mercoledì 2 aprile 2025

Previsione geopolitica: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso!" ...

 


martedì 1 aprile 2025

Dubbi sulla NBC. Con chi è arrabbiato Donald Trump? Con zelensky o con Putin?



La notizia secondo cui Trump sarebbe arrabbiato con Putin coincide con parole completamente diverse da parte del presidente degli Stati Uniti. Con una registrazione video in cui Trump in persona, con tono piuttosto aggressivo, promette di sistemare Zelensky.
Minacciandolo se si ritirasse da un accordo sulle terre rare e altri minerali che, secondo Trump, dovrebbero essere consegnati agli Stati Uniti, come pagamento non per future forniture di aiuti militari americani, ma per quelle passate.
Inoltre, la dichiarazione in cui Trump direbbe di essere molto arrabbiato con Putin per aver criticato Zelensky e di essere pronto a raddoppiare le sanzioni per il commercio di petrolio russo non è stata espressa da Trump. Lo ha raccontato un conduttore della NBC, non un trumpista, ma un media liberale mainstream. Il presentatore ha detto che Trump lo aveva appena chiamato e gli aveva detto di essere molto arrabbiato con Putin per le sue critiche a Zelensky.
Qualcuno potrebbe dire che c'è una certa incoerenza in tutto questo. Con chi è veramente arrabbiato Trump? Contro Zelensky o contro Putin? Inoltre, se nel primo caso parliamo delle sue parole dirette, nell'altro caso parliamo solo della trasmissione indiretta del suo discorso attraverso l'annunciatore. Di conseguenza, per quanto riguarda la critica di Putin, poiché non è stata rivolta direttamente, si potrebbe dire in qualsiasi momento che Trump è stato frainteso o che la cosa non è accaduta affatto.
Ciò che è più importante dire è cosa c'è realmente dietro l'esitazione di Trump. Il fatto è che negli ultimi giorni è diventato chiaro che la tregua di Trump è fallita completamente. Ha promesso di portare Putin e Zelensky al tavolo delle trattative e di risolvere il conflitto abbastanza rapidamente.
Ma sia i primi tentativi di Trump sia il suo secondo approccio "al proiettile" per risolvere la guerra in Ucraina si sono rivelati del tutto irrealistici. In realtà, Trump semplicemente non ha capito l’essenza di questo conflitto e non ha ancora un’idea molto chiara di chi sta combattendo, perché e per cosa.
Allo stesso tempo, Trump, naturalmente, capisce perfettamente che questa guerra è stata scatenata dai suoi personali oppositori ideologici negli Stati Uniti stessi. Capisce anche che deve porre fine a questa guerra del tutto inutile, che non corrisponde in alcun modo agli obiettivi del suo MAGA (Make America Great Again). Ma lui semplicemente non sa cosa fare dopo, e così i suoi primi tentativi di risolvere il conflitto si rivelano del tutto irrealistici.
Questi tentativi potrebbero realizzarsi a costo del suicidio di entrambi i regimi, il nostro e quello ucraino, o di uno solo di essi. Finora Trump non è pronto a sacrificare l'Ucraina in quanto tale. Ma non accetteremo nient'altro. Naturalmente, se Trump accetterà di attuare i nostri obiettivi SVO, ne saremo molto felici.
Ma questa sarà la nostra Vittoria, e non una “misericordia dalle spalle del padrone”. Di conseguenza, il motivo per cui Trump è arrabbiato e irritato è ovvio: semplicemente non sa come risolvere questo conflitto.
