giovedì 2 luglio 2015

Neo-feudalesimo, usura e riduzione in schiavitù delle masse popolari



Nell'epoca feudale i contadini lavoravano la terra, producevano generi alimentari , il feudatario inviava i suoi sgherri a ritirare la sua parte, quindi sia ne consumava sia ne rivendeva, guadagnando denaro che in parte impiegava anche in prestiti a usura.

Ad un certo punto, in Inghilterra, i signorotti, con la forza, espulsero i contadini dalle loro terre e se ne appropriarono. Da allora, i contadini, senza terra poiché espropriati, dovettero affittare i campi rapinati dal padrone per coltivarli e rivendere guadagnando il necessario per pagare l'affitto, i braccianti, e sopravvivere.


In questo modo ebbe inizio una economia strutturalmente fondata sul debito, non occasionale bensì strumento sistematico per poter lavorare e vivere.


Se tutto questo vi ricorda qualcosa avete indovinato: il neocapitalismo degli strozzini internazionali è esattamente una replica odierna dei metodi di schivizzazione feudale tramite debito strutturale.


Fmi, Fed, Bce, e le grandi banche come Goldman Sachs o Stanley Morgan, espropriando i cittadini della proprietà della moneta hanno costruito un ricatto rapinatorio tramite il quale stanno semplicemente cercando di ricostruire una neoschiavitù neofeudale che espropria tutti dei mezzi di produzione e sostentamento attraverso la pratica del debito forzoso.


Quanto dichiarato pericolo massimo da Thomas Jefferson due secoli e mezzo fa viene praticato dalla politica di guerra e rapina contro i popoli dal turbocapitalismo neoliberista, e John Perkins, ex insider economico statunitense,  lo ha messo bene in evidenza nei suoi libri e interviste, che sono consigliati a tutti.


Viene da chiedersi perché mai i greci non abbiano puntato direttamente alla uscita dall'euroschiavitù per riappropriarsi della loro dracma sovrana, proprietà del popolo, come auspica il Nobel Paul Krugman, e gli italiani non abbiano pure essi ripudiato l'eurotruffa per la propria lira sovrana, come esplicita Alberto Bagnai e proprietà del
popolo, non dei banchieri, come già indicato da Giacinto Auriti.


Ma una cosa è certa: i cittadini devono rifiutare la politica dei sacrifici austeristi degli strozzini di guerra e rapina contro i popoli, riuniti intorno ai criminale dell'Fmi ed i loro complici grandi usurai.

Ogni giorno è buono per ripudiare integralmente la truffa schiavista della moneta debito neofeudale, anche oggi.


La criminale finanza parassitaria internazionale vuole sospingere il mondo all'indietro, ricacciandolo nello sfruttamento feudale delle genti.

Vincenzo Zamboni

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