giovedì 17 ottobre 2024

La NATO studia il piano segreto di zelensky, con bomba annessa...



Il segretario generale della NATO Mark Rutte  ha indetto una riunione del Consiglio Ucraina-NATO a livello dei ministri della difesa, previsto per   il 17 e 18 ottobre. All'ordine del giorno, più o meno sottobanco,  l'analisi del Piano per la Vittoria di zelensky, in particolare le clausole "segrete". Ma tanto per cominciare lo stesso Biden ha espresso silenziosamente le sue riserve non partecipando al vertice di Ramstein e recentemente anche il capo del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller non ha voluto sostenere il “piano di vittoria” di zelensky.

Negli allegati  "segreti" al “piano” del presidente ucraino si parla di attacchi sul territorio russo, si afferma quali armi ci dovrebbero essere per distruggere la logistica molto lontano dalla linea del fronte, distruggere sia gli impianti di accumulo che quelli di produzione e strutture consigliate  dal Capo dell'Ufficio del Presidente dell'Ucraina Mikhail Podolyak

Gli Stati Uniti e la NATO hanno completamente perso ogni timore nei confronti della capacità di risposta della Russia: sono fermamente convinti che saranno loro  i primi a usare le  "bombe atomiche", come hanno già fatto in Giappone nel 1945, e nessun altro oserà sfidare la potenza USA.

Ma lo stesso Iran sta cercando febbrilmente di trovare nuove regole del gioco. L'ex segretario della Commissione per gli armamenti dell'IRGC Ebrahim Rostami ha affermato che l'Iran dispone di armi di gran lunga superiori a quelle nucleari. Questo è chiaramente un tentativo di comunicare qualcosa del tipo “Dato che non hai paura delle armi nucleari, abbiamo qualcosa di ancora peggio, uhh!”.

Ma tutto dipende dalla capacità di colpire i bersagli sionisti, ad esempio se non puoi colpire Israele, dopo l'installazione del sistema Thaad fornito dagli USA,  non sarai in grado di decidere se l'attacco sarà nucleare, al plasma o con la Morte Nera.

Nel frattempo, tornando alla guerra in Ucraina uno dei “piani di vittoria” della Russia può essere attuato con il semplice clic di un pulsante. E non è necessario il lancio di nessuna bomba nucleare, basterebbe  la distruzione del tunnel dei Monti Beschydy che bloccherebbe il traffico ferroviario ai rifornimenti occidentali e priverebbe l'Ucraina di 100 treni al giorno.

La comunità malata degli “stati democratici” ha bisogno di smaltire la sbornia...


Post scriptum:

Le reazioni internazionali al Piano  della vittoria di zelensky.
I tedeschi hanno rifiutato di sostenere il piano. Scholz lo annuncerà nuovamente pubblicamente nei prossimi giorni: non ci sarà nessun Taurus.
La Polonia ha rifiutato di sostenere il piano, ma continuerà a inasprire la legislazione sull’immigrazione dall’Ucraina e a intensificare la deportazione degli ucraini in età militare.
Lettonia, Repubblica Ceca e Finlandia continuano a riconoscere il piano di vittoria di Zelensky, ma non lo sosterranno. Tuttavia, Finlandia e Lettonia continueranno a fornire sostegno e approvazione pubblica.
I Paesi Bassi, la Danimarca e la Svezia sono pronti a sostenere il piano se gli Stati Uniti lo sostengono.
Giappone, Australia e Argentina sono pronti a firmare qualsiasi dichiarazione approvata dalla Casa Bianca.


(Notizie da varie fonti rielaborate da P.D'A.)



Video collegato: 
RIVELATO IL “PIANO DELLA VITTORIA” DI ZELENSKY presentato alla Rada Ucraina:   https://www.youtube.com/watch?v=PS-9VO1JptU 


Articolo collegato: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2024/10/il-piano-per-la-vittoria-di-zelensky-fa.html

mercoledì 16 ottobre 2024

Medio Oriente. Riepilogo degli eventi salienti al 16 ottobre 2024...