Allo stesso tempo, Zelensky era già pronto a fare marcia indietro e ad accettare qualsiasi condizione americana. Finché continueranno gli aiuti militari. Ma poi la Gran Bretagna, l'Unione Europea e i globalisti americani sono intervenuti di nuovo, convincendo Zelensky a rompere le relazioni con Trump, promettendogli il sostegno dell'Unione Europea in questa guerra.
Proprio come durante i colloqui di Istanbul, l'SVO ha iniziato convincendo Zelensky a rompere tutti gli accordi già firmati. E ora hanno convinto Zelensky a rompere gli accordi con Trump sulla concessione del diritto su tutti i minerali, soprattutto perché prima era pronto a trasferire questo diritto agli inglesi, che avevano promesso il loro aiuto.
In questo contesto, Vladimir Putin a Murmansk ha detto chiaramente che non ci limiteremo a schiacciare il nemico, ma lo finiremo. Ciò significa che la guerra continua e nulla cambia. E anche se riuscissimo a migliorare le relazioni con l'America, ciò non avrebbe un impatto diretto e immediato sul Nuovo Ordine Mondiale.
La guerra continua. Ciò deriva dall’irritazione di Trump, dalla politica aggressiva dell’Unione Europea e dalle pratiche terroristiche di Zelensky. Ma questo emerge dalle parole del nostro Presidente, che invita il popolo e la società a non rilassarsi. La guerra non è finita, perché può finire solo con la nostra Vittoria, e per questo abbiamo ancora molto da fare.
E infine, la conclusione più importante. Trump e gli Stati Uniti stanno gradualmente uscendo da questo conflitto. Ma poiché questa non è la sua guerra e non è in grado di porvi fine, Trump consegnerà l'iniziativa all'Unione Europea, lasciando la conduzione di questa guerra all'Europa e allo stesso Zelensky.
È un gesto alla Ponzio Pilato: Trump se ne lava le mani. Naturalmente lo fa gradualmente, affinché dopo il ritiro del sostegno americano il fronte non crolli immediatamente.
Ciò implica un certo livello di de-escalation. Ma poiché l'Unione Europea si sta assumendo la responsabilità di combatterci, la dittatura liberale in Europa verrà ora fortemente aggravata. Vediamo che, nello stesso momento, la leader del Raggruppamento Nazionale francese, Marine Le Pen, principale avversaria politica di Macron, è stata condannata in modo del tutto infondato. Inoltre, a quanto pare, Soros ha comprato tutti i giudici dei regimi democratici e l'intero sistema giudiziario è ora ideologicamente attivato e corrotto dalle reti globaliste.
Né in America né in Europa esistono praticamente più diritti. Può essere mantenuto solo sotto regimi sovrani. Laddove è consolidata la democrazia liberale, l'intero sistema giudiziario è completamente acquistato dai globalisti. Pertanto non è più possibile sperare in soluzioni legali. Ora ognuno pensa a sé stesso.
Ripeto, l'Unione Europea, in quanto centro e quartier generale della dittatura liberale, sta oggi entrando in uno stato di guerra diretta con noi in Ucraina, e l'America sta prendendo le distanze da questo, sta abbandonando la guerra. E questa è una buona notizia. Il campo per la miseria terroristica di Zelensky si sta un po' restringendo, ma sappiamo quanto successo abbia questo pagliaccio sanguinario nel raccogliere denaro e sostegno militare.
Pertanto la guerra continua e dobbiamo essere pronti a combatterla fino alla fine. E ora non riesco nemmeno a immaginare se ci fermeremo ai confini occidentali dell'Ucraina oppure no. Proprio come non lo sanno gli europei, perché loro stessi stanno facendo tutto con le proprie mani proprio perché noi in Ucraina non ci fermiamo in questa guerra

