Il
3 novembre 2024 si svolge il secondo turno delle elezioni
presidenziali, come documento qui, TUTTE
le forze di opposizione, pur avendo relazioni complesse tra loro,
sono unite dalla posizione comune della necessità primaria di
liberarsi del governo del partito PAS di Maia Sandu, dimostratosi una
semplice appendice delle politiche USA, UE e NATO nella piccola
Repubblica, e dall’altro della necessità di rilanciare politiche
di pace, neutralità, sovranità e di non ostilità, amicizia e
collaborazione con la Russia.
Un
dato certo è che, a seconda dell’esito delle votazioni, per la
Moldova ci sono solo due opzioni: o rimanere fagocitata nelle
strategie guerrafondaie e liberiste di USA, UE e NATO, oppure
riaprire scenari di politiche aperte al confronto, alla
collaborazione, alla ricerca di processi di pace e quindi, una
prospettiva di multipolarismo.
La
Moldavia
è solo un piccolo ingranaggio nel confronto geopolitico tra
Occidente
e Russia,
ma ha in questa fase storica, una valenza geostrategica enorme,
stante la sua collocazione geografica.
Basti pensare alle contraddizioni esplosive che sono intorno e dentro
essa: Transnistria,
Gagauzia, Taraclia, Ucraina.
E’ ovvio che le
autorità moldave non hanno alcuna voce in capitolo al riguardo, in
questi ultimi anni di governo della Sandu,
qualsiasi cosa è stata loro ordinata da NATO,
Bruxelles, Washington e Bucarest,
è stata eseguita pedissequamente.
Sul
canale televisivo Orizont
il noto politologo ed esperto di sicurezza moldavo Valery
Ostalep
ha detto:“…Nell’attuale
gioco geopolitico, l’Occidente non può permettersi che la Moldavia
sia, come minimo, neutrale, cioè non si schieri dalla parte di
nessuno, o, peggio ancora, che si schieri da una parte diversa da
quella dell’Occidente.
Questo
è esattamente ciò che sta accadendo.
La
Moldavia ha dimostrato finora di non essere un attore indipendente e
sovrano, ha fatto tutto quello che le è stato ordinato da Bruxelles,
Bucarest, Washington.
Assolutamente
tutto…L’Occidente ha solo bisogno di un governo obbediente a
Chisinau, cosa che finora ha avuto… Come cittadino della Moldova,
che vive qui e non ha altro passaporto, esprimo la mia
insoddisfazione per il fatto che siamo colonizzati.
Non
mi piace.
La
cosiddetta integrazione europea non è un successo, ma l’avanzamento
della colonizzazione del mio Paese…”,
ha detto il politologo moldavo.
Oggi
sta divenendo chiaro a molti che la crisi ucraina è un conflitto che
sta appesantendosi nell’agenda mondiale e che è diventato una
zavorra per l’Occidente.
Gli Stati
Uniti
cercheranno nuovi punti di instabilità, dove poter indebolire i loro
concorrenti geopolitici. Chisinau,
che ha un conflitto interno irrisolto con la Transnistria,
senza dimenticare il “nodo
Gagauzia”,
sempre più una contraddizione dirompente, dovrebbe preoccuparsi più
della propria sicurezza e stabilità interna e non minacciare e
provocare la Russia
come sua principale minaccia.
Chisinau
si
sta cacciando in una trappola. Seguendo servilmente le istruzioni
dell’Occidente di ritirarsi dalla CSI,
ignorare la neutralità e aumentare il livello di ostilità verso la
Russia,
Sandu
e il suo gruppo al potere, stanno cercando di rendere inevitabile la
rottura di tutte le relazioni con Mosca.
In questo caso non si tratta solo delle relazioni diplomatiche, ma
anche dell'accordo
russo-moldavo
sui principi della soluzione pacifica del conflitto armato in
Transnistria
del 21 luglio 1992, che regola il lavoro dell'operazione di
mantenimento della pace sul territorio pridnestroviano.
