Intervento di Pietro Calamandrei alla Camera sull’adesione italiana alla Nato
Il discorso alla Camera dei Deputati di Pietro Calamandrei il 16 marzo 1949 in occasione della discussione sull’adesione dell’ Italia al Patto Atlantico, Nato.
CALAMANDREI. Chiedo di parlare per dichiarazione. di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CALAMANDREI. Onorevole signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome dei socialisti indipendenti dei quali son rimasto l’unico rappresentante nel gruppo di (Unità socialista 1) (l’ultimo dei Mohicani, direbbe l’onorevole Togliatti) ritengo che sulla soglia di una decisione che ci turba e quasi ci schiaccia col suo peso, e che noi dovremmo prendere ad occhi chiusi senza poter discutere quel testo che tutti i cittadini meno che i deputati. in quest’ora conoscono, non sia abbastanza chiara, anche se motivata, l’astensione e sia, doveroso un voto esplicito e netto. Dichiaro quindi serenamente che il mio voto sara contrario. (Vivi applausi all’estrema sinistra).
Dopo che un numero così grande di colleghi, mossi tutti dalla stessa ispirazione politica, hanno esposto i motivi del loro voto contrario al patto, permettete a me, per evitare equivoci e confusioni, di esprimere i motivi, in parte diversi, del .voto egualmente contrario che sto per dare; il quale soprattutto si distingue dal loro per questo fondamentale motivo: che, mentre essi muovono da una concezione politica che logicamente li porta, nell’urto fra i due blocchi contrapposti, ad opporsi a questa scelta che il patto propone, perché essi hanno già fatto potenzialmente la scelta contraria, io per mio conto sono contrario in questo momento a qualsiasi scelta, e non sono favorevole al Patto Atlantico proprio perché esso forza l’Italia a questa scelta preventiva che io ritengo pericolosa e non necessaria in questo momento.
Nè d’altra parte potrei sentirmi solidale con alcune delle dichiarazioni udite finora, le quali, mentre hanno espresso la loro solidarietà col popolo russo, hanno in termini talvolta assai aspri accentuato la loro ostilità contro l’America.
Nè d’altra parte potrei sentirmi solidale con alcune delle dichiarazioni udite finora, le quali, mentre hanno espresso la loro solidarietà col popolo russo, hanno in termini talvolta assai aspri accentuato la loro ostilità contro l’America.
Non posso pensare che gli italiani della. Resistenza abbiano già dimenticato che, se la libertà ci fu restituita perché l‘eroico popolo russo seppe compiere il miracolo di Stalingrado, essa ci fu restituita anche perchè nell’agosto del 1940 il popolo inglese resisti eroicamente all’uragano di fuoco che infuriava sul cielo di Londra e perché l’America portò nella mischia lo schiacciante peso delle sue armi formidabili. (Approvazioni all’estrema
sinistra). Né possiamo scordare che per molti di noi il ritorno alla libertà fu annunciato dall’apparire lungamente invocato, nel polverone di una strada, del primo brillìo di un carro armato americano.
sinistra). Né possiamo scordare che per molti di noi il ritorno alla libertà fu annunciato dall’apparire lungamente invocato, nel polverone di una strada, del primo brillìo di un carro armato americano.
E tuttavia io sono contrario a questo Patto. E i motivi, schematicamente, sono di tre ordini.
Primo:
sotto l’aspetto della politica europea, noi socialisti federalisti pensiamo che un patto militare, anche se difensivo, che trasforma gli Stati europei in satelliti di uno dei blocchi che si fronteggiano, e dà al suolo europeo la funzione di un trinceramento di prima linea per eserciti che stanno in riserva. al di la dell’Atlantico, allontani la nascita di quella Federazione occidentale‘ europea, politicamente e militarmente unita e indipendente, che noi auspichiamo né alleata né ostile, ma mediatrice tra. i due blocchi opposti, e capace di conciliare in una sua sintesi di democrazia socialista due esigenze per noi ugualmente preziose e irrinunciabili, quella della libertà democratica’ e parlamentare, e quella della giustizia sociale.
