venerdì 14 settembre 2018

Tutti i danni del traffico veicolare e dell'agricoltura industriale



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Secondo il Report annuale dell’Agenzia europea per l’ambiente sulla Direttiva sui limiti nazionali di emissione (NEC), l'agricoltura industriale  e le emissioni dei trasporti continuano a porre problemi nel rispettare i limiti concordati. Anche quest’anno l’Agenzia europea per l’ambiente pubblica il breve rapporto che riassume e aggiorna i progressi compiuti dall'UE e dagli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi della Direttiva sui limiti nazionali di emissione (NEC) (2016/2284/UE).

La legislazione dell'UE limita le emissioni di quattro importanti inquinanti atmosferici dal 2010 in poi (ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, anidride solforosa e ammoniaca) e dal 2020 anche di PM2,5.

Sei Stati membri hanno superato i limiti per uno o più inquinanti nel 2016: Austria e Irlanda per ossidi di azoto e ammoniaca, Croazia, Germania e Spagna per ammoniaca, Ungheria per composti organici volatili non metanici. Il briefing dell'Agenzia europea include anche un aggiornamento delle emissioni previste dagli Stati membri per il 2020 e il 2030 ai sensi della direttiva NEC, in relazione ai propri impegni di riduzione stabiliti dalla stessa direttiva per questi anni.

Un’altra relazione dell’Agenzia europea fornisce i dati aggiornati sulle emissioni per il periodo 1990-2016 ai sensi della Convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza (CLRTAP): per il terzo anno consecutivo le emissioni di ammoniaca sono aumentate, tra il 2015 e 2016 dello 0,4%. La stragrande maggioranza delle emissioni di ammoniaca proviene dal settore agricolo europeo. Le emissioni sono aumentate in 15 Stati membri dell'UE con l'Italia, il Regno Unito e l'Irlanda che hanno registrato gli aumenti più elevati. Le emissioni di ossidi di azoto e di ossidi di zolfo sono diminuite rispettivamente del 3,7% e del 15,1% nell'UE.

La Convenzione CLRTAP è finalizzata a ridurre l'acidificazione, l’eutrofizzazione e l'ozono troposferico e fissa limiti di emissione in atmosfera per ossidi di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili e ammoniaca. Oltre agli impegni di riduzione delle emissioni previsti per i singoli paesi, la Convenzione specifica anche gli impegni di riduzione per l'UE nel suo complesso. I limiti per gli Stati membri sono equivalenti o meno ambiziosi di quelli specificati per il 2010 nella direttiva NEC.

In generale, il settore del trasporto stradale è il maggior responsabile delle emissioni totali di biossido di azoto nell'UE, mentre la combustione nel settore commerciale, istituzionale e delle famiglie è il maggiore responsabile delle emissioni totali di particolato primario, in particolare in alcuni paesi dell'Europa orientale.

Incoraggiare l'uso della bicicletta, migliorare il trasporto pubblico e passare a combustibili meno inquinanti sono alcune delle migliori misure adottate dagli Stati membri dell'UE per ridurre le emissioni e gli impatti dei due inquinanti atmosferici più pericolosi, secondo un altro briefing dell’Agenzia europea per l’ambiente, che analizza proprio le azioni messe in atto a livello europeo per migliorare la qualità dell'aria.

I trasporti e, più specificamente, le misure relative al traffico sono l'obiettivo principale degli sforzi a livello europeo per migliorare la qualità dell'aria, secondo il briefing. Quasi il 50% del numero totale di misure messe in atto dagli Stati membri riguarda il trasporto su strada, seguito dai settori della combustione commerciale e residenziale e dall'industria. Per il biossido di azoto, oltre il 60% delle misure segnalate si rivolge principalmente al settore del trasporto stradale. L'industria e i settori della combustione commerciale e residenziale sono il secondo e il terzo settore più presi in considerazione.
Il briefing integra il rapporto annuale sulla qualità dell'aria in Europa che sarà aggiornato entro la fine del 2018. 

Testo a cura di Maddalena Bavazzano

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(Fonte: Arpat)

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