Emmanuel Macron, con un governo francese che, come per la Libia bombardata da Sarkozy, dal Sahel al Medioriente si fa mosca cocchiera del revanscismo colonialista, è riuscito a presentarsi come salvatore del paese (naturalmente dagli Hezbollah), raggranellando ben 230 miserabili milioni di dollari di aiuti. Con i quali conta di ricomprarsi il Libano, uno dei nodi strategici del Medioriente.
Elemosina schifosa, con schiaffone in faccia a una nazione che la sua parte ha offeso, umiliato e distrutto centro volte in cent’anni.
Dal canto suo i benefattori del FMI hanno condizionato i loro 11 miliardi di prestito all’eliminazione di ogni traccia di Hezbollah e alla svendita, per ripagare il debito, dei vastissimi beni del paese, a partire dal suo immenso patrimonio immobiliare, dalle banche alle società dei servizi, dai porti e aeroporti. E soprattutto che si obliteri l’idea che il Libano possa costituire il principale passaggio dall’Est all’Ovest della vituperata e temutissima Via della Seta cinese.
Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/
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