Secondo:
sotto l’aspetto della politica interna italiana, noi temiamo che l’adesione data dall’Italia a questo patto, anche se non minaccerà la pace internazionale, costituirà però un ostacolo immediato alla pacificazione interna e al funzionamento normale della nostra democrazia; perché la contrapposizione militare di due schieramenti che difendono due contrapposte concezioni sociali, darà sempre maggiore asprezza alla lotta interna dei corrispondenti partiti, e sempre più ai dissensi politici darà minacciosi aspetti di guerra civile.
E questo potrà rimettere in discussione le libertà costituzionali che sono scritte per il tempo di pace e non per la vigilia di guerra, per gli avvenimenti politici e non per supposte quinte colonne; e darà sempre più ai provvedimenti di polizia il carattere di repressioni di emergenza,- che si vorranno giustificare con le rigorose esigenze della preparazione militare. Auguriamoci che, mentre la costituzione repubblicana attende ancora il suo compimento, la firma di questo Patto Atlantico non sia il primo colpo di piccone dato per smantellarla.
E questo potrà rimettere in discussione le libertà costituzionali che sono scritte per il tempo di pace e non per la vigilia di guerra, per gli avvenimenti politici e non per supposte quinte colonne; e darà sempre più ai provvedimenti di polizia il carattere di repressioni di emergenza,- che si vorranno giustificare con le rigorose esigenze della preparazione militare. Auguriamoci che, mentre la costituzione repubblicana attende ancora il suo compimento, la firma di questo Patto Atlantico non sia il primo colpo di piccone dato per smantellarla.
(Terzo? n.d.r.)
Ma ciò ‘che sopratutto ci angustia sono le conseguenze di carattere militare. Se per tutti gli altri Stati europei la firma del patto sarà accompagnata da rischi ma anche da vantaggi, C’è da temere che solo per l’Italia esso. possa significare pericoli senza corrispettivo. Diventare alleato militare di uno dei due blocchi in conflitto significa assumere fin da ora la posizione di- nemico potenziale dell’altro blocco: firmando quel patto con le potenze occidentali noi ci saremo condannati a non poter essere più amici degli. stati orientali,’ dei quali, per l’ipotesi di guerra, saremo fin d’ora predestinati nemici.
E anche se il patto è difensivo, bisogna vedere se sembrerà difensivo a coloro da cui ci apprestiamo a difenderci, e quali saranno le. loro reazioni contro i firmatari e sopratutto contro l’Italia che di tutti i firmatari è il più debole e il più esposto. All’Italia questo patto non solo non dà la garanzia di allontanare dal nostro territorio la catastrofe della guerra, ma da anzi ad essa la certezza della immediata invasione, anche se il conflitto sarà provocato. da urti extraeuropei. Se la nostra posizione geografica è tale che anche ad un’Italia, neutrale lascerebbe ,-assai poche probabilità di rimaner fuori dal flagello, sono proprio queste pochissime superstiti probabilità di ~ salvezza, poniamo anche una su mille, che saranno perdute quando l’Italia si sarà schierata tra i nemici dei possibili invasori e avrà .assunto la tragica missione di un avamposto sperduto destinato a riceverne il primo urto. Ed anche se l’ammissione al Patto Atlantico può dar l’illusione di aver così conseguito una prima. revisione del, trattato di pace da alcune delle potenze firmatarie, troppo- a. caro prezzo si pagherà questo vantaggio quando contemporaneamente
il nostro riarmo, sospettato anche se non vero, ci porrà, nei confronti delle altre potenze, nella pericolosa condizione di ritenuti ora trasgressori degli obblighi da noi assunti con quel trattato.
il nostro riarmo, sospettato anche se non vero, ci porrà, nei confronti delle altre potenze, nella pericolosa condizione di ritenuti ora trasgressori degli obblighi da noi assunti con quel trattato.
Ma più che argomenti logici e politici, qui sono in giuoco motivi morali e religiosi.,
Questa è una scelta che impegna la nostra anima. I1 problema di coscienza che ciascuno di.noi si pone è lo stesso: mentre su di noi si’ addensa l’ombra di un’altra catastrofe, che cosa posso fare io, quale contributo posso portare io, piccolo uomo, atomo eamero, per allontanare dal mio Paese questo flagello?
