mercoledì 26 febbraio 2020

Operazione "Fine del Mondo" - Coronavirus ed Assange


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Sorvolo per il momento sul focolaio di carognavirologi e carognamediatici e carognapolitici che dovrebbe fare da innesco al dilagare di un incendio, globale come tutti gli altri crimini contro l’umanità, programmato per incenerire quanto ci resta di libertà, socialità e vivere collettivo. Siamo davvero alla più massiccia esercitazione dell’arma fine del mondo mai compiuta, sia in termini di avvio dello scontro finale con la Cina e la sua Via della Seta, che poi significa evitare la fatale (nel senso della logica storica, geografica, culturale e, quindi, del destino) congiunzione eurasiatica, contro l’insensata, artificiale, forzata e letale aggregazione subalterna transatlantica.

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Ma devo dire due parole su un simbolo dello scontro in atto tra libertà individuale e collettiva (a 75 anni dalla fine delle dittature europee siamo a questo punto!) e su come questo simbolo, maestoso, incorrotto, di un coraggio senza uguali nel mondo cui appartiene, capace di raccogliere il sostegno, l’indignazione e la commozione di milioni di persone perbene, viene pugnalato alle spalle da chi si professa dalla parte dei giusti e delle vittime.


Sabato 22 febbraio 2020 un gruppo neanche poco folto di romani s’è riunito in Piazza del Popolo per ricordare, onorare, sostenere Julian Assange. Erano gli “Italiani per Assange”. Lo stesso a Milano, il Comitato per Assange, in Piazza Liberty, domenica. Nelle stesse giornate a partire da Londra, una grande marcia è stata dedicata al giornalista vindice della libertà di stampa e di espressione e rinchiuso per queste colpe in un carcere di massima sicurezza in attesa di estradizione in una prigione Usa per 175 anni, sotto 17 accuse di spionaggio e rivelazione di documenti classificati. In tutto il mondo persone custodi dell’onesta percezione e trasmissione della realtà si sono mosse nello stesso senso. Persone perbene, impegnate per il bene massimo che rende dignitosa e vivibile la vita: la verità, il poter vedere e capire la differenza tra male e bene, giusto e ingiusto, vero e falso. Il poter attribuire responsabilità, negare l’impunità. Quindi, borghesi, operai, studenti, intellettuali, poeti, scienziati, comunisti, socialisti, liberali, vagabondi, animalisti, destri, atei, religiosi…. giornalisti.

Fulvio Grimaldi -  https://fulviogrimaldi.blogspot.com/  


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«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»
Martin Niemöller (1892-1984)



Nota di Adriano Colafrancesco:  "the war of the wirus"   https://youtu.be/VsfflNB-__E

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