sabato 29 febbraio 2020

Siria. Bergoglio e Di Maio, da bravi "cristiani", porgono l'altra guancia ad Al Qaida (per compiacere a sion)


Risultato immagini per idlib


Che il papa argentino (che in Argentina non mette piede), connivente dei generali dei Desaparecidos e il suo Segretario di Stato Parolin, motore della Chiesa antichavista venezuelana e ospite di Bilderberg, si inserissero, anzi, prendessero la guida morale della campagna contro la Siria e in difesa del terrorismo erdoganian-jihadista, non stupisce. Bergoglio si era già qualificato con i suoi “appelli”, ispirati all’inversione zanotelliana della verità, a denunciare le “violenze”, non del carnefice invasore e terrorista, ma del difensore della pace, della civiltà, del diritto, Bashar el Assad. Niente di sorprendente neanche qui, se si guarda al ruolo di protagonista assoluto che la Chiesa globalizzante di quest’uomo assume nel promuovere lo sradicamento dei popoli dal Sud del mondo, per fornire a lui pecorelle tramite tanto Caritas quanto Ong e, ai suoi affini laici, materiale schiavistico per incrementare gli utili.

Sapendo abbastanza della Chiesa Cattolica, cristiana tutta, e dei suoi 2000 anni di collusione con i più brutali, sanguinari e manipolatori sistemi di dominio sugli umani normali, non è tanto questo allineamento con gli odiatori ontologici di vittime potenziali e effettive che sconvolge. E’quell’omino incolto, disconoscente, di un’ambizione e una pretenziosità pari solo all’incontrollato opportunismo, della cui continua esistenza politica e del cui continuo, disastroso ruolo nel Movimento Cinque Stelle, mi scandalizzo. Avete presente un guscio d’uovo vuoto, su cui qualcuno ha dipinto una faccia? Ecco Di Maio.


Gli sguatteri dei padroni e i pifferai della menzogna si sono precipitati ai ripari di quella che prometteva di essere la liberazione di uno degli ultimi pezzi di terra strappato alla Siria dalla cospirazione militare e terroristica Usa-Nato-Turchia-Golfo, la vera Coalizione del Male che imperversa oggi sul Globo. Spicca tra i meglio fichi sopra nominati questo geopolitico, perfettamente consapevole di chi è oppresso e chi sfruttato, cui una congiunzione astrale nella galassia del Muselide, di quelle che capitano ogni par di milioni d’anni, ha concesso la nomina di ministro degli esteri, non del Lichtenstein, del paese crocevia nel Mediterraneo tra Nord e Sud, Est e Ovest.  ll diversamente anglofono che per virus dice "vairus".

Un appello per Erdogan e Al Qaida



L’appello della vergogna (ingrandire), da assolutamente leggere e provando a non rimettere

Luigi Di Maio, di cui nessuno metterebbe in discussione la potenzialità di ottimo sindaco di Pomigliano, brilluccica addirittura primo nella lista dei 14 ministri degli esteri europei che hanno firmato un appello degno delle loro divinità #MeToo agli Esteri, come Madeleine Albright (“500mila bambini da noi uccisi in Iraq valgono la candela”), o Hillary Clinton (“Gheddafi linciato, Libia massacrata, che ridere!”). L’ominicchio anticasta e antisistema capeggia una fila di maitre del banchetto imperiale che vanno a stracciarsi le vesti di sicari, insanguinate dalle vittime siriane, perché a Idlib ci sarebbero stragi di civili, scuole, ospedali, donne, bambini (ricordate Aleppo alla vigilia della liberazione?), addirittura le ampiamente smentite armi chimiche, tutte ovviamente di Assad. Per cui, spapagallando Pompeo, ci vorranno altre sanzioni a Damasco, se non la smette e si ritira. E ha ragione Erdogan, quando rivendica il suo diritto di capo-tagliagole, a impazzare con soldati e bruti mercenari in casa altrui e far fuori chi gli dice di togliersi dai maroni. Un tempo il M5S chiedeva la fine delle sanzioni e condannava la guerra alla Siria.

L’inversione della colpa
Sull’attacco degli Alleati in Europa, carnefici di guerra vincenti contro carnefici di guerra vinti, ma detto della “liberazione”, chi oserebbe condannare i “liberatori” per le vittime che lo scontro ha comportato? E, anche dopo, in Algeria, Vietnam, Cuba, Cina, si sono addossate ai liberatori dai predatori colonialisti i caduti, i profughi, le distruzioni? Avevamo ancora una minima capacità di individuare colpe e chi ne era colpito. Delle apparenti 500mila vittime del crimine antisiriano, di tutte indistintamente le distruzioni, di ogni atrocità commessa da chiunque, tutta la responsabilità risiede esclusivamente su chi ha aggredito. E’ scientifico.
Al Qaida al lavoro su prigionieri siriani

Un grottesco concentrato d’odio per la Siria, in procinto di ricuperare, a costo di oceani di sangue versato dai suoi eroici figli e dalle sue figlie in armi, o sotto le bombe, una parte della sua terra amputata dalle più orrende orde di subumani che impero abbia mai saputo mettere in campo. Quelli che i mandanti e loro presstitute, e anche qualche testa di minchia “democratica” che si ritiene pacifista, chiamano, strizzando l’occhio, “ribelli”, o (“il manifesto”), “opposizione islamista”. Per Di Maio, che forse, spostando Pinochet dal Cile al Venezuela, non sa di cosa parla, ci sarebbe da ridere. Solo che quella voglia si disintegra a vedere attraverso la lettera, in trasparenza, le centinaia di siriani morti e il grande paese fatto a pezzi. Non gliela perdono, a Giggino.


Risultato immagini per fulvio grimaldi


Nota: https://twitter.com/i/status/1230448143973732352   Colonna prima di russi e di turchi pattuglia il confine turco-siriano. Notare la differenza tra come la popolazione accoglie i russi e poi i turchi


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