Aleksandr Gel'evič Dugin




P.S. L'Unione Europea, in quanto centro e quartier generale della dittatura liberale, sta ora entrando in uno stato di guerra diretta con Putin in Ucraina, e l'America sta prendendo le distanze da questo, abbandonando la guerra. Foto: Luis Soto /Globalookpres

lunedì 31 marzo 2025

Trump l'ondivago... naviga a vista tra Russia ed Iran



Trump era "molto arrabbiato" e "furioso" per i commenti di Putin sulla illegittimità di Zelensky (* vedi dabbasso). Lo riporta la NBC News.

Alla domanda dei giornalisti se il suo rapporto con il presidente russo avesse raggiunto "il punto più basso", Trump ha risposto: "No, non credo, non credo che tornerà sui suoi passi... Sono rimasto deluso su alcune delle cose che ha detto negli ultimi due giorni riguardo Zelensky... Deve  fare un patto con lui, che gli piaccia [Zelensky] o no. Quindi non ne sono stato contento".

La conduttrice della NBC News, Kristen Welker, ha riferito di una telefonata con Trump in cui quest'ultimo si era lamentato di Putin e aveva minacciato la Russia di imporre svariate punizioni.


️Trump ha minacciato di  introdurre dazi secondari sulle esportazioni di petrolio dalla Russia in assenza di un accordo con Mosca per accettare la tregua in Ucraina. L'importo del dazio può variare dal 25% al 50%.

Ma non va meglio per il suo rapporto  con l'Ucraina.  Il tycoon seguendo la politica di "una botta al cerchio ed una alla botte" ha aggiunto:  "A proposito, vedo che Zelensky sta cercando di tirarsi indietro dall'accordo sulle terre rare. Se lo fa, sarà in grossi, grossi guai. Abbiamo fatto un accordo sulle terre rare, e ora dice, "Beh, sai, voglio rinegoziare l'accordo". Chiede di essere un membro della NATO e non so che altro... Non sarà mai un membro della NATO, non lo capisce?".


Ma non è tutto,  sul fronte mediorientale Trump minaccia "bombardamenti senza precedenti" se Stati Uniti e Iran non raggiungono un accordo sul nucleare.  Gli Stati Uniti sono pronti a introdurre "dazi secondari" sulle merci provenienti dall'Iran. Trump ha comunque  aggiunto che i due Paesi stanno attualmente "dialogando" e nel frattempo gli USA, in compagnia della G.B., si sono limitati a lanciare attacchi aerei contro lo Yemen.


Subito è arrivata la risposta della Guida Suprema dell'Iran: "È improbabile che gli Stati Uniti tentino di colpire l'Iran dall'esterno e qualsiasi tentativo di fomentare la ribellione all'interno del Paese incontrerà una dura risposta".  Lo ha affermato Khamenei, aggiungendo: "Aprire il vaso di Pandora costerà caro al governo degli Stati Uniti e ai suoi alleati."



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

(*) - Articolo collegato: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2025/03/la-proposta-di-vladimir-putin-per.html



domenica 30 marzo 2025

Ucraina/UE. Mal comune mezzo gaudio!?

 

Il buon esempio venne da Adolfo

In Europa si è creata una situazione interessante  dopo la proposta da Vladimir Putin, di indire nuove elezioni per rinnovare le cariche scadute della Rada e della Presidenza ucraina. È chiaro che zelensky non può accettare questa proposta scandalosa poiché -come fece il suo mentore Adolfo (hitler)- una volta eletto non c'è più bisogno di rielezione, poiché il popolo lo adora!  

sabato 29 marzo 2025

La bomba che piace alla dottoressa Stranamore Ursula VDL... di Alfonso Navarra (con integrazione di Giorgio Stern)

 


L'Europa delle élites tecnocratiche e neoliberiste, angosciata dalla pace in Ucraina, che si prepara alla guerra con "Readeness 2030" (nuovo nome per Rearm Europe, il piano lanciato da Ursula VDL), si confronta con l'armamento nucleare quale "garanzia di deterrenza verso la minaccia russa".

Vi è la proposta di estendere l'ombrello nucleare francese -e/o inglese - ai Paesi europei, ma nelle élites che hanno abbracciato l'economia di guerra appare chiaro che, se non vi sarà una soluzione nucleare comune dell'Europa, vi sarà entro pochi anni una risposta nucleare dei singoli Paesi del continente.

La Polonia, i Paesi Baltici, la Svezia e la Finlandia, nonché l'Ucraina, si sono già fatti avanti, e non è escluso che entri in campo la Germania, già considerata "potenza nucleare latente".

Il rilancio del nucleare civile, da ribattezzare come "tecnologia della potenza", ha anche questo possibile aggancio con la proliferazione nucleare militare.

Nel frattempo si reinstallano missili a medio raggio in Bielorussia e in Ucraina, collegati a scenari di guerra nucleare limitata al teatro europeo, riproponendo l'attualità del movimento degli anni '80, che ebbe in Comiso la cittadina simbolo.