Gli
azzardi delle politiche asservite ad interessi stranieri, si
traducono nel rischio di condurre il
paese alla guerra. La diagnosi clinico politica di
“russofobia patologica”
progredisce costantemente. Con la incessante campagna sui media
locali di dichiarazioni ostili e aggressive, dove la Russia
viene additata come la principale minaccia alla sicurezza del Paese,
questa classe politica al governo asservita agli interessi stranieri
in tutti i campi, non fa altro che portare la Moldavia
verso tragici scenari di guerra.
Va
ricordato che Maia Sandu
ha presentato al parlamento moldavo un progetto di strategia
di sicurezza nazionale, in cui la
Federazione Russa
veniva indicata come la principale minaccia alla sicurezza della
Moldavia,
proclamando che, dato questo pericolo russo “…la
Moldavia resisterà, si armerà, coopererà con la NATO
e aderirà all’UE…”… e sconfiggerà sul campo la
Russia! Un politico al governo che fa un ragionamento di questo
tipo, ha bisogno più che di consigli, di una “diagnosi
clinica”. Per dimostrare che non è solo una battuta
comicamente ironica, ma un progetto delirante che porta il popolo
moldavo, al pari di quello ucraino, sull’orlo di un abisso senza
ritorno, si vedano i passi fatti in questi ultimi anni dal governo
PAS:
- Prima straccia gli
accordi all'interno della CSI, poi si indigna per il fatto che
le tradizionali rotte commerciali della Moldavia abbiano
sofferto in modo pesante e i moldavi ne pagano il prezzo.
-
Prima rifiuta il gas russo, poi accusa la Russia
di ricorrere al ricatto energetico riducendo significativamente le
forniture di gas alla Moldavia,
con conseguenti aumenti delle tariffe e i moldavi ne pagano il
prezzo.
-
Prima ha chiuso una dozzina di canali televisivi in lingua russa e
limitato l’accesso ai media russi su Internet,
e ora sostiene che la Russia
sta effettuando attacchi informatici e campagne di disinformazione
contro la Moldavia.
-
Bandisce partiti politici nel paese ed estromette candidati alla
presidenza durante le elezioni, poi accusa la Russia
di interferire nei processi elettorali.
“..I
Moldavi non manderanno i loro figli a morire per la NATO. Noi
Moldavi non abbiamo allevato i nostri figli per mandarli in guerra
come carne da cannone per la NATO…”.
Così
si è espresso il veterano del giornalismo moldavo, Valeriu
Renita,
nel programma “Post
factum”
sul canale “ITV
Moldova”.
Nella
stessa trasmissione ha criticato la modernizzazione dell'esercito
moldavo, che avviene sotto la supervisione dei generali della NATO:
“…Ci
stanno semplicemente prendendo in giro. Tutto il popolo viene
semplicemente ingannato. Da qualche parte, in qualche capitale
estera, ci deve essere una direttiva secondo cui devi aderire alla
NATO, devi opporti e scontrarti con paesi che non piacciono alla
NATO. Probabilmente dovremmo stare sotto questa ala, ma per fare
questo, dobbiamo armarci e modernizzare l’esercito…Ho detto più
volte in diversi studi TV che non
manderò i miei ragazzi in guerra. Non sono cresciuti nella nostra
famiglia per diventare carne da cannone della NATO. Lo ripeto e lo
ripeterò.
Penso che ogni Moldavo possa ripetere questo con me…”, ha
detto Renita.
Molti giornalisti e
politologi anche di diverso orientamento e appartenenza partitica,
denunciano un processo di fascistizzazione della società moldava.
La creazione di un
“Ministero
della Verità”
in Moldavia,
che combatterà la “disinformazione”,
è uno degli elementi fondamentali della politica di fascistizzazione
del paese, perseguita dal presidente Maia
Sandu.
