Il "garbato" mondo del giardinaggio all'inglese è in subbuglio per una questione ‘filosofica’: cos’è un’erbaccia e cosa bisogna farsene? Il giardino, per definizione tradizionale (ma non biblica dove tutto era naturale), è un posto dove non dovrebbero trovarsi le erbacce, a meno che non vengano ‘promosse’ al livello di piante ornamentali o commestibili. I ‘pasdaran del naturale floriculturistico' sono però all’attacco.
L’essere ‘erbaccia’ è una colpa della pianta che cresce come preferisce? È dunque necessario che muoia, strappata dalla terra, per questo? Assolutamente no! È un’usanza da vecchi conservatori che non apprezzano la bellezza della Natura!
Bisogna semplicemente lasciar crescere la pianta spontaneamente - anzi, coccolarsela - perchè la bruttezza è solo apparente. Bisogna permettere al giardino di prosperare un po' come vuole (limitandosi magari a tenerlo accessibile).
Il problema però resta: una massa spontanea di mobilità vegetale può essere ancora definito un giardino?
Forse è meglio chiamarlo, secondo un criterio bioregionale, "Giardino della Natura Profonda"
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