Ho fatto una ricerchina sul sito del IHRA - International Holocaust Remembrance Alliance https://www.
Per quel che vi ho trovato, pare che non mi sono sbagliato andando a fiuto: l'aspersione di retorica e affermazioni pro Israele "unica democrazia in un mondo arabo" barbaro e incivile vi viaggia a piene frasi, con l'ovvia copertura "in difesa del ricordo dell'Olocausto", nonché una pregevole sezione a margine dedicata allo sterminio dei Rom che, visto il resto, fa la funzione di foglia di fico. Sezione che confesso di non aver letto a fondo (ma ci ritorno), ma anche ammesso sia di pregevole fattura conserva il ruolo suddetto. Solo per dirne una, nel sito non v'è alcun accenno della ferocia dispiegata del nazifascismo contro i popoli slavi, al cui confronto il resto impallidisce. Ad ogni modo vi invito a consultare il sito, così da farvi un quadro vostro.
Qui sotto riporto solo alcune cose trovate nella sezione italiana.
Ne "La definizione di antisemitismo adottata dai 31 Stati membri dell’IHRA, il 26 maggio 2016" una frase salta subito agli occhi: "Le manifestazioni retoriche e fisiche dell'antisemitismo sono dirette (...) verso le istituzioni della comunità ebraica".
Ecco la definizione per intero:
“L'antisemitismo è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell'antisemitismo sono dirette verso individui ebrei o non ebrei e / o le loro proprietà, verso le istituzioni della comunità ebraica e le strutture religiose ".
Qui sotto la pagina che riporta la "Definizione" succitata nonché il "decalogo del buon anti-antisemita", ripieno di filosionismo, compreso il già citato dogma: "(E' antisemitismo) accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele, o alle presunte priorità degli ebrei in tutto il mondo, che agli interessi dei propri paesi".
Non manca nel preambolo il concetto secondo il quale "manifestazioni (antisemite) possono comprendere attacchi contro lo Stato di Israele, concepito come collettività ebraica", appunto come ho scritto sopra. Ad ogni modo però senza esagerare: "Tuttavia, le critiche mosse a Israele, simili a quelle nei confronti di qualsiasi altro paese, non possono essere considerate antisemitismo." Chi decide il distinguo tra le due cose, con ogni probabilità, sarà lo stesso IHRA, immagino con preoccupazione. D'altro canto, non conosco al mondo altro Paese "occidentale" e/o "democratico" cui si possano imputare le recenti colpe storiche, e quelle attuali, del progetto sionista, se non risalendo alla invenzione tardocolonialista australiana e statunitense o allo sterminio cristiano cattolico in America latina.
Non manca nemmeno la legittimazione teologica di tale progetto: è antisemitismo "negare al popolo ebreo il diritto all’autodeterminazione sostenendo che l’esistenza di uno Stato di Israele è un atteggiamento razzista". Però senza responsabilità alcuna: altrettanto antisemita, mica antisionista, è "ritenere gli ebrei collettivamente responsabili delle azioni dello Stato di Israele". Amen.
(J. E.)
La definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto IHRA
L’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA) unisce governi ed esperti per rafforzare, far progredire e promuovere l’educazione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto in tutto il mondo nonché per sostenere gli impegni della dichiarazione di Stoccolma del 2000.
La definizione di lavoro giuridicamente non vincolante di antisemitismo è stata adottata dai 31 Stati membri dell’IHRA, il 26 maggio 2016:
“L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto.”
Per orientare l’operato dell’IHRA, i seguenti esempi possono essere illustrativi:
le manifestazioni possono comprendere attacchi contro lo Stato di Israele, concepito come collettività ebraica. Tuttavia, le critiche mosse a Israele, simili a quelle nei confronti di qualsiasi altro paese, non possono essere considerate antisemitismo. L’antisemitismo di frequente accusa gli ebrei di cospirare ai danni dell’umanità ed è spesso utilizzato per accusare gli ebrei del fatto che “le cose vanno male”. Esso è espresso in termini di discorso, pubblicazioni, forma visiva e azioni, e utilizza stereotipi sinistri e tratti negativi del carattere.
I seguenti sono esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica, nei media, nelle scuole, sul luogo di lavoro e nella sfera religiosa, tenendo conto del contesto generale:
Gli atti antisemiti sono considerati reati quando sono definiti tali dalla legge (ad esempio il rifiuto dell’Olocausto o la distribuzione di materiale antisemita in alcuni paesi).