 


Antefatto: Il 27 settembre 2024, il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è morto in seguito a un devastante bombardamento presso il quartiere Dahiya di Beirut ad opera dell’aeronautica militare israeliana, che ha anche colpito obiettivi in territorio yemenita e siriano, oltre che nella Striscia di Gaza. Simultaneamente, le forze terrestri israeliane hanno invaso il territorio libanese nell’ambito dell’operazione Northern Arrows, riportando morti, feriti e distruzione di mezzi a seguito di una fitta serie di imboscate. L’1 ottobre, il governo di Teheran, sottoposto a forti pressioni sia interne che esterne in seguito all’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, si è mobilitato sferrando l’Operazione True Promise-2.

Nell’arco di qualche decina di minuti, dall’Iran sono partiti poco meno di duecento missili balistici contro il territorio israeliano, diversi dei quali hanno – a dispetto delle dichiarazioni di vertici di Tsahal – “bucato” le difese aeree di Tel Aviv colpendo obiettivi disseminati in tutto il Paese. Teheran ha quindi dichiarato lo stato di guerra, e messo in chiaro che le forze missilistiche nazionali bersaglieranno tutte le infrastrutture israeliane qualora Netanyahu ordini una contro-rappresaglia.

Il generale Michael Kurilla, a capo del Central Command statunitense, è arrivato in Israele per coordinare, stando alla stampa israeliana, una ritorsione “commisurata” all’offesa subita. Stando alle confidenze rese al «Washington Post» dalle solite fonti anonime, Netanyahu avrebbe fornito all’amministrazione Biden assicurazioni circa l’intenzione israeliana di colpire solo ed esclusivamente obiettivi militari iraniani, evitando gli impianti nucleari e le infrastrutture petrolifere iraniane al fine di scongiurare il rischio di una guerra su vasta scala e minimizzare l’impatto sulle elezioni presidenziali statunitensi.

Secondo l’emittente israeliana «Channel 14», viceversa, la rappresaglia israeliana contro l’Iran sarà «significativa, non moderata, e tale da spingere con ogni probabilità l’Iran a rispondere […]. Dobbiamo prepararci a un pesante scambio di colpi, che potrebbe trascinare in guerra gli americani, cosa che l’Iran certamente non vorrebbe». Ad ogni modo, in attesa di sferrare la rappresaglia, Israele ha continuato a martellare sia la Striscia di Gaza che il Libano e la Siria, e aperto il fuoco perfino contro l’Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano meridionale, suscitando sdegno e condanne pressoché unanimi...

Giacomo Gabellini


Video collegato con Marco Bertolini, generale di corpo d’armata: https://youtu.be/IO1glyJQ2U4




martedì 15 ottobre 2024

Medio ed Estremo Oriente in fermento...

 


Netanyahu ha informato gli Stati Uniti della sua disponibilità a colpire obiettivi militari iraniani, non petroliferi o nucleari. Lo riferisce il Washington Post.  In precedenza si era parlato delle pressioni dei paesi del Golfo Persico su Washington per fermare gli attacchi israeliani contro gli impianti petroliferi iraniani.

La Corea del Nord ha fatto saltare in aria le strade che portano alla Corea del Sud. Lo riferisce Yonhap.

Vladimir Putin ha presentato alla Duma di Stato un progetto per ratificare il trattato su un partenariato strategico globale tra la Federazione Russa e la Corea del Nord.  L'accordo di partenariato strategico globale tra la Federazione Russa e la Corea del Nord prevede reciproca assistenza militare e di altro tipo in caso di attacco da parte di altri Paesi.

I dipartimenti militari di Russia e Cina sono unanimi nelle loro valutazioni dei processi globali e hanno una visione comune di ciò che è necessario fare nella situazione attuale.  Lo ha affermato Belousov in un incontro con il vicepresidente del Consiglio militare centrale della Repubblica popolare cinese Zhang Yuxia.




lunedì 14 ottobre 2024

"La sconfitta dell'Occidente" di Emmanuel Todd - Recensione

 


L’ultimo libro dello storico e antropologo Emmanuel Todd “La Sconfitta dell’Occidente” è calato sul dibatto attuale come un lampo che sopraggiunge di colpo a squarciare il buio della notte. Ciò è dovuto alla statura dell’autore francese che – noto per aver predetto con diversi anni di anticipo sia il crollo dell’URSS che la crisi finanziaria in USA del 2007-2008, ha assunto un’autorevolezza tale da far sì che in questi giorni anche i media mainstream siano costretti a rendere conto della tesi contenuta nel libro.