A New York, al 3MSP (terzo meeting degli Stati parte del Trattato di proibizione delle armi nucleari), svoltosi dal 3 al 7 marzo 2025, è stata proclamata una condanna del concetto in sé della "deterrenza".

La delegazione, organizzata per questo incontro dai Disarmisti esigenti, in collaborazione innanzitutto con Costituente Terra, ma anche con Our House e la Pagoda per la pace di Comiso, ha esplorato possibili percorsi per passare dal bando giuridico alla eliminazione effettiva degli ordigni nucleari: la nonviolenza efficace.

Questa problematica la affrontiamo nell'incontro online organizzato per il 6 aprile 2025, dalle ore 18:00 alle ore 20:00, che segue un 4 aprile a Comiso: protesta contro la NATO che al suo 76esimo compleanno ancora non si scioglie (quasi 80 anni non bastano?); ed inoltre ricordo della mobilitazione dei 100.000 organizzata da Pio La Torre nel 1982 con l'obiettivo di fermare la costruzione della base dei Cruise all'ex aeroporto Magliocco.

Alfonso Navarra  - alfiononuke@gmail.com


Per chi volesse partecipare alla riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/84900816726?pwd=NvnOzpj998X2OAIF3wxY3TlUyNC6Cn.1
ID riunione: 849 0081 6726
Codice d’accesso: 156582


Integrazione di Giorgio Stern. Per la dottoressa Stranamore Ursula VDL è pronto il "kit" sopravvivenza:  
"Negli anni Sessanta a le autorità di Berlino Ovest (allora allora la città era divisa) fecero costruire una serie di rifugi antiatomici sotterranei.

In un recente viaggio a Berlino partecipai alla visita guidata di uno dei più piccoli. Era simile a un parcheggio auto, poteva ospitare tremilacinquecento persone, disponeva di una cucina da due pasti al giorno, un ambulatorio e servizi sociali per l’ordine. Tutto molto piccolo.  I servizi igienici consistevano in una doccia comune per venti persone assieme e in una dozzina di gabinetti/toilette con tenda nylon per una inesistente intimità.

Ogni rifugiato aveva a disposizione due litri e mezzo d’acqua al giorno, pasti e  servizi compresi.

Dati i limiti la sopravvivenza non poteva superare le due settimane.  
Alla domanda “E dopo?”

La guida allargò le braccia “Le istruzioni informavano che dopo due settimane non c’era pericolo perché le radiazioni sarebbero state lavate con getti d’acqua” . E aggiunse “Ci avevano presi per stupidi, e in realtà pochi ci credevano, ma l’inutile spesa ci abituava all'idea”.

Oggi ci ritengono mille volte più stupidi: una signora della Commissione Europea commercializza un kit sopravvivenza.

Lo fa in un modo così allegro da indurre il sospetto che sia ubriaca o drogata.

Di certo non lo avrebbe fatto da sobria..." 


Giorgio Stern




venerdì 28 marzo 2025

E' tempo di farla finita con la NATO...

 


Il 4 aprile 2025 la NATO compie 76 anni, costellati da guerre, operazioni di spionaggio, militarizzazione dei territori, corsa al riarmo, produzione di armamenti altamente distruttivi e inquinanti, provocazioni militari in ogni angolo del mondo, coinvolgimento in stragi di Stato, tutto giustificato dapprima con la “lotta al comunismo” e successivamente in nome dell’esportazione di democrazia e progresso. 

Per il nostro Paese, 76 anni di NATO hanno significato finora 76 anni di collaborazione con crimini di ogni tipo e occupazione militare del nostro territorio: dalle oltre 120 basi e installazioni militari Usa-Nato disseminate su tutto il territorio nazionale agli accordi tra le università italiane e le agenzie e aziende militari pubbliche e private degli Usa e dello Stato d’Israele, dai percorsi didattici per i giovani studenti all’interno delle caserme all’uso del nostro territorio per l’addestramento degli eserciti dell’Alleanza Atlantica (che rendono, ad esempio, i poligoni Nato in Sardegna delle vere e proprie zone contaminate), il nostro Paese è un retroterra strategico della Nato, principale promotrice della guerra mondiale a cui l’Italia partecipa ogni giorno di più, impoverendo e affamando i lavoratori del nostro paese. 

