“Questo testo, nonostante la sua stesura molto poco ricercata, è indicato attualmente dalla quasi totalità degli analisti venezuelani e stranieri come il nucleo ideologico che dà forma al complesso del progetto chavista, nuova costituzione inclusa” (Norberto Ceresole).
Si tratta del Venezuela del Colonnello Hugo Rafael Chávez Frías, diventato il Presidente della República Bolivariana de Venezuela dal 1999 alla morte, il 5 marzo 2013. L’argentino Norberto Rafael Ceresole (1943-2003), autore di trenta libri di strategia, geopolitica e sociologia militare, fu consigliere del Generale Juan Velazco Alvarado in Perù, referente di Juan Domingo Perón, di Salvador Allende e del Comandante del Servizio d’Informazione cubano Piñero, membro dell’Accademia Sovietica delle Scienze per l’America Latina e militante di spicco della guerriglia argentina negli anni ‘70.
Infine, fu un punto di riferimento del peronismo più combattivo e dei militari argentini carapintadas, reduci dalla guerra delle Malvinas, che lo portarono in Venezuela ad affiancare il Colonnello Hugo Chávez dopo il fallito colpo di Stato del 4 febbraio 1992, fino al plebiscito elettorale del 6 dicembre 1998 e alla costituzione di un regime civico-militare.
“L’ordine emesso dal popolo venezuelano il 6 dicembre 1998 – scrive Ceresole – è chiaro e rigoroso: trasformare integralmente il paese e ricollocare diversamente il Venezuela nel sistema internazionale … Si tratta di una decisione democratica che si è vista poche volte nella storia moderna: la trasformazione di un ufficiale golpista in un capo nazionale”.
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