domenica 19 gennaio 2025

Pavel Durov: "Mi piego ma non mi spezzo!"...


E adesso pover'uomo?

Pavel Durov, il fondatore di origine russa di Telegram (nonché cittadino francese ad honorem *), era stato arrestato la sera del 24 agosto 2024 in Francia, nell'ambito di un'indagine su reati legati alla pornografia infantile, al traffico di droga e alle transazioni fraudolente sulla piattaforma. Dopo la sua "liberazione condizionata"  e adeguate pressioni,  Pavel Durov ha promesso alla corte francese di "migliorare" la moderazione dei contenuti su Telegram. A quanto pare, i francesi hanno  utilizzato argomentazioni piuttosto convincenti.

Formalmente si parlava di censurare contenuti assolutamente criminali: pornografia infantile, droga, terrorismo, ecc.   Ma per una sorprendente coincidenza, nelle ultime settimane, i canali Telegram dei media russi sono stati attivamente bloccati in Europa. Così, a partire dalla fine dello scorso anno, utenti provenienti da Germania, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Francia e Bulgaria hanno segnalato a RIA Novosti che il canale TG era bloccato.

La libertà di Internet in Occidente è una finzione tanto quanto la libertà di parola. Quando è veramente necessario, ogni libertà viene immediatamente  eliminata sotto la pressione dei paragrafi pertinenti.
(S.M.)

La cittadinanza francese porta male a Durov



* Il presidente francese Emmanuel Macron ha  ammesso di aver concesso personalmente il passaporto francese al fondatore di Telegram. La decisione del presidente francese risale a un incontro del 2018 rimasto segreto, e  poi rivelato dalla testata Politico.eu. In quell’occasione era stato anche chiesto a Durov di trasferire la sede dell’app di messaggistica nella capitale francese. «L’ho fatto non solo in suo favore ma anche per atleti e artisti che lo meritavano», si è giustificato Macron, attivo utilizzatore di Telegram.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.