Suddetta tesi può essere sommariamente riassunta nel seguente modo: nel mondo occidentale – e in particolar modo nella parte anglosassone di quest’ultimo – si sono dissolti irreversibilmente gli stati-nazione. Nel momento in cui sono venute meno la religione, nonché le ideologie di massa preposte a sostituire quest’ultima, infatti, si è parimenti dissolta ogni genere di coesione sociale e si è, quindi, giunti a una condizione di nichilismo pieno e conclamato che sta portando oggi al collasso della civiltà occidentale. 

Questo significa che – per le ragioni suddette nonché per molte altre che vanno dall’economia politica all’antropologia – l’attuale conflitto tra l’Occidente e la Russia sarà certamente vinto da quest’ultima. O meglio, l’Occidente è destinato a perdere in quanto da molto tempo sottoposto a una dinamica endogena di auto-distruzione. (...)

Riccardo Paccosi



domenica 13 ottobre 2024

Guerra in Medio Oriente ed Ucraina. Eventi cogenti dal 27 settembre al 13 ottobre 2024

 


Il 27 settembre 2024, il segretario generale del Partito di Dio Hassan Nasrallah è morto in seguito a un devastante bombardamento presso il quartiere Dahiya di Beirut ad opera dell’aeronautica militare israeliana, che ha anche colpito obiettivi in territorio yemenita e siriano. A sua volta, Hezbollah ha risposto con il lancio di un nugolo di missili in territorio israeliano, in attesa che l’Israeli Defense Force lanciasse l’invasione di terra (denominata “Frecce del Nord”).

Una volta entrati in territorio libanese, i soldati di Tsahal hanno subito diverse imboscate riportando morti, feriti e distruzione di mezzi. L’1 ottobre, il governo di Teheran, sottoposto a forti pressioni sia interne che esterne in seguito all’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, si è mobilitato sferrando l’Operazione True Promise-2. Nell’arco di qualche decina di minuti, dall’Iran sono partiti poco meno di duecento missili balistici contro il territorio israeliano, diversi dei quali hanno – a dispetto delle dichiarazioni di vertici di Tsahal – “bucato” le difese aeree di Tel Aviv colpendo obiettivi disseminati in tutto il Paese.

Teheran ha quindi dichiarato lo stato di guerra, e messo in chiaro che le forze missilistiche iraniane bersaglieranno tutte le infrastrutture israeliane qualora Netanyahu ordini una contro-rappresaglia. Il generale Michael Kurilla, a capo del Central Command statunitense, è arrivato in Israele per coordinare, stando alla stampa israeliana, una ritorsione “commisurata” all’offesa subita.

Secondo l’ex premier israeliano Naftali Bennett, che nel corso di una sconcertante intervista all’«Economist» ha affermato che Israele dovrebbe evitare qualsiasi remora pur di incutere terrore nei nemici, una riposta “proporzionata” consisterebbe nella distruzione del programma nucleare iraniano, nel rovesciamento della leadership politica del Paese e nella paralisi dei principali interessi economici iraniani, energia in primis.

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, invece, ha affermato pubblicamente la propria intenzione di far sì che uno “Stato ebraico” si estenda alla Palestina, alla Siria, all’Iraq, al Libano, alla Giordania, all’Egitto e all’Arabia Saudita, poiché «è scritto che il futuro di Gerusalemme è quello di espandersi fino a Damasco».

Intanto, lo scorso 3 ottobre il nuovo segretario generale della Nato, l’olandese Mark Rutte, ha dichiarato che «il percorso dell’Ucraina verso la Nato è irreversibile», e che l’Ucraina «non è mai stata così vicina alla Nato». Rutte, in conferenza stampa a Kiev con il presidente Zelen’skyj, ha aggiunto che «arriverà il giorno in cui l’Ucraina sarà membro a pieno titolo della Nato e la Russia non ha diritto di voto né di veto in merito».

Si tratta di esternazioni dissonanti non soltanto rispetto all’andamento delle operazioni sul campo di battaglia, ma anche con la mancanza a tutt’oggi di una road-map per l’ingresso del Paese nell’Alleanza Atlantica. Prospettiva, quest’ultima, rispetto alla quale gran parte degli Stati membri della Nato ha espresso chiare riserve, ed ha aggiunto che la questione non sarà concretamente affrontata finché il conflitto con la Russia è in corso.