A ciò si aggiunge la volontà della Commissione Europea di avviare un piano di riarmo complessivo di 800 miliardi di euro in quattro anni per proseguire la guerra contro la Federazione Russa, investire in spesa militare invece di utilizzare il denaro pubblico e i finanziamenti per la creazione di nuovi e utili posti di lavoro, salvaguardare i territori, rimettere in sesto sanità e istruzione pubblica, intervenire sul carovita alle stelle!

Mobilitiamoci per dire NO alla NATO, per lottare contro il governo Meloni esecutore delle politiche di guerra imposte da USA, NATO e UE!


Alcune iniziative in programma:

https://www.noguerranonato.org/coordinamentonazionale/2025/03/27/aggiornamento-sulle-mobilitazioni-4-5-6-aprile/


4 APRILE

Milano (in via di aggiornamento):

  • Tenda contro la guerra zona Milano Sud promossa dalle associazioni di zona (ANPI, BDS, GTA, ZAM, altre);

  • Tenda contro la guerra al Politecnico (Quartiere Casoretto)

Roma

  • Presidio in piazza dei Consoli, ore 17.00, contro la presenza del Comando Operativo Vertice Interforze per un pomeriggio di mobilitazione e comunicazione con gli abitanti di un quartiere

Bologna

  • Presidio davanti al Rettorato dell'Università di Bologna, piazza Scaravilli ore 17:30.

Firenze

  • A partire dalle 17.30, presidio/flash mob nei pressi della Caserma Predieri, nei piani della NATO futura sede del comando delle forze NATO del Sud Europa. Successivamente volantinaggio nei quartieri limitrofi

  • Incontro con la Piattaforma Antimperialista Mondiale e il Partito della Democrazia Popolare (PDP) della Corea del Sud, dal titolo “Le manovre degli imperialisti USA nel Pacifico e lotta contro la NATO e il riarmo in Italia” – Ore 21.00 presso il Circolo Arci Raffaello Andreoni, via A. D’Ordo n.8. Con la partecipazione dell’associazione Multipopolare e OttolinaTV

Napoli

  • Iniziativa presso i cancelli dell’ex base Nato di Bagnoli e avvio del censimento degli edifici militari dismessi in zona da riconvertire in beni comuni, vista anche l’emergenza bradisismo nei Campi Flegrei (in via di aggiornamento)

Palermo

  • Presidio, dalle 17.00 alle 19.00, davanti alla Leonardo di Palermo promosso dall’Assemblea contro la guerra


5 APRILE

Roma

  • Partecipazione del nodo locale del Coordinamento Nazionale No Nato alla mobilitazione “Basta soldi per le armi – fermiamoli” indetta dal M5S, per portare la parola d’ordine di estendere la mobilitazione contro il Rearm Europe a quella contro la NATO. Piazza Vittorio Emanuele II ore 13.00

  • Incontro con la Piattaforma Antimperialista Mondiale e il Partito della Democrazia Popolare (PDP) della Corea del Sud, dal titolo “Le manovre degli imperialisti USA nel Pacifico e lotta contro la NATO e il riarmo in Italia” – Ore 18.30, Spazio sociale Roberto Scialabba, via Calpurnio Fiamma 136, con la partecipazione del giornalista e attivista No Nato Alberto Fazolo

Firenze

Genova

  • Manifestazione “Contro la NATO, l’UE e l’Autonomia Differenziata per un’alternativa di società”, concentramento via San Vincenzo ore 15.00 promossa dal collettivo Contronarrazione. Aderisce alla giornata anche il gruppo consiliare di Genova "Uniti per la Costituzione"

Trieste

  • No alla NATO e ai suoi servi locali”, presidio in piazza della Borsa ore 10.00

Ghedi (BS)

