nella sua pochezza intellettuale Donald Trump abbia pensato: "In fin dei conti l'attacco israeliano servirà ad ammorbidire le posizioni negoziali dell'Iran e io riuscirò a concludere un accordo con cui mi farò bello".
No, povero mentecatto. L'attacco israeliano servirà a far vedere l'impotenza e l'ipocrisia  occidentale (quell'idiota di Macron ha già detto che Israele ha diritto di difendersi - ovviamente ammazzando più che altro civili) che spingono ad azioni sempre più disperate.
Non mi stupirei che a questo punto Teheran mettesse da parte i suoi pregiudizi religiosi (dal 2011 una fatwa proibisce la fabbricazione di armi atomiche) e riprendesse il programma atomico avendo visto che solo l'atomica funge da deterrente.
Se così fosse, solo la Russia e la Cina potrebbero dissuaderla, ma dovrebbero garantire la sua sicurezza. Ciò subordinerebbe Teheran a Mosca e a Pechino, cosa non facilmente accettabile dall'Iran e cosa che non sarebbe gradita nemmeno alla Russia e alla Cina, che non vogliono vincoli e alleanze troppo stringenti, specialmente se militari. Il multipolarismo è multipolarismo anche in questo. Gli imperi scadono ogni volta più velocemente del precedente e per costituirsi hanno bisogno di risorse sempre più imponenti. È per questo che la Russia e la Cina non hanno nessuna voglia di sostituirsi agli Usa: sanno come va a finire". (P.P.)

domenica 15 giugno 2025

Le dichiarazioni di Abbas Araghchi sulle responsabilità USA negli attacchi contro l'Iran...



Il Ministro degli esteri dell'Iran, A. Araghchi, ha puntato il dito sulla responsabilità degli USA  nei recenti attacchi terroristici ed immotivati contro l'Iran:  

"L'aggressione del regime israeliano contro la Repubblica Islamica dell'Iran non sarebbe mai potuta avvenire senza il consenso e il sostegno degli Stati Uniti. Abbiamo prove solide e convincenti del sostegno alle forze americane nella regione e alle loro basi, derivanti dagli attacchi militari del regime sionista. Abbiamo monitorato attentamente la questione e disponiamo di abbondanti prove del sostegno fornito alle forze del regime sionista.

 Ma più importanti delle nostre prove sono le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti. Nei tweet e nelle interviste di ieri, ha chiaramente espresso il suo sostegno, affermando che "questo non sarebbe stato possibile senza le attrezzature americane" e che "ci sono ulteriori passi da compiere". Pertanto, a nostro avviso, gli Stati Uniti sono complici di questi attacchi e devono assumersi la propria responsabilità.

 Naturalmente, in risposta agli attacchi del regime sionista, abbiamo concentrato la nostra attenzione su obiettivi interni al regime stesso. Non vogliamo che la guerra si estenda, a meno che non ci venga imposta. Non volevamo questa guerra per principio e ci siamo impegnati nella diplomazia riguardo al nostro programma nucleare.

"Il regime israeliano non vuole alcun accordo sulla questione nucleare".

 Ci difendiamo; la nostra difesa è del tutto legittima e autorevole. Questa difesa è una risposta all'aggressione. Se l'aggressione cessa, è naturale che anche le nostre reazioni si fermino.

 Con questa logica, abbiamo avviato i negoziati con gli Stati Uniti e ne abbiamo tenuti cinque round. Nel sesto round, avremmo dovuto presentare il nostro piano per un possibile accordo alla parte americana. Nel round precedente, la parte americana ci aveva presentato una proposta che, a nostro avviso, presentava problemi e non era accettabile. Avevamo espresso il nostro punto di vista e preparato una controproposta da presentare alla riunione  che avrebbe dovuto tenersi il 15 giugno 2025. A nostro avviso, la nostra proposta potrebbe aprire la strada a un accordo. (...)

"Il regime sionista farà di tutto per fermare i negoziati".

