Sia pure a denti stretti ormai lo ammettono anche i pasdaran nostrani del TAV: la Francia non ha alcun interesse a costruire la propria tratta della Torino-Lione, per ragioni economiche e per le previsioni di traffico al ribasso. Per ora bastano e avanzano le linee attuali. Se ne riparlerà, forse, nel 2043.
Solo l’Italia continua a vaneggiare di opere faraoniche. In attesa del disastro leggi il commento di Alberto Poggio. La voragine economica è costituita dal tunnel di base: dal 1990 a oggi sono stati già bruciati circa due miliardi di euro senza posare nemmeno un metro di nuova ferrovia.
A parte gli eterni studi, sondaggi e lavori preparatori, la sua costruzione è – di fatto – ancora da avviare, con un’ulteriore spesa prevista di non meno di 10 miliardi di euro. Una vera bomba finanziaria a orologeria, che sta per scoppiare nelle mani dello Stato italiano e di quello francese, entrambi con debiti pubblici fuori scala.
Nessuno dei due Governi ha finora avuto il coraggio di premere il pulsante “stop” ma questo colossale castello di carte non potrà rimanere in piedi a lungo...
Rete Ambientalista - movimentodilottaperlasalute@
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