mercoledì 13 novembre 2013

Biologico e agricoltura integrata - La certificazione deve essere pubblica




Carissimi,  rischiamo che ancora una volta i fondi agroambientali europei (miliardi di €) continueranno a finire a chi compra pesticidi .. falsificando le norme di agricoltura integrata che oggi è pratica divenuta obbligatoria ai sensi della nuova direttiva sull'uso sostenibile dei pesticidi o agrofarmaci e pertanto non può godere di fondi agroambientali dei PSR in quanto obbligo per tutti (Condizionalità per poter ricevere il sostegno al reddito PAC) e non impegno agroambientale aggiuntivo con cui si percepiscono i pagamenti agroambientali.

Pertanto bisogna utilizzare prioritariamente ed obbligatoriamente tutti i mezzi tecnici sostitutivi dei prodotti chimici di sintesi (e ciò sarebbe legge già da tempo ai sensi del diritto costituzionale, dal momento che esistono prodotti sostitutivi regolarmente registrati al commercio e pertanto definiti "efficaci")

Ciò fu chiaramente definito nel lontano 1996 dalle linee guida OILB divenute decisione comunitaria in Materia di agricoltura integrata del 30-12-1996 e dal sottoscritto presentato i un convegno internazionale a Bologna (Agricoltura Biologica ed Integrata, disciplinari e normative)  nel Marzo 1996 alla presenza di tutti i funzionari regionali italiani coinvolti nelle applicazioni delle norme agroambeintali europee, successivamente palesemente contraffatte nei recepimenti delle regioni, condizionati nei cosiddetti tavoli verdi di concertazione, dai sindacati agricoli che vendono pesticidi nelle società di partecipazione dei consorzi agrari...

Ricordo a tal proposito l'importante documento sulla controllabilità della produzione integrata agli atti della commissione ministeriale in materia inviato con raccomandata A/r da un ente di certificazione dell'agricoltura biologica che si è rifiutato di certificare l'agricoltura integrata falsificata ad esempio  quella definita dal marchio della regione toscana (farfallina) che abbiamo impugnato al TAR Toscana...

e non come fa il CCPB (consorzio Controllo Prodotti Biologici... quello che certifica il marchio Vivi Verde Coop) che oggi va a controllare e certificare la falsa agricoltura integrata, non controllabile e non verificabile in quanto semplice e presunta riduzione di inputs chimici...
ciò è sancito dalla corte dei conti UE (nota 3 / 2005) sulle Misure Agroambientali dei PSR, una truffa comunitaria che prosegue e viene da noi denunciata da almeno 20 anni !!!

Gli enti di certificazione privati nati con il Biologico e che oggi lo Tradiscono  vanno fermati, è necessario che intervenga lo stato a garantire le produzioni biologiche risolvendo anche il conflitto di interesse tra chi certifica e il certificato che paga l'ente di certificazione soprattutto perché oggi la certificazione dei sistemi di qualità è rimborsata dalle misure 132 dei PSR... 

Perché pagare un privato e poi farsi rimborsare dallo stato, perché non è lo stato a pagare direttamente chi controlla e controllare i controllori come si deve?


saluti 
prof. Giuseppe Altieri

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