lunedì 13 agosto 2018

Renzie e la politica dei fancazzisti...

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Matteo Renzi a Genova in uno dei suoi ultimi festini
 
L’accanimento di Renzi contro Marcello Foa alla presidenza della RAI è probabilmente dovuto al fatto che, finita la sua carriera politica, lui riteneva di potersi riciclare come conduttore televisivo di successo, con quella sua vocina infantile da sbruffone e saputello, e sapendolo fallito politicamente, il pubblico potrebbe provare pena e identificarsi con lui fino ad affezionarsi, bene o male aveva elargito 80 euro in busta paga in prossimità delle precedenti elezioni europee (questo pensa la maggioranza del gregge italico), similmente a Berlusconi che viene ricordato ancora adesso dagli anziani semianalfabeti italici per aver aumentato le pensioni minime, mentre tutto il resto delle sue ignobili porcate è dimenticato.

Da conduttore televisivo Renzi potrebbe mantenere elevato l’interesse pubblico per il suo personaggio e rientrare in politico se la sorte tornasse a lui favorevole, ma l’elezione di Foa impedirebbe il suo accesso alla RAI come ennesimo parassita, aggiungendosi alle altre migliaia di parassiti riciclati per favorire clientele partitiche e con stipendi elevati elargiti dalla RAI grazie ai cosiddetti “canoni” addebitati in bolletta.

Il parassitismo dei fancazzisti, buoni a nulla e arroganti, continua ad essere un male endemico della società italiana, soprattutto nel settore politico e burocratico, perché tramite il sofismo e l’oratoria, acquisite con l’esperienza e con le consulenze professionali degli spin doctor, sanno simulare e millantare capacità che non posseggono, contando sulla memoria corta degli italiani, alimentata dai media asserviti. Per cui, i parassiti privi di scrupoli hanno buon gioco ad occupare posizioni di potere nel nostro paese e soprattutto riescono sempre a gestire il denaro pubblico per redistribuirlo tra di loro, l’unica condizione che devono rispettare è lasciare in pace coloro che detengono la vera ricchezza, continuando a ingannare le masse con false promesse di miglioramento delle loro sempre peggiori condizioni di vita, in modo che la speranza non venga mai meno, mentre vengono gradualmente spogliati di tutto quello che posseggono.

E’ incredibile ma il gioco (meglio sarebbe definirlo "giogo") prosegue ormai ininterrottamente da almeno una quarantina di anni, accentuato negli ultimi anni, e pare che sia solo un’esigua minoranza della popolazione finora ad averlo capito. Minoranza che è però considerata pericolosa dall’establishment perché intelligente e influente culturalmente, motivo per cui la rete è sempre più oggetto di attacchi politici censori, per limitarne l’accesso e l’utilizzo come mezzo di comunicazione. La televisione è sempre meno seguita, se non dagli anziani e analfabeti funzionali, e questo costituisce un serio problema per l’establishment che la utilizzava per sedare e ingannare le masse. L’oligarchia tramite gli oligopoli farà di tutto per riprendere il controllo della situazione, assumerà anche misure estreme rivelando sempre più l'intrinseca e mal dissimulata natura dispotica, autoritaria e repressiva, priva di scrupoli.

In queste circostanze rimanere indifferenti e/o rifugiarsi in posizioni di nicchia equivale a favorire l’élite al potere, occorre intervenire coraggiosamente sostenendo in tutti i modi possibili coloro che si oppongono a questo regime insidioso e deleterio, mettendo a repentaglio se stessi e le loro prospettive di vita per affermare i valori in cui credono.
Mai come in questo contesto e in queste circostanze l’unione farà la forza, rimanere isolati è una tattica fallimentare. Fatevi sentire anche voi, ogni volta che ne avrete l’opportunità. Semmai è l'establishment che dovrebbe sentirsi sempre più isolata e smascherata.
 
Claudio Martinotti Doria

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