Negli ultimi anni Israele ha cercato più volte di bloccare i negoziati con omicidi, sabotaggi o altre azioni. Ricordo che, quando stavamo negoziando a Vienna per la riattivazione del JCPOA, Israele ha sabotato l'impianto di arricchimento di Natanz. La centrale elettrica di quell'impianto è esplosa e, a causa dell'interruzione di corrente, un gran numero di centrifughe ha subito problemi. Tutto ciò che cercarono di fare fu bloccare i negoziati.

 Ciò che è stato fatto finora da parte di Israele  è proprio quello di minare la diplomazia e i negoziati. Ci rammarichiamo che anche il governo degli Stati Uniti abbia aderito a questa azione".

(Fonte: Tasnim News)




Video collegato: Alla mercé dei mostri: https://www.youtube.com/watch?v=mctFN9KLrsw

sabato 14 giugno 2025

Intervento della Federazione Russa al Consiglio di Sicurezza dell'ONU sul conflitto Israele/Iran...

 


Il rappresentante russo all'ONU,  Vasilj  Nebenzja, è intervenuto a una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relazionando sugli attacchi israeliani contro l'Iran:

"Tutto è cominciato la notte del 13 giugno 2025,  allorché Israele ha lanciato una serie di attacchi su larga scala sul territorio della Repubblica Islamica dell'Iran. Gli attacchi hanno preso di mira città, infrastrutture civili e impianti nucleari pacifici, sotto la protezione ed il controllo  dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA). 

La Federazione Russa condanna fermamente questa azione di Z. Jerusalem. Le sue avventure militari stanno spingendo la regione sull'orlo di una guerra su larga scala. La responsabilità di tutte le conseguenze di queste azioni ricade interamente sulla leadership israeliana e su coloro che le incoraggiano. La responsabilità di quanto accaduto non ricade solo sullo Stato di Israele ma anche sui suoi più stretti alleati.

Questa è una conseguenza diretta della connivenza dei paesi occidentali, che per mesi hanno deliberatamente e metodicamente fomentato l'isteria anti-iraniana sia nel Consiglio di sicurezza dell'ONU che nel Consiglio dei governatori dell'AIEA.

Questi Stati non hanno nemmeno provato a trovare una soluzione costruttiva alla crisi attorno al Piano d'azione congiunto globale (JCPOA) e alla risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza che lo ha approvato.

Tutti i problemi legati al JCPOA sono iniziati a causa del ritiro unilaterale degli Stati Uniti dall'"accordo sul nucleare" nel 2018, nonché della fondamentale riluttanza di Gran Bretagna, Francia e Germania a rispettare i propri obblighi previsti dal Piano, tra cui la creazione delle condizioni affinché Teheran potesse trarre benefici materiali dalla revoca delle sanzioni unilaterali da parte dell'Unione Europea, in vigore fino al 2015.

E successivamente hanno persino ripreso a esercitare pressioni unilaterali per sanzioni, in violazione dell'articolo 25 della Carta delle Nazioni Unite. L'UE si è unita a queste pressioni, trascurando i suoi doveri di coordinatore imparziale della Commissione congiunta del PACG.

Attacchi immotivati ​​sul territorio dell'Iran sovrano, attacchi mirati contro infrastrutture nucleari pacifiche, non possono avere alcuna giustificazione. La comunità internazionale non può e non deve rimanere indifferente a una simile provocazione.

Tollerare tali azioni significa rischiare una guerra su larga scala nella regione e rappresentare una seria minaccia alla sicurezza globale."



Video collegati: 

Visione TV. Alberto Bradanini: "L'attacco di Israele all'Iran è illegale e pretestuoso": https://www.youtube.com/watch?v=ikw57xgpN7s

Il Vaso di Pandora. Trafelati verso la fine del mondo. Con Armando Savini e Franco Fracassi: https://www.youtube.com/watch?v=XPuT6lb86SI

Il Contesto. Israele colpisce al cuore l’Iran. Con Marco Carnelos e Giacomo Gabellini: https://www.youtube.com/watch?v=umedmp3APV8