mercoledì 12 agosto 2020

Francia colonialista. Il ritorno alla “grandeur”



Emmanuel Macron, con un governo francese che, come per la Libia bombardata da Sarkozy, dal Sahel al Medioriente si fa mosca cocchiera del revanscismo colonialista, è riuscito a presentarsi come salvatore del paese (naturalmente dagli Hezbollah), raggranellando ben 230 miserabili milioni di dollari di aiuti. Con i quali conta di ricomprarsi il Libano, uno dei nodi strategici del Medioriente. 

Elemosina schifosa, con schiaffone in faccia a una nazione che la sua parte ha offeso, umiliato e distrutto centro volte in cent’anni. 

Dal canto suo i benefattori del FMI hanno condizionato i loro 11 miliardi di prestito all’eliminazione di ogni traccia di Hezbollah e alla svendita, per ripagare il debito, dei vastissimi beni del paese, a partire dal suo immenso patrimonio immobiliare, dalle banche alle società dei servizi, dai porti e aeroporti. E soprattutto che si obliteri l’idea che il Libano possa costituire il principale passaggio dall’Est all’Ovest della vituperata e temutissima Via della Seta cinese.

Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/

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