sabato 29 gennaio 2011

Spilamberto e la cultura della Cina: “Appunti sull'introduzione allo studio dell'I Ching” di Laura Vezza



Il Libro dei Mutamenti (I Ching) è l’esperienza diretta di una serie di veggenti che hanno descritto gli “archetipi” - “Archetipo dal greco Arketipon = primo tipo, prima forma, modello. Primo esemplare assoluto ed autonomo, modello primitivo delle cose del quale le manifestazioni sensibili della realtà non sono che filiazioni, imitazioni. Idea. Gli archetipi sono l’unico mezzo che noi abbiamo per potere colloquiare con il ns. inconscio.

Ognuno di noi ha dentro quest’informazione ed ognuno di noi può nell’arco della sua esistenza estrarla in modo inconscio e sentirla vera. Si potrebbe dire che la sensazione è il ns. archetipo per eccellenza o meglio il modo in cui l’archetipo di manifesta”:Tutto nasce dall’osservazione dei fenomeni.

La filosofia indiana e cinese è iniziata nel 10.000 AC e nel 5.000 AC si è trasformata in una forma codificata. Tutte le forme culturali o religiose che si manifestano in Cina si “cinesizzano”. Questo è capitato al Cristianesimo, al Buddismo.

La Cina rappresenta un mondo come era il ns. Impero Romano.

Il Libro dei Mutamenti manifesta aspetti del Confucianesimo, del Taoismo, del Buddismo. In questo testo ci sono delle metodologie universali. Tratta dei fenomeni nello spazio/tempo ed è valido per l’Emisfero del Nord.

Noi viviamo in una sorta di orologio mentale e i vari passaggi temporali corrispondo a momenti spaziali (solstizi, equinozi). Siamo consapevoli del passare del tempo lineare ma non dello spazio/tempo (in senso lato), perdiamo il contatto con la Terra, con quello che sta fuori, con il freddo, la pioggia. E’ importante quindi uscire fuori, passeggiare nella natura..

L’Autoconoscenza è riuscire a vedere ciò che siamo togliendo le sovrastrutture che si sono state imposte e/o che abbiamo accettato. Noi possiamo riconoscere che siamo parte di un processo inscindibile: tutto ciò che è non sorge separato dal Creatore.
La formazione degli archetipi (= modelli fisici e psichici) passa attraverso un processo di crescita.

Le persone e gli archetipi sono la stessa cosa. Bisogna tornare a comportarsi come ci si comporterebbe naturalmente. Le persone sono spesso vittime delle loro proiezioni, è come guardarsi allo specchio: quello che vedo riflesso sembro io ma non sono io.

Se noi togliamo le ns. sovrastrutture, percepiamo la matrice interna, la ns. sostanza più intima in sui risiede la ns. consapevolezza totale. Il senso separativo è l’ego. L’ego è il primo "nemico" che compie la separazione dalla ns. essenza più pura.

In Cina la “giusta via” per ritornare alla consapevolezza integra del Tutto è il Tao.

Secondo il concetto cinese la formazione degli elementi avviene dall’incontro del cielo e della terra (Yin e Yang).

Come si forma una personalità separata? La cultura ci porta a pensare che abbiamo un’etica, una morale. Per il taoista questo è un fatto automatico nel senso che seguendo la giusta via già si è etici, già si ha una morale.

Il Libro dei Mutamenti non andrebbe usato per scopi divinatori, va letto come un romanzo, un racconto, senza cercare di trarne delle conclusioni.

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= yin, buio, no
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= yang, luce, sì


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Appunti raccolti da Laura Vezza all'incontro di presentazione del corso tenuto da Paolo D'Arpini - Spilamberto, il 01/01/11 – THE CHING

Secondo incontro previsto il 30 gennaio 2011: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/01/13/capodanno-cinese-a-spilamberto-e-treia-dal-30-gennaio-al-6-febbraio-2011-il-3-febbraio-2011-avvento-della-lepre-di-metallo/

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