Son certo, voglio esser certo, che tutti gli uomini che seggono in quest’Aula, e primi quelli. che sono al banco del Governo, si . pongono il problema negli stessi. termini: si tratta di faré il bene dell’ltalia e di salvare la pace. Tutti in questo siamo d’accordo. Ma io temo che, quando si dice che con questo patto militare la guerra si allontana, si ricade in quel tremendo equivoco del vecchio motto illusorio: si vis pacem para .bellums,. che gli uomini ciechi continuano a ripetere senza accorgersi d & cento, tragiche esperienze che per voler la pace non C’è altra’via che quella di prepararla coi trattati di commercio e di lavoro, che stringono tra gli uomini legami di solidarietà, e che chi prepara la guerra, anche a fini che crede difensivi, non fa altro, senza accorgersene, che volere la guerra. Mi auguro di tutto cuore che le previsioni che spingono il Governo a questo patto siano esatte e che sbagliate siano le nostre. Ma queste sono decisioni, in verità, che non si possono prendere con criteri di politica elettorale e di cui si debba render conto alle direzioni dei partiti e dei gruppi. Son decisioni solenni e gravi, delle quali, ognuno di voi risponde individualmente, per proprio conto e non solo di fronte al popolo, ma di fronte alla memoria dei suoi morti, di fronte ai verdetti dell’avvenire e soprattutto di fronte a quella voce segreta, che è in fondo alla nostra coscienza e che i filosofi chiamano la storia e i ‘credenti ‘ chiamano Dio.
Questa è una scelta che impegna la nostra anima. I1 problema di coscienza che ciascuno di.noi si pone è lo stesso: mentre su di noi si’ addensa l’ombra di un’altra catastrofe, che cosa posso fare io, quale contributo posso portare io, piccolo uomo, atomo eamero, per allontanare dal mio Paese questo flagello?
Son certo, voglio esser certo, che tutti gli uomini che seggono in quest’Aula, e primi quelli. che sono al banco del Governo, si . pongono il problema negli stessi. termini: si tratta di faré il bene dell’ltalia e di salvare la pace. Tutti in questo siamo d’accordo. Ma io temo che, quando si dice che con questo patto militare la guerra si allontana, si ricade in quel tremendo equivoco del vecchio motto illusorio: si vis pacem para .bellums,. che gli uomini ciechi continuano a ripetere senza accorgersi d & cento, tragiche esperienze che per voler la pace non C’è altra’via che quella di prepararla coi trattati di commercio e di lavoro, che stringono tra gli uomini legami di solidarietà, e che chi prepara la guerra, anche a fini che crede difensivi, non fa altro, senza accorgersene, che volere la guerra. Mi auguro di tutto cuore che le previsioni che spingono il Governo a questo patto siano esatte e che sbagliate siano le nostre. Ma queste sono decisioni, in verità, che non si possono prendere con criteri di politica elettorale e di cui si debba render conto alle direzioni dei partiti e dei gruppi. Son decisioni solenni e gravi, delle quali, ognuno di voi risponde individualmente, per proprio conto e non solo di fronte al popolo, ma di fronte alla memoria dei suoi morti, di fronte ai verdetti dell’avvenire e soprattutto di fronte a quella voce segreta, che è in fondo alla nostra coscienza e che i filosofi chiamano la storia e i ‘credenti ‘ chiamano Dio.
Lo so che qualcuno della maggioranza, prima di decidersi a votare, si è raccolto lungamente in preghiera. Lo ricordo con rispetto e con commozione: .se egli voterà a favore, VUOI dire’ che in tal senso la risposta della sua intima voce avrà messo in pace la sua coscienza. Ma per pregare non ci si raccoglie soltanto nelle chiese: anche noi, dopo essere stati lungamente raccolti con noi stessi, abbiamo udito in fondo alla nostra coscienza una voce che ci mette tranquilli.
E la voce ci ha detto: No.
(Fonte: http://www.lecorvettedellelba.blogspot.it/2014/06/intervento-di-pietro-calamandrei-alla.html)
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Articolo sulla figura di Pietro Calamandrei: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/10/26/la-scuola-secondo-piero-calamendrei-con-commento-di-antonella-pedicelli/
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ITALIA 1949
primi di gennaio
Si svilupparono a Washington le trattative fra i Paesi aderenti al Trattato di Bruxelles, il Canada e gli Usa, in vista di un Patto politico militare dell'area atlantica : dopo poche settimane sono invitati ad aderire anche Danimarca, Norvegia, Portogallo, Italia e Islanda.
