mercoledì 2 dicembre 2015

Viagra rosa e donne assatanate di sesso (costi quel che costi...)



L'ipersessualizzazione caratterizza ormai da qualche decennio la nostra cultura.

Uno dei frutti di questa tendenza è la produzione della pillola che serve a fomentare la libido femminile, la Addy, più comunemente nota come “Viagra rosa”, anche se tecnicamente – e per ovvi motivi anatomici – col Viagra non ha niente a che fare.

Ad agosto la FDA (ente governativo americano di vigilanza sui farmaci) l’ha approvata (dopo averla bocciata due volte), nonostante le molte controindicazioni e i pericolosi effetti collaterali.

Ma adesso, dai media di regime, apprendiamo un certo disappunto e una certa qual delusione. Tra il 27 marzo 1998, quando è stato approvato, e la fine di aprile 1998, le ricette mediche che prescrivevano il Viagra, in America, sono state 598.452.

Dal 17 ottobre 2015, da quando l’Addy è diventato reperibile in commercio, ad oggi, invece, le prescrizioni per il “Viagra rosa” sono state solo 227.

La Valeant Pharmaceuticals International che aveva rilevato la piccola società che produceva la pillola per curare il “disordine del desiderio sessuale ipoattivo”, la Sprout Pharmaceuticals, ci è rimasta assai male.

Si ragiona sulle cause di questo flop: forse gli effetti collaterali, forse il fatto che può abbassare la pressione fino a causare svenimenti, forse perché non è consigliabile assumere alcol in concomitanza, o che va presa tutti i giorni e alla fine costa 780 dollari al mese. C’è chi vuole insistere a promuovere più efficacemente il “diritto umano fondamentale” ad un’intensa attività sessuale anche in periodi (come la pre-menopausa) in cui la libido tende a scemare…

A noi viene in mente che, invece, può darsi che le donne non siano sceme, come certi intelligentoni credono. Magari molte donne danno al loro corpo e ai rapporti sessuali un valore più elevato di quello che avrebbe un gesto indotto da un impulso generato artificialmente. Magari preferiscono che il desiderio di avere rapporti sessuali venga da sé (più o meno frequentemente poco importa), purché venga con la persona giusta, con la confidenza e la complicità giusta, al momento giusto, magari basato su un amore profondo e vero.

Alba Mustela (Pro Vita)




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