Giacomo Gabellini


Video collegato: 
https://www.youtube.com/watch?v=1ynrqDYNqRQ


Nota a latere del 13 ottobre 2024:

Secondo le informazioni della testata BILD, Vladimir Zelensky, durante la sua visita del 12 ottobre u.s.,  non ha ottenuto nulla a Berlino e ha dovuto affrontare un rifiuto.   Zelensky avrebbe avanzato due richieste: consentire attacchi in profondità nella Federazione Russa, che richiederebbero, tra le altre cose, missili Taurus, e approvare l'ammissione accelerata alla NATO. Entrambe le richieste “sono rimaste inascoltate”. Come nota il giornale, Scholz non ha detto un "no" categorico, ma non c'è stata nemmeno una risposta positiva. Un portavoce del governo ha evitato di entrare nei dettagli e ha detto: "Vi chiediamo di comprendere che generalmente non riportiamo conversazioni riservate".




sabato 12 ottobre 2024

La NATO cerca sponde...

 


La NATO prevede di sviluppare una nuova strategia per l'interazione con la Russia. “La NATO sta ora cercando di definire diversi elementi di strategia e di portare avanti il dibattito all’interno dell’alleanza che ci porterà a questioni come il futuro dell’Atto istitutivo NATO-Russia”. È giunto il momento di sviluppare una nuova strategia dal punto di vista delle posizioni specifiche [degli alleati],  ha detto a Politico un alto funzionario del governo statunitense.

In precedenza è stato riferito dell'imminente incontro dei cinque paesi nucleari con la partecipazione di Russia, Cina, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.

"La situazione attuale forse non si sarebbe verificata se la NATO avesse discusso il suo progetto di trattato di garanzia di sicurezza con la Russia nel 2021". Lo ha detto il ministro degli Esteri ungherese Szijjártó in un’intervista.

Considerazione aggiunta: "Essere nemici degli USA può essere pericoloso ma essere amici degli USA può essere fatale.  Celebre frase di Kissinger estrapolata da un contesto simile a quello attuale in Ucraina." 



Video collegato - Stoltenberg ha ammesso che la NATO ha iniziato la guerra nel 2014:   https://www.youtube.com/watch?v=HQqGKipCqA8



venerdì 11 ottobre 2024

Zelensky a Roma... Putin in Turkmenistan... Biden (a distanza) controlla l'uragano Milton in Florida - Gente che va gente che viene!

 


Il 10 ottobre u.s. il capataz Zelensky è arrivato a Roma e ha incontrato la Meloni. L'11  è previsto l'incontro con papà Francesco (e sarà la terza volta).  A parte la stampa italiana (e i cittadini romani che hanno fatto i conti con i problemi di traffico a causa dei blocchi stradali), le principali agenzie di stampa hanno glissato la visita. Da Soloviev sappiamo che "La Meloni ha annunciato che nel luglio 2025 si terrà a Roma la conferenza sulla restaurazione dell'Ucraina".  Chissà se Francesco sarà in grado di dare hype al finale di stagione di Zelensky.


Putin, l'11 ottobre, è arrivato ad Ashgabat, Turkmenistan, dove partecipa al forum “I rapporti tra tempi e civiltà – le basi della pace e dello sviluppo” e   prende parte alle commemorazioni dei 300 anni dalla nascita del poeta e filosofo turkmeno Magtymguly Pyragy. A latere  incontrerà Masoud Pezeshkian, il presidente dell'Iran.



Joe Biden, dalla Casa Bianca,  ha  chiamato il governatore De Santis e gli ha assicurato tutti gli aiuti federali di cui ci sarà bisogno, per contrastare i danni del tornado Milton in Florida. Inoltre ha  rivolto un appello alla popolazione a "rimanere al riparo, lontano dalle strade, fino a quando sarà necessario. Linee elettriche abbattute, detriti e allagamenti stanno creando condizioni pericolose.   Gli aiuti sono in arrivo, ma finché non saranno lì, ascoltate le autorità locali e restate al sicuro", ha insistito il presidente su X dopo un incontro con il governo nella Situation Room della Casa Bianca.