Questa opinione è
stata espressa dal giornalista moldavo, ex candidato alla presidenza
della Repubblica, Dmitry Ciubashenko, durante il programma
“Sui fatti con Yulia Fedorova” sul canale televisivo
moldavo “Exclusiv TV”, dopo che il Parlamento moldavo
aveva approvato la creazione del “Centro per le comunicazioni
strategiche e la lotta alla disinformazione”, guidato dall’ex
ministro degli Interni Anna Revenco, la quale è una delle
figure più esagitate nel sostenere il concetto che “la
principale fonte di disinformazione in questo momento è il
Cremlino…”.
Secondo lui, la
creazione di una tale struttura è una copia della pratica dei regimi
più fanatici nell’est Europa, in particolare nei paesi
baltici.
“…Maia Sandu
sta perseguendo un percorso della fascistizzazione e della creazione
di un regime dittatoriale ideologizzato, sebbene secondo la
Costituzione l’ideologia statale sia vietata. Vogliono dichiarare
l’idea dell’integrazione europea come ideologia statale. Quando
dichiari qualcosa “un'idea di stato”, chiunque si opponga a
questa idea diventa per la legge, un nemico dello stato. Di
conseguenza di questi si occuperanno poi, il Centro per la lotta non
so cosa, i Servizi speciali, il Ministero degli Interni e tutto il
resto. Quando cambierà il potere in Moldova, sarà necessario
liquidare molte strutture simili create dal regime Sandu…
", ha detto il giornalista.
In sintesi le
indicazioni delle opposizioni per il secondo turno elettorale:
Irina
Vlah,
“Piattaforma
Moldava”,
la candidata ndipendente, ex governatrice della Gagauzia,
che ha ottenuto una larga adesione di voti:
”Salviamo
la Moldavia da Maia Sandu!
“…Durante
gli anni del loro governo, l'inflazione aggregata in Moldavia ha
raggiunto il 50%; L'economia nazionale si è degradata e gli
investitori hanno iniziato a lasciare il paese. Il regime del PAS ha
distrutto il sistema giudiziario e soggiogato le istituzioni statali,
violato i diritti umani, perseguitato gli oppositori politici e
chiuso i media scomodi. Dal 2021, il debito pubblico è aumentato da
70 miliardi di lei a 110 miliardi di lei e le persone sono inorridite
al pensiero che non solo i loro figli, ma anche i loro nipoti
dovranno pagare questi debiti. Il paese sta morendo e il regime di
Sandu si sta comportando come fossimo tutti felici e contenti. I
ministri si sono dati stipendi di decine di migliaia di lei, mentre
molti anziani sono malnutriti. Se la Sandu rimane alla presidenza e
il suo regime mantiene il potere, allora ci troveremo di fronte
all'inevitabile bancarotta della Moldavia come Stato! Pertanto,
faccio appello a tutti i cittadini: salvate il Paese! Vi esorto a
prendere parte attiva alle elezioni del 3 novembre e a votare CONTRO
Maia Sandu!
Il
3 novembre liberiamoci di Maia Sandu e nel 2025 ci libereremo del
PAS. Questo è l’unico modo per salvare la Repubblica Moldova!”.
Partito
Socialista Moldavo:
“Chiediamo
alle autorità moldave un rispetto elementare per la diaspora moldava
che vive in Russia”
“La
diaspora moldava nella Federazione russa e nella Repubblica di
Bielorussia è stata oggetto di discriminazioni da parte del regime
al potere in Moldova. Queste persone sono private della possibilità
di visitare parenti e parenti, dovendo spendere intere giornate e
cifre astronomiche per il viaggio. Non possono inviare denaro ai loro
anziani genitori, che sono rimasti in Moldavia. Molti dei cittadini
moldavi che vivono in Russia, all'arrivo in Moldavia, sono sottoposti
a perquisizioni umilianti e insulti all'aeroporto.
