venerdì 1 giugno 2018

UE - "Qui pro Quo" sul messaggio di Juncker: "L'italia ha bisogno di più posti di lavoro" e non come riportato dai media "Gli italiani devono lavorare di più"


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Le frasi di Juncker sull'Italia: lo strano errore del Guardian - Sbagliata l'interpretazione dall'inglese all'inglese Bruxelles, 1 giu. (askanews) - È uno strano caso di interpretazione sbagliata, quello della frase attribuita ieri dal quotidiano britannico "The Guardian" al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker sugli italiani che "devono lavorare di più ed essere meno corrotti" secondo quanto si leggeva nel titolo e nell'apertura dell'articolo. Tanto più che il capo dell'Esecutivo Ue aveva parlato in inglese, non in un'altra lingua.Juncker, in realtà, non ha detto "italians need to work harder and be less corrupt", come si legge nel titolo, ma "Italians have to take care of the poor regions of Italy. That means more work; less corruption; seriousness", come correttamente riporta il testo dell'articolo.

L'errore d'interpretazione sta nella parola "work" che Juncker ha usato invece di "jobs".
 Dal contesto, è chiaro infatti che il presidente della Commissione voleva dire che bisogna creare più posti lavoro ("more jobs") nel Mezzogiorno, in particolare per i giovani, e non che gli italiani devono lavorare di più ("work more"), come ha erroneamente interpretato l'autore dell'articolo, dando implicitamente la qualifica di fannulloni agli abitanti della Penisola.Non ha aiutato il fatto che il canale Ebs della Commissione, forse a causa delle polemiche immediatamente scatenate in Italia dall'articolo del Guardian, abbia deciso nel pomeriggio di sopprimere la registrazione online del video della conferenza in cui aveva parlato Juncker, impedendo la verifica ai giornalisti che non lo avevano ascoltato in diretta. Poco dopo la mezzanotte, comunque, la registrazione del canale Ebs è stata resa di nuovo disponibile.Loc 

Risultati immagini per Juncker sull'Italia ue
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Commento/integrazione di A.M.C.: 

Questo “qui pro quo” è estremamente interessante e conferma l’insidia insita nell’uso di una lingua che non fa parte della propria cultura nello svolgimento delle proprie funzioni, in particolare quelle di altissimo livello e di grande responsabilità.

Tutti e, anzitutto, i responsabili di alto livello dovrebbero esprimersi sempre nella loro lingua al fine di essere compresi e servire al meglio il progetto di integrazione dell’Europa.

Cosa aspetta la Commissione a ripristinare Servizi Linguistici, adeguati a servire il processo di integrazione in corso, smantellati dal duo Prodi-Kinnock?

AMC


2 commenti:








  1. Commento di Vincenzo Zamboni:

    "C'è un caso nel quale la Germania abbandonerebbe l'Unione Europea: qualora il sistema venisse spinto verso la realizzazione di una unità politica e fiscale, perché ciò distruggerebbe i vantaggi determinati dagli squilibri monetari procilici sui quali i tedeschi hanno prosperato a danno dei paesi perifierici.
    Di fronte alla prospettiva di doversi adattare ad un regime di trasferimenti fiscali riequilibranti, ovvero di perdere tutti i benefici automatici della posizione attuale, la Germania rifiuterebbe e finirebbe per staccarsi dall'Unione, probabilmente provocandone la disgregazione.
    Paradossalmente, chiedere la realizzazione degli USE potrebbe risultare il detonatore più efficace per la dissoluzione del sistema.
    Al momento siano già in opera forze disgregatrici determinate dal nuovo corso antieuropeista inglese e americano, cui si aggiunge la possibilità di una azione fortemente critica del nuovo governo italiano, sviluppo possibile ma tutto ancora da verificare.
    L'Italia è pur sempre paese fondatore e terza economia dell'Unione: se davvero cominciasse a chiedere conto e ragione dei suoi squilibri strutturali cosa succederebbe ?
    Francia e Germania ci sarebbero ostili, ma dall'esterno vi sarebbe l'appoggio di Gran Bretagna e Stati Uniti, con tutto il peso economico che ciò comporta.
    E' sempre difficile capire come si muoverà davvero il mondo nel futuro, ma la distruzione della Grecia sembra essere l'ultima vittoria europeista, dopodiché il vento ha soffiato contro.
    All'antieuropeismo di Brexit e Trump bisogna aggiungere le rinuncie alle entrate nell'euro da parte di Svizzera, Croazia, Polonia, le politiche sempre più aitonome e protezioniste dell'Ungheria, la continua crescita elettorale dei partiti nazionalisti in Olanda, Francia, Germania, Italia, che lasciano immaginare una grande avanzata euroscettica al prossimo rinnovo dell'europarlamento (2019)."

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  2. Commento di Marco Bracci:

    "Mi riferisco in particolare al commento di V. Zamboni, in cui dice che la Germania potrebbe uscire dall'Euro, creando un grande scompiglio.
    Se tanto mi dà tanto, l'Europa dovrebbe rimanere, ma formata solo da da 10 Stati, con a capo l'Italia.
    "La bestia con 7 teste e 10 corna". Roma: 7 colli=7 teste e 10 corna=10 nazioni. Ma non c'è da gioirne, perché sarà l'essenza del male che porterà al vero sfacelo."

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