11 gennaio
Giuseppe Cappi nuovo segretario della Dc in sostituzione di Attilio Piccioni, diventato vice presidente del Consiglio.
25 gennaio
Nasce il Comecom ( organizazione di cooperazione economico -commerciale dei Paesi dell'Est Europa ).
primi di febbraio
Aspro dibattito fra i partiti italiani sull'adesione al Patto atlantico : Pci e Psi sono duramente contrari, Dc, Psdi, Pri e Pli favorevoli: il Msi è diviso; forti dissensi nella Dc dove buona parte della sinistra dosettiana ( Amintore Fanfani, Giorgio La Pira ) è contraria. Alle Camere le sinistre ricorrono all'ostruzionismo contro la ratifica del patto.
24 febbraio
Armistizio fra Israele ed Egitto
febbraio
La corte d'Assise di Roma dichiara la propria incompetenza a giudicare l'ex capo delle forze armate di Salò, maresciallo Augusto Graziani, in quanto i suoi reati sarebbero di prevalente carattere militare.
28 febbraio
Il ministro del lavoro Amintore Fanfani vara il "piano casa" per il rilancio dell'edilizia economica e popolare. il piano avrà un certo successo e , per diversi anni, nel linguaggio corrente, per indicare una casa popolare, si dirà semplicemnete una fanfani.
marzo
E' un mese di grandissima tensione: manifestazini in tutta Italia conto l'adesione al Patto atlantico; a Terni scontri con la polizia, un morto.
marzo
Il presidente dell'Agip Enrico Mattei annuncia la scoperta di giacimenti petroliferi a Cortemaggiore ( Piacenza ). In realtà si tratta di modesti giacimenti metaniferi, ma è quel che basta a legittimare la sopravvivenza dell'Agip. Negli anni a venire gli italiani faranno il pieno con "supercortemaggiore, la potente benzina italiana", anche se in realtà si tratta di benzina prodotta trattando petrolio arabo
18 marzo
E' pubblicato il testo del Trattato del Nord Atlantico ( Nato ) . già pochi mesi dopo inizierà a serpeggiare una polemica sulla presenza di calusole segrete nel patto, sempre smentite dai governi firmatari ma sulla cui esistenza emergeranno in seguito molte conferme indirette.
4 aprile
Washington. firma del Patto atlantico: aderiscono Usa, Canada, Inghilterra, Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Danimarca. Islanda. Norvegia, Portogallo ed Italia. Negli anni successivi l'alleanza si allargherà anche alla repubblica federale tedesca ( che nascerà il 20 settembre successivo dalla fusione dei tre settori occupati dalle potenze occidentali ), alla Grecia ed alla Turchia.
5 maggio
L'accordo di Londra delle "dieci potenze" dà vita al Consiglio d'Europa, che si riunirà per la prima volta a Strasburgo il 10 agosto successivo.
11-15 maggio
XXIX congresso del Psi e nuova scissione: esce la destra di Giuseppe Romita che costituisce il Psu.
14 maggio
i dipendenti degli enti pubblici epurati perché compromessi con il regime fascista, vengono reintegrati nei propri posti di lavoro.
15 maggio
Costituito il "corpo forze repressione banditismo" ( Cfbr ) per la lotta a Salvatore Giuliano; il corpo è affidato al colonello dei carabinieri Ugo Luca, che ha già fatto parte del servizio segreto militare.
Fine maggio
Nuova scissione nella Cgil , la corrente repubblicana e quella socialdemocratica escono per dar vita al fil.
4 giugno
Giuseppe di Vittorio è eletto segretario della Federazione dei sindacati mondiali ( l'associazione internazionale dei sindacati comunisti ).
luglio
Nel quadro della riorganizzazione della polizia, vengono istituiti i reparti celere antisommossa armati di autoblindo, mortai e mitragliatrici.
2-5 luglio
III congresso della dc, confronto fra la maggioranza di De gasperi e Piccioni e la sinistra di Giuseppe Dosetti ( cui adersicono anche Fanfani, La Pira, Lazzati, Moro e Zaccagnini. Al termine del congresso Paolo Emilio Taviani è eletto segretario del partito.
13 luglio
Il santo ufficio decreta la scomunica per chi si iscriva ai partiti marxisti ed anche per quanti li votino, ne diffondano la stampa o li sostengono in qualsiasi modo.
primo agosto
Il parlamento approva definitivamente l'adesione al Patto Atlantico.