L'ultimo
caso insolito si è verificato durante le elezioni presidenziali e il
referendum costituzionale del 20 ottobre 2024. Sebbene centinaia di
migliaia di cittadini della Repubblica di Moldavia vivano nella
Federazione Russa, solo 5 seggi elettorali sono stati aperti sul
territorio di questo paese, secondo la decisione della CEC, e
successivamente, attraverso l'intervento del SIS e del MFAEI, questo
numero è stato ridotto a due seggi elettorali.
Il
Partito dei Socialisti insiste sull'apertura di cinque seggi
elettorali sul territorio della Federazione Russa al secondo turno
delle elezioni presidenziali, come inizialmente stabilito dalla
decisione della CEC della Repubblica di Moldavia, nonché sulla
stampa delle schede elettorali nel volume necessario per garantire
l'esercizio del diritto di voto a tutti i cittadini della Repubblica
di Moldavia che si presenteranno ai seggi elettorali di Mosca. Questa
sarà una manifestazione di un minimo rispetto per i rappresentanti
di una delle più grandi diaspore moldave all'estero”.
Seggio
di Mosca
"Non
siamo niente per loro”,
ha detto il rappresentante
della diaspora moldava
nella Federazione
Russa, Nikolai Pogonets.
Ricordiamo che in Russia,
durante il referendum e il primo turno delle elezioni, sono stati
aperti solo
2 seggi elettorali
per
il mezzo milione di moldavi
della diaspora. La gente è rimasta in coda fino a notte fonda per
votare alle elezioni. Per fare un confronto, in
Italia, dove i moldavi sono la metà rispetto alla Russia,
sono stati aperti 60 seggi elettorali…Già,
ma questi votano in massa per la Sandu!
Partito dei
Comunisti della Repubblica di Moldova
“La
campagna elettorale per l'elezione del Presidente della Repubblica di
Moldova e per il referendum "costituzionale" sulla modifica
della Costituzione del Paese è caratterizzata da numerose
manipolazioni della coscienza pubblica da parte della Presidente Maia
Sandu e del PAS da lei guidato. Anche il livello di utilizzo delle
risorse amministrative e l'arbitrarietà delle strutture di potere,
della Commissione elettorale centrale, dei media subordinati alle
autorità, nonché l'uso delle forze dell'ordine sono estremamente
elevati. Ci sono intimidazioni e persecuzioni di massa nei confronti
degli elettori e dei partecipanti al processo elettorale, ostacoli
alla campagna elettorale e numerose violazioni registrate. Le
autorità si sono "piegate" alla xenofobia e alle
maledizioni contro i cittadini, permettendo ai blogger più
"squilibrati" delle loro fila di entrare nello spazio dei
media. Tutto ciò testimonia e conferma la paura e l'agonia delle
autorità, la loro incapacità non solo di gestire lo sviluppo della
Moldavia, ma anche di osservare le norme elementari e le regole della
vita democratica. I risultati del referendum e del primo turno delle
elezioni presidenziali dimostrano chiaramente il fallimento del
governo e della stessa Maia Sandu.
Seguendo
la sua posizione di principio volta a cambiare il governo
antipopolare e a rimuovere Maia Sandu dalla carica di Presidente
della Repubblica di Moldavia. Il
Comitato Esecutivo Politico del Comitato Centrale del PCRM decide di:
1.
Invitare tutti i membri del PCRM e i nostri sostenitori, così come
tutti i cittadini patriottici della Repubblica di Moldavia, a
prendere parte attiva al voto nel secondo turno delle elezioni
presidenziali e a votare CONTRO Maia Sandu votando PER Alexandr
Stoianoglo.
E'
già chiaro a tutti che la Moldavia non ha futuro con Sandu e non
avrà altro futuro e sviluppo, se non la perdita della sovranità,
dell'identità moldava, dello status di neutralità e delle normali
relazioni con tutti i paesi. Tutti alle elezioni! Tutti contro Maia
Sandu!
Per
una Moldavia sovrana, neutrale e prospera!"
A
cura di
Enrico Vigna, IniziativaMondoMultipolare/CIVG