venerdì 14 gennaio 2011

Rapporto choc sul poligono di Quirra (Cagliari): “L'Asl: negli ovili agnelli deformi e pastori con la leucemia”



Rapporto Quirra: quasi in ogni ovile agnelli nati malformati e pastori ammalati di tumore. Le indagini dei veterinari delle Asl di Lanusei e Cagliari, su incarico del Comitato di indirizzo territoriale che segue il controllo ambientale del poligono, sono arrivati a risultati choc. I dati raccolti a ridosso della zona militare sono assolutamente fuori dalla norma.

Addirittura, secondo la verifica dei veterinari Giorgio Melis e Sandro Lorrai, esiste un collegamento tra le deformazioni congenite genetiche degli agnelli e i tumori che hanno colpito gli allevatori. Quasi una strage: il 65 per cento dei pastori che abita e lavora a Quirra si è ammalato di leucemia.

MONITORAGGIO
Il rapporto è stato spedito a metà dicembre ai responsabili del Comitato d'indagine territoriale che si sta occupando del monitoraggio ambientale della zona del poligono interforze tra le colline di Perdasdefogu e lo specchio di mare di Capo San Lorenzo. È soltanto una prima stesura del lavoro che verrà ultimato entro gennaio con il controllo degli allevamenti presenti nelle campagne di Perdasdefogu. E probabilmente, per una ancora più compiuta analisi, sarà necessario attendere l'esito degli esami di laboratorio in corso sugli ovini e sui bovini prelevati negli allevamenti, sui vermi, sulle cozze e su parte della flora già selezionati dagli esperti. Ma un dato già oggi è certo. Cioè che il lavoro ovile per ovile dei veterinari delle Asl di Lanusei e Cagliari ha confermato quel che da tempo sostengono pacifisti e antimilitaristi riuniti in diversi comitati: ciò che sta accadendo a Quirra è un fatto assolutamente eccezionale.

I TUMORI
L'indagine dei veterinari (arrivata dieci anni dopo le richieste ufficiali dei pacifisti alle istituzioni) ha analizzato soltanto gli allevamenti. Invece il bilancio dei decessi per tumori aggiornato in un registro a cura del comitato pacifista "Gettiamo le Basi" è ancora più grave: 23 militari e 40 persone tra i civili che pascolano, coltivano, abitano o lavorano nei pressi della zona militare. E finisce per mettere sotto accusa le attività del poligono interforze, anche se nella loro relazione i veterinari effettuano soltanto una fotografia (inquietante) dell'esistente, senza lasciarsi andare nella spiegazione scientifica delle cause di tutto ciò, che dovrà venire dal comitato scientifico responsabile del monitoraggio ambientale sul poligono interforze di Quirra.

LE NANOPARTICELLE
In attesa dei riscontri ufficiali del controllo del territorio, che doveva concludersi entro il 2009 ma che non è ancora terminato, quel che è emerso dai primi riscontri trapelati alimenta il dibattito intorno al poligono interforze e più in generale sugli effetti che producono tutti i campi di addestramento bellico sardi (anche quelli di Capo Frasca e Teulada) nel territorio. La dottoressa Maria Antonietta Gatti dell'Università di Modena (consulente del ministero della Difesa nella commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito) ha riscontato nanoparticelle di metalli pesanti, ribattezzate polveri di guerra (perché in quelle dimensioni e forme possono essere causate soltanto da esplosioni a temperature raggiungibili solo con l'utilizzo di proiettili arricchiti) persino a Baunei, parecchio a nord rispetto al poligono del Salto di Quirra. E adesso i riscontri dei veterinari che hanno battuto palmo a palmo la zona mettono in correlazione l'alta incidenza dei tumori negli allevatori con i casi di agnelli nati con due teste o sei zampe oppure addirittura sventrati.

NEGLI ALLEVAMENTI
La ricerca palmo a palmo ha coinvolto tutti gli ovili di Quirra ed è stata confrontata con i dati raccolti in un'altra zona della Sardegna, non troppo lontana, quella di Villagrande. Qualche esempio. In un allevamento a San Lorenzo, sorto 25 anni fa, i veterinari sono venuti a conoscenza di un elevatissimo numero di aborti tra il 1985 e il 1990 e negli ultimi cinque anni sono nati capretti senza organi genitali. Il figlio del titolare dell'allevamento si è ammalato di tumore nel febbraio del 1997 ed è morto nel novembre del 2004. A Tintinau, l'ultimo agnello nato con gli occhi dietro le orecchie risale al dicembre del 2009 e due fratelli allevatori che accudivano il bestiame sono morti di tumore a distanza di otto mesi uno dall'altro tra il 2003 e il 2004. Un terzo fratello è in cura per la stessa patologia dal giugno scorso a Milano. E questi sono soltanto alcuni passi della relazione di 43 pagine firmata dai veterinari Giorgio Mellis e Sandro Lorrai. Una novità per certi versi clamorosa destinata a riscrivere la storia sanitaria del Salto di Quirra e ad aprire nuovi scenari sui tumori nei pastori.

L'Unione Sarda – Paolo Carta Villapuzzu

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