Gli atti criminali sono considerati antisemiti quando gli obiettivi degli attacchi, siano essi persone o proprietà, quali edifici, scuole, luoghi di culto e cimiteri, sono scelti perché sono ebrei, o proprietà di ebrei, o sono percepiti come tali, o connessi con gli ebrei.
La discriminazione antisemita è il rifiuto di offrire agli ebrei opportunità o servizi a disposizione degli altri, cosa che è illegale in molti paesi.
................................
Articolo collegato: https://www.laluce.news/2019/12/04/127-accademici-ebrei-ai-deputati-francesi-antisionismo-e-antisemitismo-non-equiparabili/
La definizione di lavoro giuridicamente non vincolante di antisemitismo è stata adottata dai 31 Stati membri dell’IHRA, il 26 maggio 2016:
“L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto.”
Per orientare l’operato dell’IHRA, i seguenti esempi possono essere illustrativi:
le manifestazioni possono comprendere attacchi contro lo Stato di Israele, concepito come collettività ebraica. Tuttavia, le critiche mosse a Israele, simili a quelle nei confronti di qualsiasi altro paese, non possono essere considerate antisemitismo. L’antisemitismo di frequente accusa gli ebrei di cospirare ai danni dell’umanità ed è spesso utilizzato per accusare gli ebrei del fatto che “le cose vanno male”. Esso è espresso in termini di discorso, pubblicazioni, forma visiva e azioni, e utilizza stereotipi sinistri e tratti negativi del carattere.
I seguenti sono esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica, nei media, nelle scuole, sul luogo di lavoro e nella sfera religiosa, tenendo conto del contesto generale:
- incitare e contribuire all’uccisione di ebrei o a danni a loro scapito, o a giustificarli, nel nome di un’ideologia radicale o di una visione estremista della religione,
- avanzare accuse false, disumanizzanti, perverse o stereotipate sugli ebrei, in quanto tali, o sul potere degli ebrei come collettività, ad esempio, ma non esclusivamente, il mito di una cospirazione mondiale ebraica o degli ebrei che controllano i media, l’economia, il governo o altre istituzioni sociali,
- accusare gli ebrei di essere responsabili di comportamenti scorretti, effettivi o immaginari, commessi da una sola persona o da un gruppo ebraico, o addirittura di atti commessi da non ebrei,
- negare il fatto, l’ambito, i meccanismi (ad esempio le camere di gas) o l’intenzionalità del genocidio degli ebrei perpetrato dalla Germania nazionalsocialista e dai suoi sostenitori e complici durante la Seconda guerra mondiale (l’Olocausto),
- accusare gli ebrei come popolo, o Israele come Stato, di aver inventato o esagerato le dimensioni dell’Olocausto,
- accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele, o alle presunte priorità degli ebrei in tutto il mondo, che agli interessi dei propri paesi,
- negare al popolo ebreo il diritto all’autodeterminazione, ad esempio, sostenendo che l’esistenza di uno Stato di Israele è un atteggiamento razzista,
- applicare una doppia misura, imponendo a Israele un comportamento non previsto o non richiesto a qualsiasi altro paese democratico,
- usare simboli e immagini associati con l’antisemitismo classico (ad es. gli ebrei uccisori di Gesù o praticanti rituali cruenti) per caratterizzare Israele o gli israeliani,
- paragonare la politica odierna di Israele a quella dei nazisti,
- ritenere gli ebrei collettivamente responsabili delle azioni dello Stato di Israele.
Gli atti antisemiti sono considerati reati quando sono definiti tali dalla legge (ad esempio il rifiuto dell’Olocausto o la distribuzione di materiale antisemita in alcuni paesi).
Gli atti criminali sono considerati antisemiti quando gli obiettivi degli attacchi, siano essi persone o proprietà, quali edifici, scuole, luoghi di culto e cimiteri, sono scelti perché sono ebrei, o proprietà di ebrei, o sono percepiti come tali, o connessi con gli ebrei.
La discriminazione antisemita è il rifiuto di offrire agli ebrei opportunità o servizi a disposizione degli altri, cosa che è illegale in molti paesi.
................................
Articolo collegato: https://www.laluce.news/2019/12/04/127-accademici-ebrei-ai-deputati-francesi-antisionismo-e-antisemitismo-non-equiparabili/
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.