15 agosto
Roma, comizio di Scelba alla Gioc ( gioventù operaia iltaliana cattolica ): " Dobbiamo armarci contro i comunisti sino ai limiti estremi delle nostre possibilità".
24 agosto
Entra in vigore il Patto Atlantico
fine agosto
Crisi nei rapporti fra jugoslavia ed Urss: IL Partito comunista jugoslavo è espulso dal Cominform; Tito accusato di deviazionismo.
Primo settembre
E' ricostituito il Sifar ( da cui dipende il Servizio informativo costituito presso ciascuna delle tre armi ).
19 settembre
svalutazione della sterlina. La lira è allineata al dollaro secondo un rapporto di parità di 1 a 650.
22 settembre
Usa e Inghilterra annunciano che l'URSS è in possesso della bomba atomica
Autunno
Forte movimento contadino per l'occupazione delle terre in Puglia, Calabria e Campania
primo ottobre
L'Armata di liberazione nazionale entra a Pechino, Mao proclama lla nascita della Repubblica Popolare Cinese.
4-9 ottobre
Congresso della Cgil , proposto il "piano di lavoro" che, dal nome dei due massimi dirigenti della Cgil, diverrà noto anche come " piano Di Vittorio-Foa ".
7 ottobre
Il settore di occupazione sovietica della Germania viene trasformato in Repubblica democratica tedesca. Nascono così le due germanie, un equilibrio che durerà esattamente quarant'anni.
16 ottobre
Termina la guerra civile greca, sconfitta dei partigiani comunisti e definitiva affermazione della monarchia con l'appoggio degli inglesi
30-31 ottobre
Melissa, violenti scontri fra polizia e braccianti che occupano le terre: tre morti
21 novembre
L' Onu affida all' Italia il mandato fiduciario per Libia e Somalia
29 novembre
Torremaggiore, scontri fra polizia e contadini : due morti
dicembre
Il dc Santo Bonomi diventa il presidente della Federconsorzi che diverrà un suo feudo personale per oltre trenta anni; si afferma così definitivamente l'egemonia della coldiretti ( dc ) sui coltivatori diretti, mezzadri e coloni; alle sinistre rimarranno i soli braccianti.
dicembre
Nasce il movimento dei "partigiani della Pace", promosso a livello internazionale da Jean Paul Sartre.
ITALIA - 1950
9 gennaio
Modena, scontri tra operai e polizia : sei morti, segue uno sciopero generale di protesta .
27 gennaio
Sesto governo De Gasperi ( Dc, Pri, Psli ).
Gennaio
Il governo presenta un disegno di legge per limitare il diritto di sciopero; il disegno verrà ritirato per la dura opposizione delle sinistre e il dissenso dei "dosettiani" della Dc.
9 febbraio
Usa, il presidente della sottocommissione per le investigazioni del Senato, senatore Joseph Mc Carthy, apre un'inchiesta sulle attività antiamericane. Inizia così una campagna di persecuzione contro i comunisti e i sospetti simpatizzanti di essi negli Usa. che andrà sotto il nome di macccartismo".
14 febbraio
Trattato di amicizia Cina - Urss.
marzo
Riaperti i processi contro ex-partigiani per reati commessi durante la guerra
24 marzo
I sidacalisti del Msi fondano l'organizzazione sindacale Cisnal.
6 aprile
Nasce l'organizzazione "O" che raccoglie gli ex partigiani della Osoppo e costituisce il primo nucleo intorno a cui nascerà " Gladio".
16 aprile
Accuse di malversazione del quotidiano "Italia Oggi" contro il presidente della Coldiretti Bonomi.
20 aprile
Guido Gonella segretario della Dc
Primo maggio
Scissione della Fil: una parte confluisce nella Cisl, l'altra dà vita alla Uil.
3 maggio
Graziani condannato a 99 anni di carcere subito condonati o amnistiati
12 maggio
Il governo emana la "legge Sila" per la distribuzione delle terrre incolte o malcoltivate calabresi ai contadini. A settembre la legge verrà estesa a Puglia, Basilicata, Fucino, Maremma e Delta padano, segnando così una parziale vittoria del movimento di occupazione delle terre.