  • Presidio di protesta davanti alla base di Ghedi, ore 14.30

Arezzo

  • Iniziativa pubblica “La NATO, l’Europa e la guerra: voci dal fronte interno”. Palazzo comunale di Arezzo, ore 16.00. Con Nico Maccentelli (Redattore della rivista online Carmilla) e Muhammad Awad (Comunità Palestinese di Firenze)

Busto Arsizio

  • Corteo cittadino “Contro la guerra e ciò che la rende possibile”, promosso da Assemblea contro la guerra. Concentramento ore 15.00 in Piazza Garibaldi


6 APRILE

Lecco

  • Iniziativa pubblica “La guerra che ci viene imposta” con la presenza del giornalista Giorgio Bianchi. Presso lo Spazio Teatro Invito, via Ugo Foscolo 42, ore 16.00.

Ravenna

  • Presidio “No all’uso del porto di Ravenna per i traffici di armi”, Piazza Anita Garibaldi, ore 16.00.

Napoli

  • Incontro con la Piattaforma Antimperialista Mondiale e il Partito della Democrazia Popolare (PDP) della Corea del Sud, dal titolo “Le manovre degli imperialisti USA nel Pacifico e lotta contro la NATO e il riarmo in Italia” – Ore 19.00 presso la Galleria Principe di Napoli

In corso di ufficializzazione altre iniziative a Schio (VI), Mantova, Modena, Bologna, Ancona, Pisa, Cagliari.


Chiediamo a tutti i lettori, gli attivisti e i militanti, i promotori di iniziative di lotta contro la guerra e la Nato di inviare i propri aggiornamenti sulle mobilitazioni in programma per il 4, 5, 6 aprile a: coordinamentonazionalenonato@proton.me


Coordinamento Nazionale No Nato

https://www.noguerranonato.org/coordinamentonazionale/

giovedì 27 marzo 2025

Liguria alla canna del gas...

 


La nave rigassificatrice Italis lng è lunga quasi trecento metri e larga quaranta, attrezzata con grandi serbatoi per immagazzinare il gas liquefatto (Gnl) e riportarlo allo stato gassoso. È la prima di due navi di questa tipologia comprate nel 2022 dalla Snam (al 30% della Cassa depositi e prestiti). Doveva permettere di sostituire le forniture di gas naturale dalla Russia con importazioni da Medio Oriente, Africa e Stati Uniti, da cui però il gas arriva liquefatto. La seconda nave gasiera, la Bw Singapore, è arrivata il 28 febbraio 2025  a Ravenna.

La Italis lng è attraccata dal marzo 2023 nel porto di Piombino. Secondo gli accordi però dovrà lasciare la Toscana alla fine del 2026. Ed essere ormeggiata davanti a Vado Ligure, nella rada di Savona, all'ingresso del porto e accanto a un'area marina protetta (Amp) isola di Bergeggi , inserita in una zona speciale di conservazione (Zsc) del mar Ligure occidentale, nella Rete natura 2000 e nel più grande santuario mediterraneo di mammiferi marini, chiamato Pelagos : il regno dei cetacei.

Grande autore del trasferimento è stato l'ex presidente della regione Liguria, Giovanni Toti. Dal 2023 nel savonese si sono mobilitati, “Fermiamo il mostro”, comitati di cittadini e associazioni ambientaliste, sindacati e organizzazioni professionali, sindaci della costa e dell'entroterra. Con catene umane di migliaia manifestanti sul litorale. Fino all'intero consiglio regionale della Liguria, che a gennaio ha approvato all'unanimità una mozione contraria. Il progetto però non è affatto archiviato. 

Le procedure di “valutazione di impatto ambientale” sono aperte, nell'entroterra continuano i sopralluoghi e gli espropri per il gasdotto: la Italis lng sarà collegata a una torretta sommersa agganciata al fondale, una conduttura sottomarina trasporterà poi il gas a un impianto di raccolta a terra a Quiliano, alle spalle di Vado, da qui un gasdotto percorrerà 28 chilometri nella già massacrata Valbormida, fino a Cairo Montenotte, per agganciarsi alla rete nazionale. Tra l'opposizione quasi unanime delle popolazioni. Sarà il governo a decidere.

Rete Ambientalista