25 giugno
La Corea del Nord ( governo comunista ) invade la Corea del Sud; l'ONU intima il ritiro e , alla risposta negativa, autorizza gli Usa a comporre un corpo multinazionale. Inizia la guerra di Corea. In Giappone il Partito comunista è messo fuori legge; in Italia De Gasperi parla di pericolo di una "quinta colonna" dei russi del nostro Paese, alludendo al Pci.
giugno
" Circolare 400 " del ministro della Difesa ( Randolfo Pacciardi ) sull'uso dell'esercito in servizio di ordine pubblico.
5 luglio
Morte del bandito "Giuliano"; la versione ufficiale sostiene che Giuliano è stato ucciso dai carabinieri durante un inseguimento, ma, in realtà, il bandito è stato ucciso dal suo luogotenente, Gaspare Pisciotta, da tempo in contatto con il colonello Ugo Luca.
10 agosto
E' appprovata la legge che istituisce la Cassa per il Mezzogiorno
6 ottobre
"Legge stralcio" per la Riforma agraria: espropriati 760000 ettari che vengono assegnati a 115000 contadini.
7 ottobre
Gli americani invadono la Corea del Nord; pochi giorni dopo i cinesi intervengono a fianco dei nordcoreani e rovesciano nuovamente le sorti del conflitto.
10 ottobre
Piano straordinario di opere pubbliche per il Centro nord
22 ottobre
In occasione dell'anno santo, i Comitati civici di Luigi Gedda organizzano il pelegrinaggio a Roma di ventimila amministratori llocali; poco dopo, quattrocento parlamentari andranno in visita collettiva dal papa.
30 novembre
Di fronte ai ripetuti insuccessi militari in Corea, il presidente Truman dichiara che , se autorizzato dall ' Onu, è pronto a far uso dell'atomica contro la Cina; sedici giorni dopo negli Usa è decretato lo stato di emergenza nazionale.
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Caro Paolo D'arpini.
Grazie per aver riesumato quel passato, le cui conseguenze ancora tarpano le ali, culturali e quindi economiche, della ns/società. Premesso che l'Italia è stata riammessa nell'alveo delle nazioni occidentali, grazie alla regia vaticana, che, può piacere o meno, è l'unica che in quel momento ha capito che se si voleva salvare l'Italia, bisognava mediare tra tutte le "parrocchie" esistenti. E' per questo che ha accolto in Vaticano Nenni e Togliatti, è per lo stesso motivo che ha suggerito di formare i primi governi con loro, fino a quel momento indicati come i "diavoli". Questo perché, evidentemente conosceva gli scenari internazionali: Churchill che voleva smembrare l'Italia in 7 stati, Tito che aveva consumato, con i suoi complici italiani, gli eccidi delle foibe, gli sfollati giuliani scappavano dall'Istria e Trieste. Allora, chi era il nemico ? La Nato è stata creata quindi come alleanza anti-comunista, ad evitare che l'Italia tutta seguisse l'Istria e sprofondasse nelle foibe. La stessa Yugoslavia di Tito, a seguire, avendo chiare le intenzioni dell'Unione Sovietica, si è servita del deterrente Nato, mentre non si è salvata dal divisionismo comunista, che nel frattempo si è sempre imposto coi carri armati e coi disastri economici, mai coi consensi dei popoli, mandando gli oppositori nei gulag.Quindi, non mi pare che il grande giornalista abbia visto giusto in niente.
E' chiaro, di contro, che, dopo i 3 Uomini di Acciaio (Einaudi, De Gasperi, De Nicola) nessun italiano è stato più in grado d'opporsi ai vincitori, perché soffriamo di divisionismo e d'ignoranza storica. D'altra parte, avendo perso una guerra, non potevamo che agire in quel modo, scegliendo il "Padrino" più generoso, quello americano, diversamente oggi staremmo al livello della Polonia, lasciata in balia dell'Unione Sovietica. Quindi, ripeterò la domanda : chi era il nemico ? Il buon
Calamandrei poteva sicuramente essere in buona fede, ma non aveva le necessarie informazioni ed intuizioni del politico di razza, che sole possono salvare i popoli dai disastri, al di fuori delle vuote ideologie, se non confrontate e confortate dagli approfondimenti e dai fatti. Le medicine sono sepre amare, bisogna saper scegliere, razionalmente, quelle che possono salvare la vita, di tutti. Un cordiale saluto. Luciano Sarmati"
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